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Ausl, primi dati post incendio: “Nessuna criticità sugli alimenti per quanto riguarda metalli pesanti”

Sono stati diffusi venerdì 30 agosto i primi risultati del monitoraggio di Ausl Romagna sulle matrici alimentari a seguito dell’incendio Lotras System di Faenza: non si riscontrano criticità nei risultati delle analisi relative ai metalli pesanti (ossia piombo, cadmio, mercurio, arsenico); ancora in corso le analisi su altri inquinanti come le diossine. Le analisi sono state effettuate presso il laboratorio di Bologna dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, e sono state confrontate con campioni di controllo non esposti all’incendio.

Ancora in corso il monitoraggio delle diossine

Il monitoraggio ha previsto finora le determinazioni di metalli in tutte le matrici vegetali e in quelle animali analizzate (latte e campioni di polmoni e milza dei maiali). Ancora in corso invece le analisi sulle determinazioni di diossine in undici campioni vegetali e nei campioni di latte e del grasso di maiale. Il rapporto presentato da Ausl Romangna è preliminare poiché sono al momento disponibili solo una parte dei risultati analitici. 

Per quanto riguarda dunque le analisi sui metalli, per tutti i campioni, sia di matrici vegetali sia animali, la concentrazione è risultata significativamente inferiore ai valori previsti dalle normative e non si osservano differenze significative con i campioni prelevati prima dell’incendio. I dati devono peraltro essere valutati tenendo presente che l’area di indagine in cui sono stati prelevati i campioni è un’area fortemente antropizzata, caratterizzata da un’agricoltura di tipo intensivo, dalla presenza di traffico veicolare e di numerose emissioni da attività produttive.

Analizzati 23 campioni vegetali e 8 animali

«Come noto, a seguito dell’evento – spiega Ausl Romagna – nonostante le analisi ambientali effettuate da Arpae non abbiano riscontrato concentrazioni elevate di inquinanti, il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl ha comunque attuato un piano di monitoraggio di campioni di matrici alimentari per valutare eventuali impatti a lungo termine delle ricadute dell’incendio».

Nella mappa sono rappresentati tutti i punti di provenienza dei campioni prelevati.
Le analisi sui vegetali

«Tra le matrici vegetali – prosegue la nota – è stato privilegiato il campionamento di colture foraggere e di prodotti ortofrutticoli destinati all’alimentazione umana presenti in campo o raccolti nel periodo dell’incendio e quindi potenzialmente esposti alla deposizione atmosferica degli inquinanti: erba medica, sorgo, verdura a foglia larga, frutta a buccia non liscia quali albicocche, pesche e pere (23 campioni complessivi). In considerazione della larga dispersione della colonna di fumo, il campionamento è stato eseguito ad ampio raggio, a partire dalle zone circostanti il luogo dell’incendio in varie direzioni, verso Brisighella, Solarolo, Russi, Cotignola, Forlì».

«In tutti i campioni – si legge nel rapporto – la concentrazione (di metalli pesanti, ndr) è inferiore di dieci volte al tenore massimo ammissibile. Non si osservano differenze significative tra i campioni prelevati prima dell’incendio e quelli prelevati mentre l’incendio era in corso. Non si osservano neanche differenze significative tra i campioni tal quale e quelli analizzati dopo lavaggio; le piccole differenze, a volte anche in aumento dopo lavaggio, rientrano nel range dell’incertezza analitica».

Analizzati anche carni provenienti da impianti di macellazione

Oltre alle matrici vegetali si è proceduto anche al campionamento di matrici di origine animale presso due impianti di macellazione, prelevando otto campioni di polmone, di milza e di grasso in altrettanti suini provenienti da allevamenti dei territori di Faenza, Russi e Imola. Inoltre, è stato sottoposto a prelievo anche il latte in due allevamenti rurali bovini.

«Relativamente alle matrici animali – prosegue il rapporto – le determinazioni del contenuto in metalli sono state fatte in polmoni e milza prelevati il 12 agosto da otto suini, tre dei quali provenienti da aree non interessate dall’incendio (Brescia, Biella, Benevento) per poter disporre di un confronto. La scelta degli organi da campionare è stata orientata a quelli esposti a inalazione di eventuali contaminanti, i polmoni, e a quelli caratterizzati da un’intensa irrorazione sanguigna, la milza».

«I metalli tossici per i quali la normativa fissa dei limiti (Pb e Cadmio) – conclude la nota – sono risultati assenti in tutti i campioni di polmone e sono presenti in tracce solo in tre campioni di milza. Lo Zinco (Zn) è presente in concentrazioni fisiologiche; l’Antimonio (Sb) ricercato in quanto potenzialmente presente nei fumi di combustione di materiali plastici, risulta assente in tutti i campioni».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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