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Cà di Malanca “luogo della memoria”: eventi e obiettivi dell’associazione

Raccontare Cà di Malanca alle nuove generazioni ed eventi in grado di rendere sempre più “vivi” i luoghi della memoria della Resistenza. Sono questi gli obiettivi principali identificati dalla associazione Cà di Malanca, nata alla fine del 2016 dalle sezioni Anpi di Brisighella, Faenza e Imola, con l’adesione delle Anpi provinciali di Bologna e Ravenna e di tutte le sezioni Anpi del faentino e dell’imolese. L’associazione ha presentato il programma 2017 delle proprie manifestazioni: lo scopo dell’associazione è quello di promuovere iniziative e azioni mirate a mantenere viva, rinnovare, approfondire e divulgare la memoria degli avvenimenti, delle persone e dei luoghi dove si sviluppò la Lotta di Liberazione attraverso le azioni della 36^ Brigata Garibaldi.

Cà di Malanca: importante il lavoro con le scuole

«Tutto il lavoro dell’associazione – afferma il presidente Franco Conti – è finalizzato alla valorizzazione del sito di Cà di Malanca e della memoria di questo luogo importante per la nostra storia. Bisogna continuare sulla strada di quanto fatto ma al tempo stesso dobbiamo rinnovarci anche alle nuove esigenze, alle nuove tecnologie e alle nuove domande dei cittadini. Da Cà di Malanca passano molte persone». Cà di Malanca, in questo senso, può essere una tappa di un più ampio “percorso della memoria”. «Vogliamo mettere il museo in rete con altri siti, come Monte Battaglia, per creare un vero e proprio percorso della memoria». Importante anche l’avvicinamento delle nuove generazioni a questi luoghi. «Vogliamo sviluppare l’attività con le scuole – afferma Franco Conti – oggi c’è bisogno di rilanciare questa attività, trovando soluzioni al fatto che il luogo non è facile da raggiungere con i mezzi di trasporto».

“Cà di Malanca deve essere un punto di riferimento della nostra storia”

Cà di Malanca non è solo festa del 25 aprile: il prossimo evento sarà quello del 27 agosto che ricorderà gli eventi della battaglia di Purocielo. Inoltre nelle domeniche da aprile a ottobre si può visitare il Museo di Cà di Malanca con l’esposizione che mostra gli eventi più importanti dell’epoca. «Rappresenta un luogo – conclude Franco Conti – dove molte persone hanno combattuto e in cui sono morte oltre 50 partigiani. Fu una delle battaglie a campo aperto più cruente della Resistenza. Queste persone si sono sacrificate per la nostra libertà e democrazia: dobbiamo fare in modo che i giovani sappiano questo. Questi eventi sono utili per la formazione delle nuove generazioni per conoscere il proprio passato, senza il quale è difficile prendere decisioni per il futuro. E’ un esempio un riferimento».

Il Centro Cà di Malanca è nato nel 1990

Il «Centro Residenziale Ca’ Malanca di studi ed iniziative sulla Lotta di Liberazione in Emilia- Romagna» è stato istituito nel 1990.
Il museo è nato per ricordare un episodio: la battaglia di Purocielo, con lo scontro fra due battaglioni della 36a^ Brigata Garibaldi e l’esercito tedesco che voleva sconfiggere la “minaccia mortale” delle azioni dei partigiani coordinate direttamente con le operazioni militari degli anglo-americani. In tre giorni del 1944 – dal 10 al 12 ottobre – il tentativo di sfondare il fronte alle spalle dei tedeschi, dopo una prova per favorire la Liberazione di Faenza, si trasformò in una gravosa manovra di ripiegamento portata con successo ma che vide la morte di tanti partigiani.

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