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Smart Domotics: il futuro della domotica a portata di mano. Da Faenza, un successo tutto romagnolo

Un sistema di controllo del risparmio energetico semplice, immediato e accessibile a tutti. E’ possibile? Da qui è partita la sfida del team di Smart Domotics, startup attiva all’interno dell’Incubatore di Impresa Torricelli di Faenza, che ha chiuso a tempo record una campagna di crowdfunding, raggiungendo in sole due settimane il traguardo dei 150mila euro. Una società che ha scelto di puntare sul management e di testare in primis la spendibilità del prodotto sul mercato, concentrandosi poi in un secondo momento sulla ricerca di investimenti. Il loro focus è la domotica, ovvero l’applicazione dell’informatica e dell’elettronica alla gestione dell’abitazione. Un esempio virtuoso di startup innovativa che si è sviluppata proprio qui in città negli ultimi anni. Ce ne parla in questa intervista Raffaele Borgini, Ceo e fondatore.

Quando nasce l’avventura di Smart Domotics?

Il progetto nasce a fine 2013. Abbiamo dedicato i primi due anni di lavoro a sviluppo e test e poi nel 2016-2017 abbiamo iniziato a vendere al pubblico. Abbiamo scelto di cercare clienti e partner prima di iniziare a cercare fondi, anche se questo non è il percorso standard per una startup: solitamente si cercano fondi per poter poi sviluppare un’idea, mentre nel nostro caso abbiamo testato prima il mercato e poi siamo andati alla ricerca di investimenti. In questi anni siamo stati accelerati nel nostro percorso dal prezioso aiuto di Dario Monti di Centuria  – agenzia che gestisce l’Incubatore – e sicuramente ci ha aiutato ad acquisire grande visibilità il fatto di aver vinto molti premi in competizioni dedicate a startup (Smart Domotics è la startup più premiata d’Italia, ndr). Inoltre, le nostre soluzioni sono state validate dal mercato e questo è fondamentale per poter poi spingere i partner ad investire: avere la certezza che un progetto sia spendibile e non solo una bella idea.

Di cosa si occupa esattamente il vostro progetto?

Smart Domotics è una startup innovativa che sviluppa, produce e commercializza prodotti e servizi di ultima generazione per il risparmio energetico: dal monitoraggio all’automazione degli edifici, la domotica intelligente e l’integrazione delle energie rinnovabili. Nasce con l’intento di dare soluzioni tecnologiche e semplici utilizzabili da chiunque, che vanno ad Smart-Domintersecarsi con altri mercati come possono essere quello smart city e dell’industria 4.0. I dispositivi sviluppati da Smart Domotics consentono di ottimizzare la produzione e il consumo di energia e di controllare gli impianti e gli elettrodomestici, ottimizzandone il funzionamento in base alle abitudini dell’utilizzatore e alle condizioni ambientali. Noi siamo Digital energy al 101%.  Oltre allo studio in termini di risparmio energetico ci occupiamo anche di monitoraggio del fotovoltaico e di macchina elettriche: in sostanza ci occupiamo a 360° di monitoraggio e automazione.

 

Quali sono stati i vari step che vi hanno condotto dall’elaborazione del prototipo alla campagna di crowdfunding?

Prima di fondare la società abbiamo dedicato 6 mesi alla ricerca al fine di capire al meglio le esigenze del mercato. In questa fase, ci siamo accorti che il segmento che andava dalla singola casa, condominio, negozio e ristorante fino al segmento che precede la grande industria, non aveva una risposta ottimale ai propri bisogni energetici, perché le soluzioni proposte dal mercato non erano flessibili ed erano molto costose. Per questo abbiamo brevettato Smart-Dom, un prodotto di nostra proprietà intellettuale ad uso e consumo di queste fasce non coperte, che potesse offrire soluzioni complete nel monitoraggio dei consumi singoli e generali, acquisizione e controllo dei dati e infine automazione.

Come nasce l’idea del Crowdfunding per finanziare il vostro progetto?

