La stagione del Masini 2022-23: dalla prosa alla danza, dal comico all’operetta e alle favole

La nuova Stagione del Teatro Masini è fatta di “storie”, raccontate e condivise in tante forme espressive: quella della Prosa – classica e contemporanea, brillante e drammatica -, del Graphic Novel Theatre, della comicità, della Favola, della Danza, del Circo, dell’Operetta, della Musica. Ampio spazio è riservato al Contemporaneo, al confronto con il nostro presente, con temi che ci affiancano nel quotidiano: la rassegna Percorsi articolata, come vedremo, su linguaggi trasversali e “pop”, e la seconda edizione di Teatri d’Inverno, cartellone dedicato alla nuovissima drammaturgia che si sviluppa “in rete” su tutti i Teatri gestiti da Accademia Perduta e che a Faenza porterà alcuni dei suoi appuntamenti di spicco.

Il calendario della stagione del Masini

Prosa

Geppy Gleijeses, Maurizio Micheli e Lucia Poli aprono la Stagione di Prosa con Servo di scena di Ronald Harwood, diretto da Guglielmo Ferro. Considerata una delle commedie più importanti del Novecento, racconta la giornata “finale” di un attore, un grande interprete di Re Lear sulla scena, ma nella vita seduttore invecchiato. Lo affianca un “servo di scena” – aiutante, vestiarista, tuttofare – che rappresenta l’irrazionalità dell’amore, della tenacia, della dedizione. Tutto questo mentre le bombe tedesche stanno martorizzando le città inglesi nel ’42. Un grande inno all’amore per il teatro, all’illusione che la civiltà possa sconfiggere le forze oscure della guerra che incombe tutto intorno, oggi come ieri (dal 21 al 23 ottobre ore 21). Uno dei capolavori della produzione di Carlo Goldoni, I due gemelli veneziani, qui interpretato nei ruoli principali da Marco Foschi e Danilo Nigrelli per la regia di Valter Malosti, è una grande macchina di divertimento con un intreccio trascinante fatto di duelli, amori e disamori, fughe, prigioni, ritrovamenti, in cui svetta la magnifica invenzione dei gemelli identici ma totalmente opposti di carattere, uno sciocco l’altro scaltro… (dal 22 al 24 novembre ore 21). Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta, in Scusa sono in riunione, ti posso richiamare?
delineano il ritratto della generazione dei quarantenni di oggi, abbastanza cresciuta da poter vivere inseguendo il successo ma non abbastanza adulta da poter smettere di ridere ed ironizzare su se stessa. Un’acutissima commedia degli equivoci che, con ironia, invita a riflettere sull’ossessione della visibilità e del successo che caratterizzano i nostri tempi (dal 16 al 18 dicembre ore 21). Claudio Casadio è protagonista di L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi, spettacolo di graphic novel theatre scritto appositamente per lui da Francesco Niccolini e diretto da Giuseppe Marini, co-prodotto da Accademia Perduta e Società per Attori. 1982: l’Oreste è internato da trent’anni nel manicomio dell’Osservanza a Imola. Nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi. Eppure, l’Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata, parla sempre. Parla con i dottori, con gli infermieri, con la sorella che di tanto in tanto va a trovarlo, ma soprattutto parla con l’Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l’Ermes non esista… Con un’animazione grafica di straordinaria potenza visiva e drammaturgica, realizzata dalle magnifiche illustrazioni di Andrea Bruno, Casadio dà vita a un personaggio indimenticabile, drammatico e tenero, a tratti comico, affrontando con grande sensibilità attoriale il tema della malattia mentale in un originale spettacolo che è anche una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato (dal 27 al 29 gennaio ore 21). Sergio Castellitto, in Zorro, spettacolo tragicomico ed emozionate di Margaret Mazzantini, interpreta un uomo ai margini della società, capace di vedere la realtà osservando la vita delle persone “normali”. Capace di restituire, attraverso una sorta di “filosofare” allegro e indefesso, il “sale della vita”, la complessità e l’imprevedibilità dell’esistenza (dal 15 al 17 febbraio ore 21). In occasione dei 100 anni dalla scomparsa di Giovanni Verga, Enrico Guarneri porta in scena La roba, messinscena di alcune delle novelle più esemplificative delle raccolte Vita dei Campi e Novelle rusticane. La rielaborazione drammaturgica e la messinscena, così come già realizzato con successo ne I Malavoglia e Mastro Don Gesualdo, scarnificano e rendono ancora più straniante la tecnica narrativa di Verga, per veicolare con maggiore violenza la “crudezza verista” dell’autore
(dal 3 al 5 marzo ore 21). Chiude il cartellone Eros Pagni, uno dei massimi attori italiani, nell’impegnativo ruolo di Enrico
IV di Luigi Pirandello con la regia di Luca De Fusco. Un uomo, caduto da cavallo durante una festa in maschera, si risveglia convinto di essere Enrico IV, il personaggio storico che stava interpretando. Un testo che fa riflettere sul grande tema della follia ma anche sulla finzione e sul teatro stesso (dal 17 al 19 marzo ore 21).

