Sound of Metal di Darius Marder
Ruben è un batterista e fa coppia con la sua ragazza, Lou, nel gruppo underground heavy metal “Backgammon”. Un giorno, in circostanze totalmente improvvise, Ruben perde parte del suo udito. La raccomandazione del medico di stare lontano da intense fonti sonore viene del tutto ignorata da Ruben, finché il giovane, supportato da Lou, non si rende conto di aver bisogno di aiuto per affrontare la sua nuova e inaspettata condizione. Darius Marder firma il suo esordio alla regia con questo bellissimo Sound of Metal, film che pone l’attenzione su una tematica raramente affrontata nel cinema: la sordità, anche detta “handicap della comunicazione”.
La storia di un batterista il cui mondo cambia per la perdita dell’udito
Se all’inizio del film tutto ciò che scandisce la vita dell’impulsivo e turbolento Ruben è la musica e la relativa espletazione delle proprie emozioni attraverso il pestare delle bacchette sulla batteria, tutto cambia quando la disabilità prende il sopravvento, impedendogli fisicamente di continuare sulla sua strada. Ruben si rivolge quindi a un centro di accoglienza per sordi ed ex tossicodipendenti proprio come lui, nel tentativo di prendere contatto col suo “problema” e accettarlo. La straniante condizione del protagonista è resa alla perfezione da un comparto sonoro a tratti sperimentale, che propone il punto di vista di Ruben, distorto nei suoni ovattati e nei vaghi ronzii, alternato a quello della comunità udente. Questo ci permette di immergerci completamente nella situazione del protagonista, adattando persino le nostre orecchie al sonoro compromesso.
Nel suo periodo di riabilitazione, Ruben scopre come comunicare senza voce e apprende il linguaggio dei segni, comprendendo così l’importanza della gestualità e dello stare insieme. Gli viene inoltre incaricato di scrivere su un quaderno qualsiasi cosa gli venga in mente, purché resti seduto per qualche ora al mattino. La routine nuova di Ruben gli consente così di abituarsi agli eterni silenzi e di mettere un punto fermo sulla sua vita sempre burrascosa.
Nell’accettazione di quello che non viene considerato un handicap dalla comunità guidata dall’ex alcolizzato Joe, Ruben affronta anche il suo passato: non ci vengono date informazioni precise sulla sua vita e nemmeno su quella della fidanzata Lou, ma di entrambi veniamo a sapere il necessario per comprenderli a fondo, senza bisogno di ulteriori spiegazioni. Conosciamo il protagonista attraverso i suoi scatti, le sue espressioni prima allucinate nei confronti della sua sordità, poi via via più confidenziali. Conosciamo Lou dal suo viso di estrema preoccupazione ed amore nei confronti del fidanzato, dai segni di autolesionismo sulle braccia e poi dal suo nuovo taglio di capelli.
Il film è stato candidato a 6 Premi Oscar 2021
Sound of Metal riesce a farci calare in profondità nella storia grazie all’attenta sceneggiatura e alle ottime interpretazioni, tra cui si menziona quella del protagonista Riz Ahmed, degno di nota sia per la capacità espressiva che per la fisicità messa in campo, che restituisce un personaggio forte, rabbioso e dotato di grande fragilità allo stesso tempo. Interessante anche la scelta del titolo, che richiama le percezioni sonore provate dal protagonista nel suo decorso: prima la musica, poi i suoni artificiali prodotti dagli impianti, infine il silenzio più assoluto. Un film emozionale, in grado di comunicare tanto così come i personaggi non udenti che popolano lo schermo. Disponibile in streaming su Amazon Prime Video, Sound of Metal è stato candidato a sei premi Oscar 2021, tra cui miglior film e miglior attore protagonista.
Alessandro Leoni