Scuola, centri estivi e coronavirus: intervista a Simona Sangiorgi

La riorganizzazione del mondo scolastico è un tema di cui si sta dibattendo molto poco e sul quale il Governo sembra essere ancora indietro: così facendo si lasciano le famiglie, su cui grava il peso della chiusura delle scuole, nell’incertezza su come organizzarsi nei prossimi mesi. Quali ricadute stanno avendo il coronavirus e la chiusura delle scuole sul nostro territorio? Come può intervenire l’amministrazione comunale a sostegno di studenti e famiglie? Per rispondere a queste e ad altre domande abbiamo intervistato l’assessore alle politiche educative e giovanili, Simona Sangiorgi.

Intervista a Simona Sangiorgi

Avete dei riscontri sulle difficoltà che stanno attraversando i bambini e i ragazzi a causa delle scuole chiuse?

Ne abbiamo numerosi e variegati, questo è un periodo difficile per tutti, grandi e piccoli. I più piccoli hanno visto la loro routine stravolta e dalla pedagogia sappiamo che i bambini dai 0 ai 6 anni sono i più legati alla routine che dà loro sicurezza ed equilibrio. Spesso poi i genitori, anche se sono a casa, devono lavorare e quindi fanno fatica a seguire i figli con la giusta attenzione così alcuni scelgono la strada facile di metterli davanti al tablet o alla tv ma questo ha effetti devastanti sui bambini. Anche i più grandi hanno bisogno di relazioni esterne e della loro vita normale: poi c’è chi ha la fortuna di avere un giardino in cui poter stare all’aperto e fare un po’ di attività fisica, c’è chi invece è costretto a stare in spazi chiusi e la vive ancora peggio. Un altro elemento importante è quello delle relazioni interne alla famiglia: ci sono famiglie che vivono in armonia nonostante la quarantena e famiglie in cui invece esplodono tensioni già presenti e questo si riversa tutto sui bambini e i ragazzi. Il contraccolpo psicologico sarà molto forte, per questo abbiamo messo a disposizione delle famiglie una psicologa per l’infanzia, Valentina Bellotti, e una pedagogista, Valentina Laghi, per dare consulenze e sostegno in maniera gratuita. Inoltre sul sito della Romagna faentina abbiamo attivato l’iniziativa “Una carezza lontana ma vicina”, un altro servizio a sostegno dei genitori.

La scuola sembra essere stata messa in secondo piano dal governo. Lei è d’accordo?

 Sì, sono d’accordo anche se bisogna dire che questa scarsa attenzione ha una storia lunga: negli anni la scuola è sempre stata considerata un costo morto, una spesa a fondo perduto quando in realtà è l’investimento più importante che ci sia. Non mi meraviglio quindi di questa mancanza di attenzione però effettivamente in un’emergenza di questo tipo si doveva dare una strategia precisa, coordinata con i tanti e bravi pedagogisti, esperti di didattica e specialisti presenti in Italia. Io ho la sensazione però che non ci sia questa sensibilità o che comunque venga ignorata perché tanto i genitori in qualche modo trovano una soluzione ma questo non è più il momento di mettere delle pezze. È necessario delineare un ritorno a certe dinamiche, anche se chiaramente è impensabile tornare alla normalità.

Un altro dei problemi che riguardano i bambini e le famiglie sarà l’estate: con i centri estivi come state procedendo?

Sui centri estivi, dal momento che non sono ancora arrivate norme chiare, noi stiamo andando avanti come se il mondo fosse normale: per questo motivo siamo usciti con il bando per i gestori dei Cre. Vogliamo arrivare pronti allo scenario che verrà normato e quindi stiamo facendo un ragionamento sugli spazi: noi non abbiamo Cre comunali, ce ne sono alcuni che utilizzano spazi comunali ma che sono gestiti da diverse associazioni quindi stiamo cercando di capire quali ulteriori spazi possiamo mettere a disposizione, in aggiunta a quelli che già fornivamo. Inoltre teniamo sempre un occhio aperto su quello che stanno facendo altri paesi per essere pronti nel momento in cui si potrà partire.

Sappiamo che uno dei problemi dalla didattica a distanza è il digital divide che crea un’ingiusta disparità tra gli studenti. A Faenza si è tenuto conto di questo aspetto? Si è provato a risolverlo?

Nel territorio faentino possiamo contare su dei dirigenti scolastici veramente motivati, dinamici che cercano di affrontare tutti i problemi con il massimo della disponibilità e per questo li ringrazio. Noi ci siamo occupati di coordinare, tramite la protezione civile e la polizia municipale, le operazioni di consegna dei dispositivi digitali, acquistati dalle scuole grazie al fondo di Ministero e Regione. Abbiamo inoltre aderito a un progetto provinciale che si chiama “Aiutiamoci”, gestito dall’associazione “Per gli altri”, una piattaforma che fa incontrare professionisti della scuola che si mettono a disposizione e scuole e famiglie con le loro esigenze. Come ulteriore aiuto, tramite il centro per le famiglie abbiamo provveduto a tradurre in varie lingue le istruzioni per connettersi alle varie piattaforme usate dalle scuole della Romagna faentina in modo da aiutare gli studenti stranieri nell’utilizzo di questi strumenti.

Sulle rette dei nidi il comune come si sta muovendo?

Noi siamo stati sempre in contatto con le realtà della Provincia per condividere linee di intervento simili e avere un coordinamento territoriale. Tutti stiamo lavorando per tutelare la rete dei servizi 0-6 e per far sì che le famiglie non vengano investiti di un onere ulteriore con il pagamento delle rette. Stiamo tenendo conto delle diverse esigenze e convenzioni che caratterizzano il nostro territorio per uscire con una delibera che dia, da una parte, sostegno alla rete educativa comunale, convenzionata e privata visto il mancato incasso delle rette, dall’altra, una tutela alle famiglie che non dovranno pagare nulla.

Ci sono altre iniziative che il Comune ha intrapreso o intraprenderà in questo periodo a favore di bimbi e ragazzi?

Sul fronte Informagiovani, siamo andati avanti sfruttando la tecnologia con appuntamenti informativi, counseling orientativi e opportunità di lavoro. Dal 4 maggio cercheremo di ricevere su appuntamento nella sede di piazza della Molinella con tutti i dispositivi di sicurezza necessari. Inoltre il Centro per le famiglie ha attivato un programma infanzia con incontri in video conferenza per neomamme e neopapà, una consulenza educativa per i genitori e un supporto nell’elaborazione del lutto per chi ne avesse bisogno. Tutte le informazioni si trovano sulla pagina Facebook del Centro per le famiglie.

Matteo Nati

Matteo Nati

Nato a Faenza nel 1993, sono laureato in Italianistica e Scienze linguistiche all’Università di Bologna. Ho insegnato per un anno all’Istituto Alberghiero di Riolo Terme ma continuo a non sapermi orientare in una cucina. Appassionato di pallacanestro, politica e storia inglese, datemi una serie tv con dialoghi ben scritti e sarò completamente vostro.

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