Sergio Castellitto

Comico

Gli appuntamenti con il Teatro Comico inizieranno insieme a Vito e al suo nuovo spettacolo La felicità è un pacco (vita spericolata di un negoziante ai tempi di Amazon). Vito interpreta Icilio Simonazzi, proprietario di un negozio di elettrodomestici in cui non entra più nessuno da quando è esplosa la moda dell’e-commerce. Un giorno Icilio decide di reagire, mettendo in atto la sua personale e folle “Resistenza” alla modernità. Dichiara guerra ai colossi delle consegne a domicilio e si trasforma in un comicissimo Don Chisciotte che sfida, con la lancia del politicamente scorretto,
i mulini a vento dei nuovi bisogni che il web ha creato (18 novembre ore 21). La pluripremiata compagnia Carrozzeria Orfeo, in co-produzione con Accademia Perduta/Romagna Teatri e La Corte Ospitale, presenta Stupida Show di Gabriele Di Luca, monologo in cui una donna sola e in guerra con la vita, alle prese con un corpo in declino, un’affettività traballante e sogni irrealizzabili sarà in grado di trasformare le sue ferite e i fallimenti in una comicità travolgente, dove il destinatario del suo dialettico atto terroristico sarà il suo primo avversario naturale: l’amore (13 dicembre ore 21).
Alessandro Fullin e Simone Faraon interpreteranno poi Le sorelle Robespierre. In una cupa prigione femminile, mentre il “cittadino” legge la lista delle prossime condannate, una madre e due figlie (di cui una di cartapesta) si fanno coraggio, si giurano eterno affetto ma soprattutto si fanno a pezzi con rivelazioni crudeli e sconvolgenti. L’Ancien Régime è al suo tragico epilogo ma le nostre eroine non hanno tempo per preoccuparsi del Terzo Stato in ascesa. Sono i loro amori infelici quelli che, prima della lama del boia, gli hanno già fatto perdere la testa (20 gennaio ore 21).
Dopo il Gran Varietà registrato per il piccolo schermo, Giuseppe Giacobazzi torna sul palcoscenico del Teatro Masini con un nuovissimo spettacolo teatrale. Titolo in via di definizione e contenuti ancora “top secret”! Unica certezza: divertimento assicurato! (6 febbraio ore 21). Lunedì 20 febbraio alle ore 21, infine, il Teatro Masini ospiterà Fuori Abbonamento, la serata finale della 19° edizione del concorso “Faenza Cabaret – Premio Alberto Sordi”, appuntamento
organizzato dall’Associazione Cultura e Sport “I Fiori”.

