Taser: per il Decreto sicurezza al momento Faenza è fuori dalla sperimentazione
Taser sì o taser no a Faenza? Ad aprire il dibattito è stato l’episodio verificatosi giovedì 14 febbraio 2019 nel parcheggio dell’ospedale di Faenza, dove un extracomunitario nigeriano è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. L’uomo ha infatti aggredito tre agenti di polizia provocando lesioni di 4, 7 e 15 giorni. Per contrastare questi episodi la Lega Faenza, nelle parole del consigliere regionale Andrea Liverani, ha chiesto al sindaco di svegliarsi e «attivarsi subito per fornire i dispositivi di sicurezza taser, noto come storditore elettrico, non pericoloso e utile per molte situazioni simili a quella accaduta ieri».
Solo i Comuni con più di 100mila abitanti possono sperimentare il taser
La proposta viene però contraddetta dallo stesso Decreto sicurezza, approvato negli scorsi mesi, che dà la possibilità di utilizzare il taser, in via sperimentale, solo ai Comuni con più di 100mila abitanti. In Romagna, dunque, solo gli agenti di Ravenna, Forlì e Rimini possono avviare il periodo di sperimentazione. L’articolo 19 del Decreto sicurezza afferma infatti che «solo i Comuni con popolazione superiore ai centomila abitanti possono dotare di armi comuni ad impulso elettrico, quale dotazione di reparto, in via sperimentale, per il periodo di sei mesi». Procedere con la dotazione del taser richiede poi un iter abbastanza complesso: la sperimentazione va svolta in intesa con l’Ausl ed è necessario inoltre modificare il regolamento comunale. A rendere problematico l’acquisto dei taser è anche il discorso economico: i costi per la sperimentazione e l’acquisto sono interamente a carico dei Comuni e della Regione.
La Lega sul Con.Ami: “Ora che sono arrivati i fondi regionali, si deve superare lo stallo e lavorare”
Sempre il consigliere regionale, Andrea Liverani, e il capogruppo in consiglio comunale a Faenza del Carroccio, Gabriele Padovani entrano poi in merito alla vicenda Con.Ami: «Importante l’approvazione delle delibere sul Museo Multimediale e della Convenzione con l’Ente Parco, che ha consentito al Consorzio di incassare contributi regionali: ora si superi lo stallo legato alla legittimità della nomina del Cda e si cominci a lavorare per il rilancio del territorio» . «La delibera per la nomina della Commissione di Gara per la gestione del Museo Multimediale (importante soprattutto in vista dell’imminente organizzazione della Mostra che celebra il Venticinquesimo Anniversario della scomparsa di Senna), così come la delibera che sancisce la convenzione con l’Ente Parco rappresentano un risultato importante per la comunità faentina. La convenzione con l’Ente Parco, infatti, consente a Con.Ami di incassare i contributi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Ora non resta che superare il grave stallo connesso alla legittimità della nomina del consiglio di amministrazione di Con.Ami e cominciare a lavorare per il rilancio del territorio, per il quale un Con.Ami funzionante e attivo rappresenta una grande risorsa».
Sottolinea Padovani: “Il Pd, invece, bloccando il Consorzio, per favorire strategie di partito, esprime una politica irresponsabile nei confronti dei cittadini dei 23 comuni aderenti al Con.Ami. Il consorzio, infatti, dispensa servizi fondamentali e volerlo bloccare significa danneggiare direttamente i cittadini, oltre a impedire alle amministrazioni comunali di accedere a fondi e dividendi a favore delle comunità amministrate».