Raffaele Borgini - CEO Smart Domotics
Raffaele Borgini – CEO Smart Domotics

Abbiamo scelto il crowdfunding perché è una modalità che coniuga raccolta fondi offrendo al contempo anche visibilità affindandoci a Crowdfundme, piattaforma leader nel settore in Italia. L’obiettivo finale era quello di raccogliere 150.000€ e di sicuro non ci aspettavamo di raggiungere questo traguardo in tempi record. E’ stato successo anche perché storicamente è difficile che una campagna di crowdfunding raggiunga risultati positivi in periodo pre-elettorale. Dopo 3 giorni avevamo raccolto già quasi 80.000€ e nel giro di sole due settimane abbiamo raggiunto l’obiettivo finale. 

E’ una pratica comune nelle startup affidarsi al crowdfunding per finanziare i propri progetti?

Diciamo che è una modalità che esiste da un po’ ma è decollata a partire dal 2017. Basti pensare che fino a settembre 2017 i fondi raccolti per le startup sulla piattaforma Crowdfundme erano pari a 2 milioni di euro, mentre solo in questi ultimi mesi la piattaforma è arrivata a raccogliere per le startup oltre 4 milioni: e’ una modalità interessante che sta portando ottimi risultati in tempi brevi. Siamo molto grati a chi ci ha dato fiducia ed ha creduto in questo progetto partendo in primis dai tre Sostenitori Anchor della campagna, che sono romagnoli proprio come noi: Gruppo MC/Tippest, Gruppo Onit e Gruppo Gorini CGS. Romagnolo è anche il nostro team di ingegneri di San Clemente (Rimini), senza dimenticare il grande supporto dell’Incubatore Torricelli di Faenza. Un progetto tutto romagnolo, insomma.

Sono numeri importanti per una startup italiana che opera in ambito tecnologico, settore in cui il nostro Paese non destina fondi rilevanti…

Chi decide di investire le proprie risorse in un progetto innovativo in Italia lo fa consapevolmente e non ci si può lamentare se qui le cifre impegnate nel settore innovazione sono decisamente inferiori rispetto a Francia o Germania, per non parlare di altre realtà ad alto contenuto tecnologico come USA e Israele. L’Italia è un paese poco fertile in questo settore ma lo sappiamo e lo mettiamo nel modello di business, senza usarla come una ragione per cui lamentarsi. Siamo molto orgogliosi di essere partner di ricerca del Politecnico di Milano, che opera nella città più fertile per l’ambito tecnologico. Io dico sempre che se in Italia vuoi lavorare in questo settore, lo puoi fare in due posti: il primo è “a Milano” e il secondo è “non a Milano”. Trovo che Faenza sia un ottimo “non Milano” perché qui la qualità vita è alta e non mancano realtà in cui far crescere un progetto di questo genere. Qui non manca nulla.

Tutti pensano che a fare la differenza sia l’idea, ma per noi l’importante è l’esecuzione. L’idea conta per l’1%, il 99% è management

Cosa significa che Smart Domotics è “Efficienza Energetica 4.0?

Si parla di tecnologia 4.0 in presenza di strumenti che permettono l’integrazione uomo-dati-macchina. Smart-Dom è un strumento semplice, non invasivo. La sua installazione è semplice e facile nella lettura dei dati attraverso delle barre luminose che indicano se i consumi sono nello standard o si sta consumando più del dovuto. Smart-Dom registra i dati e li archivia in una tripla memoria dove possono essere analizzati per comprendere come e dove risparmiare. La nostra soluzione unisce un’installazione semplice ad una tecnologia 4.0, con l’obiettivo di rendere efficienti consumi e produzione. Smart-Dom può essere applicato nelle produzioni aziendali per automatizzare il consumo di energia e garantire che la produzione lavori in modo ottimale. Abbiamo rilevato che Smart-Dom funziona anche in edifici datati, come le case popolari degli anni Sessanta. Lavoriamo molto con la grande distribuzione organizzata (GDO), con banche e aziende moda, e abbiamo fatto interventi in vari hotel e presso alcuni fornitori di energia. Attualmente abbiamo concluso tre accordi con partner nazionali per monitoraggio di ascensori.

L’obiettivo è rendere la lettura dei dati semplici, sia che il lettore sia una casalinga o l’energy manager di un’azienda

Quali sono i numeri raggiunti ad oggi e quali sono i progetti futuri?