Percorsi

Dopo l’eccezionale accoglienza di critica e di pubblico ricevuta nella prima stagione, la tournée teatrale di Samusà, il nuovo spettacolo di Virginia Raffaele – che così tanto racchiude della sua arte e anche della sua vita -, riparte! Lo spettacolo si nutre dei ricordi di Virginia e di quel mondo fantastico in cui è ambientata la sua infanzia reale: il luna park. Da lì il racconto si sviluppa in quel modo tutto della Raffaele di divertire ed emozionare, stupire, commuovere e far ridere a crepapelle (29 ottobre ore 21 e, Fuori Abbonamento, 30 ottobre ore 21). Valeria Solarino torna a teatro con un nuovo, intenso spettacolo: Gerico Innocenza Rosa, scritto e diretto da Luana Rondinelli. Uno spettacolo che parla di identità ma che vuole affrontate ogni tipo di discriminazione, una tematica quanto mai attuale trattata con delicatezza attraverso i racconti di Vincenzo che, grazie alla nonna, troverà la forza di fare il suo percorso di transizione per essere
Innocenza Rosa (16 novembre ore 21). Marisa Laurito, affiancata da Giovanni Anzaldo, Giancarlo Nicoletti e Livio Beshir, è la protagonista di Persone naturali e strafottenti, l’opera più controversa di Giuseppe Patroni Griffi.
Una tragicommedia cruda, poetica ed esilarante, fra situazioni grottesche, cinismi, ironia tagliente e surrealismo, attualissima nella sua geniale spudoratezza. Quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli. Donna Violante, la padrona, ex serva in un bordello, discute e litiga con Mariacallàs, un travestito. E ancora, Fred e Byron che sono alla ricerca dell’ebbrezza di una notte: l’uno, studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle paure, l’altro uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le umiliazioni subite (20 dicembre ore 21). Da anni definito dalla stampa “il più grande clown classico del nostro tempo”, David Larible è forse l’unico comico vivente in grado di esibirsi sia per il pubblico intimo dei teatri sia davanti a platee come quella del Madison Square Garden, dove è stato visto da oltre 120.000 persone in un solo week-end! Il Clown dei Clown è il suo one man show teatrale, la summa dei suoi migliori numeri comici. Uno stile inconfondibile che attinge dalla tradizione circense e s’incontra con Fellini, passando per la Commedia dell’Arte. David porta in scena un racconto, una confessione artistica, un ritratto sincero, un piccolo, grande manuale di riso e poesia (16 gennaio ore 21). Cochi Ponzoni e Matteo Taranto saranno poi protagonisti dell’intenso Le ferite del vento di Juan Carlos Rubio per la regia di Alessio Pizzech. La morte del padre obbliga Davide a farsi carico di tutte le incombenze pendenti. Frugando fra una montagna di carte, il giovane trova, però, qualcosa di inatteso, lettere d’amore indirizzate a un uomo. Sconcertato dalla scoperta, Davide decide di andare a far visita al presunto amante del padre. L’incontro con questo anziano signore gli darà modo di scoprire verità mai immaginate (2 marzo ore 21).

Teatri d’Inverno

La seconda edizione di Teatri d’Inverno – sguardi sulla drammaturgia contemporanea al Teatro Masini di Faenza sarà inaugurata da Paola Turci e dal suo spettacolo Mi amerò lo stesso. Un monologo sincero e divertente in cui alla realtà si mischiano i sogni e nei sogni entra la vita. Il racconto della vita di una donna in cui è facile identificarsi: i suoi desideri, le sue debolezze, i ricordi e le speranze per il futuro. Il tutto legato da alcune canzoni che hanno fatto da colonna sonora a ogni fase della sua esistenza (25 novembre ore 21). Andrea Renzi porta in scena La neve del Vesuvio di Raffaele La Capria, uno dei più grandi scrittori contemporanei italiani, recentemente scomparso. Tonino è un bambino che viene descritto dai due anni fino al primo ginnasio nella Napoli degli anni ’30. Lo stile di La Capria raggiunge qui vertici di nitore, semplicità e trasparenza. Una voce adulta racconta il suo sentire bambino… (5 dicembre ore 21 alla Casa del Teatro). Segue la giovane formazione Collettivo Lacorsa, prodotta da Accademia Perduta, con Adam Mazur e le intolleranze sentimentali, spettacolo scritto e diretto da Gianni Vastarella. Dopo vent’anni un noto scrittore fa ritorno nella sua piccola città natale per scrivere un’autobiografia. Ricordi e paure fanno capolino, riportando a galla i suoi turbamenti (15 dicembre ore 21). Prodotto da Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Siamo tutti cannibali. Sinfonia per l’abisso è lo spettacolo che Roberto Magnani ha tratto da Moby Dick di Melville. Una “sinfonia” in cui il contrabbasso di Giacomo Piermatti diventa voce dell’intero Pequod e in cui risuonano le parole del capitano Achab, di Ismaele e di tutto l’equipaggio (24 gennaio ore 21 alla Casa del Teatro). Andrea Pennacchi, accompagnato dalle musiche dal vivo di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato, presenta poi Pojana e i suoi fratelli: storie di un nordest che fuori dai confini della Padania pochi conoscono, già raccontate da giornalisti straordinari e sociologi, ma a teatro ancora poco presenti
(19 febbraio ore 21). Seguono due nuove produzioni di Accademia Perduta/Romagna Teatri, due giovanissimi, talentuosi
artisti, vere e proprie punte di diamante della nuova drammaturgia italiana: Emanuele Aldrovandi con il suo nuovo spettacolo La pace non è mai stata un’opzione, interpretato da Aurora Peres e Marco Quaglia per la regia di Silvio Peroni e Teodoro Bonci del Bene con Sergei Orlov. Ovvero come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la Russia.
Il primo, in scena il 28 marzo alle ore 21, è la storia di una coppia apparentemente felice che scivola in uno scontro dialettico, degenerando in una guerra aperta nella quale, in gioco, non c’è soltanto un amore che entrambi credevano solido, ma la percezione stessa della propria identità. Il secondo, rappresentato alla Casa del Teatro il 27 aprile alle ore 21, porta sul palco la comicità di Sergei Orlov, nato nel 1993 in un piccolo villaggio della provincia russa dove le uniche forme di divertimento erano lo sport e la prigione. Giunto a Mosca diventa stand up comedian e, travolto da un’ondata di popolarità, diventa “il cantore della provincia russa”. L’ultimo appuntamento in programma è Il gioco del panino di Alan Bennett, interpretato e diretto da Arturo Cirillo. Lo spettacolo è l’osservazione dell’uomo, con le sue leggi, le sue eccezioni, le sue regole e le sue devianze. Il racconto di tutta una vita emotiva che non si può definire con semplici parole. Riprendendo l’Amleto shakespeariano, “ci sono più cose in cielo e in terra di quanto ne immagina o ne sogna la nostra filosofia” (16 maggio ore 21).

