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Ti racconto una storia: partono a Faenza i seminari che uniscono ascolto e benessere psicofisico

Rendere protagonista “il corpo che ascolta”. Raccontare fiabe, leggende e storie a scopo terapeutico è una metodologia di antichissima origine. Le donne (le guaritrici in particolare) l’hanno usata per secoli. L’ascolto, mentre il corpo viene guidato a rilassarsi in posture corrette, sviluppa il suo potenziale terapeutico in duplice azione che agisce a livello conscio e inconscio, perché oltre a un meccanismo di comprensione immediata, si attiva un processo di identificazione con i personaggi e le vicende che permette di acquisire maggiore consapevolezza dei propri stati d’animo e delle situazioni da affrontare. L’ascolto è l’arte dello stare a sentire attentamente, del “prestare orecchio”...nel nostro caso “prestare il corpo”. Rinnovata e rivisitata per potersi modellare sulla nostra tecnologica società, questa metodologia è stata rispolverata da Laura Marchiani e Rosarita Berardi e la potete trovare solamente a Open Studio (via S.Ippolito 8, Faenza). Sabato 15 febbraio (15.30-18.30) sarà un grande classico della favolistica italiana il protagonista del primo seminario 2020 di Ti racconto una storia: Pinocchio (Carlo Collodi). Dalla legnosa armatura da burattini che indossiamo ogni giorno per affrontare il mondo alla morbida consapevolezza della nostra umana identità: duttile e armonica come dovrebbe essere la vita stessa.

Si parte sabato 15 febbraio con Pinocchio

«Ascoltatore è chi ascolta non in modo superficiale – spiegano le organizzatrici – Sentire non è lo stesso che ascoltare, infatti l’ascolto attivo è caratterizzato da un atto volontario grazie al quale si decide di ascoltare attraverso l’attenzione, la sensibilità e l’intelligenza di cui siamo dotati.  Tutte le pratiche dell’ascoltare col corpo, del parlare col corpo o del relazionarsi col corpo portano nella stessa direzione: essere pienamente e consapevolmente con se stessi e contemporaneamente con gli altri. Per praticare l’ascolto col corpo trascorrete un po’ di tempo muovendovi e respirando – proseguono – sentendo con tutto l’insieme dei vostri arti e organi. Quando vi sentite radicati nell’esperienza fisica chiedete a qualcuno di parlarvi di qualcosa che è, per lui/lei, molto importante. Continuate a muovervi e a respirare mentre ascoltate e mentre lo fate continuate a ritornare alle sensazioni del vostro corpo. Permettere ai vostri processi interni di fluire in voi. Notate come ciò che l’altra persona vi comunica influisce dentro di voi. Ora immaginate quali livelli di relazione corpo/mente sarà possibile raggiungere se a guidare il corpo sarà un esperto specializzato in equilibrio tonico posturale».

Per informazioni e iscrizioni:
Laura 3283256136
Rosarita 3932761634

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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