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Tavola rotonda Cna sulla pressione fiscale: gli interventi dei protagonisti

Si è tenuta ieri sera, lunedì 24 luglio, presso la sede della Cna di Faenza, la Tavola Rotonda “I risultati della indagine CNA sulla pressione fiscale alle imprese, l’economia del territorio, i progetti e le prospettive di sviluppo”. Ha introdotto i lavori Canzio Camuffo, presidente Cna Unione Romagna faentina. Alla tavola rotonda, moderata dal giornalista Maurizio Marchesi, sono intervenuti Giovanni Malpezzi, sindaco di Faenza e presidente dell’Unione dei Comuni della Romagna faentina; Stefano Collina, senatore Pd; Andrea Liverani, consigliere regionale Lega Nord; Manuela Rontini, consigliere regionale Pd; Massimo Mazzavillani, direttore Cna Ravenna.

Un confronto sull’economia del territorio

Sulla base dei dati dell’indagine promossa dall’Osservatorio Cna sulla piccola impresa, “Comune che vai, fisco che trovi”, che analizza i dati della pressione fiscale su un’impresa italiana tipo con cinque dipendenti, 431mila euro di fatturato e 50mila euro di utili, valutata su 135 comuni italiani (tutti i capoluoghi di regione e di provincia), il carico fiscale sulle imprese di Faenza si assesta nel 2016 al 56,4%, al 13° posto in una graduatoria nazionale, prima in provincia di Ravenna. Ieri cadeva proprio il cosiddetto tax free day, il giorno della liberazione dalle tasse, la data cioè in cui l’imprenditore smette – tutti gli anni – di produrre il reddito necessario ad assolvere gli obblighi fiscali e contributivi e comincia a guadagnare per l’azienda e la propria famiglia. Ed è proprio in questa data che la Cna ha scelto di organizzare una tavola rotonda per un confronto a livello politico e istituzionale sulle prospettive di sviluppo per l’economia del territorio, e per valutare i progetti e le proposte che diano sostegno alla rete imprenditoriale che crea occupazione e lavoro a favore di tutta l’economia locale.

Canzio Camuffo: “Bisogna intervenire sul sistema fiscale”

“In Italia – ha affermato il presidente Camuffo nella sua relazione introduttiva – la pressione fiscale è troppo elevata, qualunque dato si prenda, il problema vero risiede nella iniqua distribuzione del carico, che si distingue in modo radicale secondo la natura del reddito e svantaggia le imprese, in particolare le piccole imprese”. “E’ arrivato il momento – ha continuato Camuffo – di intervenire su un sistema fiscale evidentemente squilibrato per raggiungere tre obiettivi di utilità generale: ridurre la pressione fiscale garantendo, nel contempo, maggiore equità nel prelievo tra diversi redditi da lavoro; invertire sensibilmente la tendenza del trasferimento alle imprese degli oneri sui controlli; usare in modo intelligente la leva fiscale per aumentare la domanda interna. Oltre a rilanciare gli investimenti a favore dello sviluppo del territorio, ridurre il carico burocratico sulle imprese che creano occupazione, trasmettono arti e mestieri e valorizzano le capacità e l’impegno dei propri collaboratori, vivono e lavorano a stretto contatto con la realtà locale e le istituzioni del territorio”.

Massimo Mazzavillani, direttore Cna Ravenna

La Tavola Rotonda è stata, quindi, un’importante occasione per rinnovare la richieste da tempo sostenute dalla Cna a sostegno delle imprese. “Per raggiungere in tempi rapidi e senza oneri aggiuntivi i nostri obiettivi – ha evidenziato il direttore, Massimo Mazzavillani, durante la tavola rotonda e nel suo intervento conclusivo – occorre soprattutto rendere l’Imu pagata sugli immobili strumentali delle imprese completamente deducibile dal reddito d’impresa; trasformare le detrazioni relative a spese per lavori edili in crediti d’imposta cedibili agli intermediari finanziari; evitare di spostare sulle imprese gli oneri dei controlli attraverso un uso intelligente della fatturazione elettronica, eliminando nel più breve tempo possibile tutti i regimi IVA del reverse charge previsti attualmente, lo split payment, la ritenuta dell’8% sui bonifici relativi a spese per le quali sono riconosciute detrazioni fiscali”. “Oltre, ovviamente – ha proseguito – allo snellimento generale della burocrazia, alla semplificazione delle procedure urbanistiche e, infine, ad una corretta applicazione del nuovo Codice degli Appalti, con particolare attenzione alla corretta rispondenza fra quanto previsto nei capitolati e i lavori eseguiti”.

Gli interventi alla tavola rotonda di Cna

Dal canto suo il sindaco Malpezzi ha detto che “il buon risultato raggiunto da Faenza è dovuto principalmente all’impegno dell’amministrazione per la tutela delle imprese e del lavoro”. “Tuttavia – ha aggiunto – c’è ancora tanto da fare per migliorare; ad esempio, l’introduzione della tariffa puntuale al posto dell’attuale tassa sui rifiuti, per cui chi più inquina più paga; la riduzione del carico burocratico e l’adozione di un Regolamento che prevede sgravi fiscali per le imprese che si insediano nel territorio faentino creando nuova occupazione.”

Il senatore Collina ha evidenziato come il Governo abbia lavorato con pochi slogan e molti fatti concreti, dalla riforma della Pubblica Amministrazione alla riforma del lavoro, alla riduzione del cuneo fiscale. “Nella nostra regione – ha ribadito – esistono tessuti produttivi differenziati e proprio per questo la ripresa non sarà più indifferenziata ma sarà premiato chi riuscirà ad innovare utilizzando le nuove opportunità presenti sui mercati”.

Il consigliere regionale della Lega Nord, Andrea Liverani ha invocato più autonomia per la Regione allo scopo di trattenere più tasse per il territorio, con un taglio netto all’attuale imposizione fiscale e l’introduzione di una tassa bassa e fissa, la cosiddetta flat tax”.

“Un metodo di lavoro condiviso è lo strumento per rendere più omogenei i territori dell’Emilia-Romagna – ha spiegato Manuela Rontini, consigliere regionale PD -. La firma del Patto per il Lavoro, la prossima approvazione di un unico Piano Urbanistico Generale, il principio dell’economia circolare attraverso la responsabilizzazione del cittadino utente, un utilizzo appropriato dei fondi strutturali europei, un Piano strategico della Romagna sono solo alcuni degli strumenti più idonei affinché i territori della nostra regione raggiungano una possibile integrazione”.

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