Teatro Masini

Favole

Le Favole della domenica pomeriggio prenderanno il via il 27 novembre alle ore 16 con La Regina dell’acqua della compagnia Gli Alcuni, rielaborazione con attrici e pupazzi della famosa fiaba di Andersen La Regina della neve, si concentra sull’importanza di fare un uso corretto dell’acqua: risorsa limitata, esauribile e troppo spesso sprecata.
I Guardiani dell’Oca presentano poi L’isola dei pirati. Nel porticciolo di Sollenswith i giorni trascorrevano serenamente, quando all’improvviso, il giovane Rick trovò sulla spiaggia della baia delle balene una bottiglia con la mappa di un tesoro nascosto. Da quel giorno la vita di quel piccolo marinaio non fu più la stessa. Rick fece di tutto per convincere gli abitanti di quel borgo di pescatori che bisognava partire per quella che si annunciava come la più grande avventura della sua vita. Tra colpi di scena, tempeste, bonacce e pirati cattivissimi, quella allegra e tenace comitiva approderà sull’isola di Barba Blu, una isola non segnalata sulle carte nautiche… (11 dicembre ore 16). La proposta successiva sarà I musicanti di Brema della compagnia Teatro Perdavvero, uno spettacolo prodotto da Accademia Perduta. I protagonisti di questa favola sono un asino zoppo, un cane sdentato, un gatto senz’unghie e un gallo con un’ala rotta che, rifiutati dai padroni per via dei loro “difetti”, decidono di partire per la città di Brema dove vogliono farsi assumere dall’orchestra musicale cittadina. Durante il viaggio, s’imbattono nella casa dei briganti, dentro alla quale intravedono una tavola piena di cose buone da mangiare. Ma prima di sfamarsi bisogna liberarsi dei briganti e l’unico modo per riuscirci è collaborare… (15 gennaio ore 16). Naso d’Argento della giovane compagnia Progetto g.g. è uno spettacolo per la cui creazione si è indagata la figura del cattivo! E dal cattivo arriva alla meraviglia della bugia, attraverso la storia di Naso d’Argento, una fiaba della tradizione popolare, raccolta da Italo Calvino in Fiabe Italiane. La storia prende corpo attraverso gli occhi di Lucia, eroina della fiaba di Calvino, che proprio come le sue sorelle cade nell’inganno del cattivo, ma che, a differenza loro, riesce a svelarlo nelle sue bugie, a scoprirlo nelle sue verità, a mettersi nei suoi panni, raccontandogli a sua volta ciò che lui vorrebbe credere. Lucia gioca con la sua bugia per lasciare che il cattivo resti solo con il suo inganno e potersi infine salvare (5 febbraio ore 16). La Compagnia Il Melarancio presenterà poi Il paese dei quadrati magici. Lo spettacolo si ispira all’omonimo racconto di Pinin Carpi e alle opere di Klee, con una commistione di linguaggi in cui si compenetrano narrazione, manipolazione di oggetti, animazione di figure e improvvisazioni sonore. La vicenda viene narrata attraverso un suggestivo viaggio tra suoni e visioni, proponendo al giovane pubblico una storia valoriale che parla di libertà e di lotta contro l’ingiustizia e l’oppressione. Un giorno uno scrittore, che sapeva ascoltare la musica dei colori, guardando i quadri di Klee, immaginò la storia colorata di un marinaio curioso che aveva navigato in tutti i mari e aveva esplorato i paesi più strani e curiosi e che un giorno approdò su un’isola misteriosa, mai comparsa su nessuna mappa, dove sui fiumi sorgevano improvvise tempeste, sugli alberi crescevano frutti a forma di dado, gli abitanti avevano forme geometriche e dove un principe tiranno impediva a chiunque di divertirsi, rendendo il suo popolo spento e rassegnato… (12 marzo ore 16). Il cartellone dedicato alle Favole sarà chiuso dagli Eccentrici Dadarò con lo spettacolo di clownerie A pesca di emozioni. Una storia piccola, due uomini e la loro giornata di pesca in un paese dove si vive con un palloncino in testa, perché è lì, nel palloncino, che risiedono le emozioni. Piccole manie, piccoli gesti, piccoli litigi e piccole incomprensioni per riuscire a pescare un piccolo pesce che farà scoprire loro l’emozione più grande: l’amicizia, raccontata con l’essenzialità di una striscia disegnata a colori (2 aprile ore 16).

