Progetto di riordino dell’Unione dei Comuni, il M5S: “Presenti diverse lacune”
Non convince il Movimento 5 Stelle di Faenza la cosiddetta ‘fase 2’ dell’Unione dei Comuni della Romagna faentina. «Non sappiamo quante fasi siano previste – scrivono in una nota i pentastellati – ma questa fase parte con gli stessi vizi della fase 1, quella che ha visto conferire frettolosamente tutte le funzioni proprie dei Comuni all’Unione. Costituendo un ente che esautora parzialmente i consigli comunali, non consente la rappresentanza di tutte le parti presenti nei consigli stessi e ha una normativa di riferimento lacunosa per cui si prospettano soluzioni di dubbia legittimità».
«E’ indubbio che siano auspicabili forme aggregative che permettano di migliorare i servizi offerti ai cittadini, ma l’Unione realizzata dalle attuali amministrazioni non è una soluzione. E’ un “esperimento”, così l’hanno definito loro stessi, con almeno tre ordini di gravi lacune. Non si coinvolgono gli interessati: i cittadini, in primo luogo; i dipendenti; i consiglieri di minoranza. Solo per le organizzazioni imprenditoriali e le associazioni pare ci sia stato un certo coinvolgimento. Si escludono a priori soluzione aggregative diverse dal conferimento totalitario delle funzioni, senza orientare le scelte in base alla previsione di benefici verificabili. Si adottano soluzioni organizzative senza valutarne preventivamente l’impatto, supportando i cambiamenti richiesti».
Movimento 5 Stelle Faenza: “Un progetto poco credibile”
«Il documento esaminato nella riunione plenaria dei consiglieri dei Comuni dell’Unione inizia citando come penalizzante per l’intero percorso dell’Unione le differenze dimensionali, territoriali e di tessuto economico dei Comuni – affermano i 5 Stelle – Queste differenze erano evidentemente presenti anche ad avvio di progetto; perché non sono state considerate da subito nel valutare le innovazioni proposte? Su cosa si fonda la credibilità di questo progetto, se questo è il modo di procedere?»
«Per sei lunghi anni – conclude la nota – abbiamo puntualmente seguito i lavori, letto le proposte, parlato con i cittadini e fatto le nostre osservazioni, per lo più sbeffeggiate da quella amministrazione che oggi deve ammettere le lacune del percorso intrapreso, autoassolvendosi da ogni responsabilità. Continueremo a farlo, ma siamo convinti che gli interventi di cui l’amministrazione e i cittadini hanno necessità non siano la priorità nella realizzazione di questa Unione».