Ad oggi abbiamo venduto oltre 700 apparecchi Smart-Dom con un utile 2017 di oltre 30.000€. Potrebbe sembrare poco ma il

Cruscotto -Smart Dom
Cruscotto – Smart Dom

nostro approccio è sempre stato quello di cercare clienti prima di investimenti. L’obiettivo futuro è quello di aprirci al mercato di installatori ed elettricisti, poi stiamo progettando soluzioni mirate per farmacie ed agricoltura. L’obiettivo è incrementare la visibilità verso i clienti direzionali e accelerare la crescita e la ricerca di partner tecnico-commerciali che utilizzino il nostro processore in abbinamento ai servizi da loro proposti. Infine, l’obiettivo è quello di incrementare il team: se il fatturato cresce, vogliamo investire sicuramente anche in nuovo personale.

Ci racconta due momenti cruciali del suo percorso da imprenditore, in positivo e in negativo? 

Premi e crowdfunding sono sicuramente due traguardi importanti, ma penso che il momento migliore sia quello che deve ancora arrivare, settimana dopo settimana. Il peggiore è stato forse quando nell’estate 2015 abbiamo cambiato il nostro terzista, ma se penso che questo ci ha portato a lavorare con l’attuale di team di progetto, posso annoverarlo ora in un cambiamento in positivo.

In generale credo che se ogni giorno non ti senti contento almeno 10 volte, forse sei sulla strada sbagliata.

Se sei insoddisfatto del lavoro che stai facendo forse non è la scelta più giusta per te. E’ vero che in Italia il merito non viene spesso riconosciuto e se non hai spalle scoperte è difficile far crescere un progetto ambizioso, ma non bisogna dimenticare che se nulla è facile, niente è impossibile.

Quale consiglio darebbe a chi vuole intraprendere questa strada?

Sicuramente di imparare a conoscersi bene, sia se stessi che le persone con cui si sceglie di collaborare, perché questo può determinare o meno il successo di un progetto. Il problema di tante società è che spesso il successo non si misura su chi è il più bravo ma su quanto rimane indietro l’ultimo. Io credo che in una società sia importante il team e i risultati che si portano avanti insieme. Non bisogna smettere mai di migliorarsi e ci si deve sempre interrogare su come far meglio le cose e avere cura nei dettagli, perché si può sempre migliorare, anche se stessi. Bisogna dare un focus importante al valore delle persona, aspetto che in Romagna è sicuramente presente e che possiamo esportare come modello ottimale anche all’esterno. Non bisogna mai lasciare nessuno indietro. Altro aspetto è quello legato alla resilienza, che ultimamente è divenuto un termine un po’ abusato e di moda. La resilienza in realtà è un concetto che viene dal mondo ingegneristico che che significa essere resistente agli urti.

Smart Domotics e lncubatore d’impresa Torricelli: chi sono?

La squadra di Smart Domotics è composta da Raffaele Borgini di Cesena, CEO e fondatore con una formazione economica, ex consulente in ambito finanziario ed equity, Roberto Nicoletti di Marotta (PU), esperienza trentennale in direzione di azienda e sviluppo di reti vendite e Pierluigi Lorenzi, di Cesena, softwarista che lavora da oltre trent’anni con gli impianti. Accanto a loro, un team esterno di progettisti e un’ unità che si occupa di software house. Smart Domotics è la startup più premiata d’Italia. Questi i premi aggiudicati in questi ultimi anni: Premio Fondazione Marzotto – IngDan IoT Far East Development, Premio Assodel – Ingegno Italiano e Innovazione, Miglior Progetto in assoluto nel settore Clean Tech in Italia (Unicredit start Lab), Miglior Progetto di Utilizzo delle auto elettriche e mobilità sostenibile (BMW), Premio Tecnologia Cloud (Competition Aruba Pitch).

L’Incubatore d’Impresa Torricelli nasce con lo scopo di favorire la crescita di nuove idee imprenditoriali e startup innovative attraverso un’offerta strutturata di spazi, infrastrutture, servizi, consulenza e sinergie con le altre realtà presenti nel distretto della Ricerca e dell’Innovazione di Faenza: CNR, ENEA, Università, Alta Formazione, Spin-off della ricerca, altre aziende incubate. Realizzato su iniziativa del Comune di Faenza e della Fondazione Amleto Bertoni, co-finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, l’incubatore è gestito dall’Agenzia Centuria. L’Agenzia ha seguito Smart Domotics fin dal primo bando POR-FESR Emilia Romagna e introdotto poi la startup a partner di ricerca prestigiosi come Certimac, partecipato da ENEA e CNR.

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