Danza

L’arte coreutica torna sul palcoscenico del Teatro Masini. Tre gli appuntamenti in programma, inaugurati da Anastasia. L’ultima figlia dello Zar, spettacolo frutto della co-produzione di Equilibrio Dinamico Dance Company e della compagnia La Luna nel Letto e nato da un’idea della coreografa Roberta Ferrara. In un ospedale, dopo essere stata salvata dalla morte in un canale di Berlino e dopo mesi di mutismo, una donna rivela di essere Anastasia, l’ultima figlia dei Romanov, i reali che furono trucidati dalle milizie bolsceviche. Una sopravvissuta. Uno dei casi più misteriosi del Novecento. È lei o non è lei? Un particolare lo svelerà… La musica batte il tempo e il tempo scorre, fugge come un cavallo, senza tregua e lascia particelle di memoria che diventano leggenda senza tempo, che esplodono nello spazio ricreando un luogo nel quale Anastasia è intrappolata nella ricerca di sé stessa (21 dicembre ore 21). La Compagnia Almatanz presenterà poi un grande classico: Il lago dei cigni con le coreografie di Luigi Martelletta e, ovviamente, le musiche di Čajkovskij. Martelletta sceglie di mettere in scena un lavoro stilisticamente snello, vivace, alleggerendolo di tutti i manierismi che fanno parte del repertorio classico. Non mancheranno però tutte quelle danze e quell’itinerario danzato che molti conoscono e si aspettano: i cigni, la danza spagnola, la danza russa, il valzer, i passi a due, e molto molto altro (13 gennaio ore 21). Rossini Ouvertures sarà infine la proposta della Spellbound Contemporary Ballet. Lo spettacolo celebra la figura artistica e umana di Gioachino Rossini di cui, nel 2018, sono ricorsi i 150 anni dalla morte. “Come scrive Alessandro Baricco, la musica di Rossini è una vera e propria ‘follia organizzata’. Intensità, caos puro, smarrimento, fuga schizoide. Ma scappando ha creato qualcosa che non avrebbe mai più potuto essere ripetuto dopo di lui” riferisce Mauro Astolfi, creatore, coreografo e direttore artistico della compagnia (28 febbraio ore 21).

Operetta

Per celebrare i 100 anni della sua composizione, Corrado Abbati e la sua Compagnia porteranno a Faenza un nuovo allestimento de Il paese dei campanelli di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, una delle operette italiane più famose. Un canovaccio fantasioso, un variopinto e immaginario villaggio fiabesco, i colorati costumi dei protagonisti e una garbata drammaturgia sono i punti di forza di questa edizione del centenario.  La storia ci porta su un’immaginaria isola olandese dove sopra ad ogni casa c’è un piccolo campanello. Secondo la leggenda, questi campanelli suonano ogni
volta che si verifica un tradimento e a seminare il disordine nel tranquillo Paese dei Campanelli arriva una nave di marinai… (22 gennaio ore 16).

Info abbonamenti, prevendite, promozioni e prezzi

tel. +39 0546 21306, teatromasini@accademiaperduta.it o www.accademiaperduta.it

 

Letizia Di Deco

Classe 1998, vivo a Faenza. Mi sono laureata in Lettere Moderne e poi in Italianistica e Scienze linguistiche all’Università di Bologna. Scrivo per il settimanale Il Piccolo di Faenza. In attesa di tornare definitivamente in classe da prof, mi piace fare domande a chi ha qualcosa di bello da raccontare su ciò che accade dentro e fuori le pareti della scuola. Ho sempre bisogno di un buon libro da leggere, di dire la mia opinione sulle cose, di un po' di tempo per una corsetta…e di un caffè

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