Raccontiamoci: il progetto per conoscere il benessere soggettivo dei faentini
Tratto da “Il Piccolo”
Un questionario per definire il benessere dei cittadini di Faenza e dare strumenti all’amministrazione per essere più vicina ai bisogni dei faentini. È questo il progetto “Raccontiamoci”, sviluppato dalla tesi di laurea di Teresa Piccirillo, studentessa faentina di Statistica Economia e Impresa all’università di Bologna, che ha redatto un questionario sul benessere soggettivo a Faenza, distribuendolo in vari punti della città. Dall’ambiente all’istruzione passando per lavoro, sicurezza e qualità dei servizi: sono questi alcuni dei temi sui quali i cittadini faentini sono invitati a riflettere esprimendo un loro giudizio costruttivo. In una ventina di spazi della città è possibile infatti trovare dei “box” dove è spiegato il progetto e al cui interno è possibile inserire i questionari compilati, ma è possibile partecipare al sondaggio anche online, tramite la pagina fb “Raccontiamoci.”. Partito a metà gennaio di quest’anno, il progetto di ricerca ha raccolto finora circa 2mila questionari e sarà possibile compilarli fino al 5 agosto prossimo; successivamente si procederà poi a rielaborare i dati ottenuti offrendo un quadro sul benessere soggettivo del cittadino in relazione ai suoi punti di forza e le sue criticità inerenti alla città.
Elaborato sul modello Istat, il questionario vuole far riflettere i faentini in un’ottica costruttiva
Il questionario propone domande chiuse e aperte su vari temi cittadini e sul benessere percepito dai faentini, un tema di difficile ‘quantificazione’, ed è qui che è partita la sfida di questo progetto. Per quanto riguarda la metodologia utilizzata, è stato seguito il modello dell’Istat che dal 2010 ha iniziato il progetto “Bes” (Benessere equo e sostenibile) che utilizza dodici indicatori di benessere, con l’obiettivo di valutare il progresso della società non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale. Uno di questi indicatori è il “benessere soggettivo”, risultato il più critico da rilevare, infatti, ad oggi, i dati non sono ancora disponibili a livello locale, da qui l’idea di creare “Raccontiamoci”. «La mia tesi – spiega Teresa Piccirillo – è stata ragionata e concentrata sulla città di Faenza, dove vivo, perché penso che Faenza sia una realtà interessante, valida e stimolante ma come ogni città, ha delle problematiche, che possono essere messe in luce e risolte solo con l’ascolto delle esigenze individuali e collettive, riflettendo sulle priorità che privilegiano il benessere comune, in un’ottica ottimista e costruttiva. Il progetto di tesi ha l’obiettivo di focalizzare il rapporto tra il cittadino e la città offrendo a tutti coloro che risiedono, lavorano o frequentano Faenza, l’opportunità di esprimere un parere, una valutazione, una opinione».
Teresa Piccirillo: “Su fb e sui social, spesso, non si creano le condizioni ottimali per dare a tutti la possibilità di esprimere il proprio parere”
Per coinvolgere i cittadini, oltre alla stesura di domande capaci di suscitare interesse, è stata posta molta attenzione anche al ‘come’ proporre il questionario alla gente. Innanzitutto la scelta di luoghi giusti: spazi dove il cittadino potesse riflettere sul questionario con calma, senza fretta e magari confrontandosi con altre persone. Da qui l’idea di selezionare i punti raccolta in bar, ristoranti o altri luoghi ricreativi. «Valutare il benessere soggettivo delle persone è molto complicato in statistica. Su facebook e sui social, spesso, non si creano condizioni ottimali per dare a tutti la possibilità di esprimere il proprio parere, circostanza fondamentale per avere una visione completa e procedere quindi all’analisi dei dati senza condizionamenti».
Un altro punto importante del progetto “Raccontiamoci”, è che si pone lo scopo di migliorare il rapporto tra politica e cittadino, cercando di creare uno strumento di feedback utile a entrambe le parti. «I cittadini spesso trovano difficoltà nell’esprimere il proprio parere, ma dando loro uno strumento efficace, sono felici di poter contribuire. Inoltre, rendendosi conto che il questionario può risultare davvero utile, esprimono i loro commenti in modo costruttivo e quindi, a favore del benessere sociale».
Finora il progetto Raccontiamoci ha raccolto 2mila questionari a Faenza
“Raccontiamoci” ha messo così in gioco i cittadini di Faenza, protagonisti con le loro idee e le loro proposte. «I primi a rispondere al questionario sono stati Polizia e Carabinieri e successivamente, come loro, hanno accolto il progetto anche l’associazione “Amici della Cardiologia”, la Biblioteca, la Caritas, la Piscina Comunale e gli istituti superiori di Faenza». Il progetto ha suscitato interesse anche nei giovani. «Sono andata, ad esempio, all’istituto Strocchi chiedendo di presentare il questionario alle classi 4^ e 5^ e gli studenti entusiasti di partecipare, hanno fatto molte domande sulla mia tesi e sul suo scopo. Tutti hanno poi risposto nel dettaglio: erano interessati perché nessuno glielo aveva mai chiesto. Personalmente, dopo questo confronto, ho notato che i ragazzi non hanno un tempo a scuola, da dedicare a questo tipo di dibattiti e riflessioni, credo sia interessante sviluppare anche questo aspetto nel progetto di ricerca».
In attesa dei risultati dei dati, l’idea è piaciuta molto in città: alcune persone hanno fotocopiato il questionario passandolo a colleghi di lavoro, altre hanno avuto finalmente modo di riflettere su Faenza in maniera costruttiva. «Ognuno di noi ha delle priorità e necessità – conclude Teresa – e fortunatamente, non siamo tutti uguali, per questo sono convinta che solo i cittadini, in quanto tali, solo esprimendosi in modo libero, oggettivo e allo stesso tempo soggettivo, possano descrivere la personale soddisfazione o insoddisfazione in base alle proprie esigenze, necessità e priorità».