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Sagra delle castagne di Marradi: si parte. Coldiretti E-R: “Nel 2018 raddoppiata la produzione”

Ottobre, per le colline romagnole, significa soprattuto ‘castagne’ e ‘marroni’, e il 2018 si prospetta un anno particolarmente positivo. Dopo il minimo storico toccato l’anno scorso, tornano in Emilia-Romagna castagne e marroni, raddoppiando la produzione dell’anno scorso quando ci fu il crollo produttivo superiore al 50% a causa soprattutto della siccità. Lo comunica Coldiretti Emilia-Romagna, ricordando che in questi giorni ha preso il via la campagna di raccolta, che dai primi segnali si presenta di buona quantità e di ottima qualità, con frutti generalmente di grossa pezzatura. La notizia arriva a pochi giorni dal via della 55^ Sagra delle Castagne di Marradi che per tutte le domeniche di ottobre accoglierà migliaia di visitatori.

Al via domenica 7 ottobre la 55^ Sagra delle Castagne di Marradi

Come tutti gli anni saranno presenti stand gastronomici che proporranno ai visitatori le tradizionali leccornie del famoso frutto “il marrone di Marradi” quali: i tortelli di marroni, la torta di marroni, il castagnaccio, le marmellate di marroni, i marrons glacés, i “bruciati” (caldarroste). Per le vie del paese saranno, inoltre, in vendita i classici prodotti del bosco e sottobosco, oltreché altri prodotti artigianali e commerciali. Le domeniche di sagra saranno, poi, animate da musicisti e bande musicali itineranti che si alterneranno nel corso delle quattro domeniche fino al 28 ottobre 2018.

Emilia-Romagna: 2.822 ettari di castagneto

Dopo essersi rialzata con successo dall’attacco del Cinipide galligeno del castagno, l’insetto killer proveniente dalla Cina che aveva colpito i castagneti su tutto il territorio regionale a partire dal 2008 e che è stata sconfitta con un efficace intervento biologico, con il lancio nei castagneti del Torymus sinensis, insetto antagonista naturale dello sgradito parassita alieno, la castanicoltura dell’Emilia-Romagna ha ripreso quota, ridando prospettive alle oltre 1.500 aziende che producono quasi 10mila quintali di castagne e marroni. «Con i suoi 2.822 ettari di castagneto da frutto – ricorda Coldiretti regionale – l’Emilia-Romagna è la sesta regione in Italia per estensione dei castagneti, il 35% dei quali situati in provincia di Bologna dove si raccolgono il Marrone Igp di Castel Del Rio e il Marrone Biondo dell’Appennino bolognese, molto ricercati dai consumatori per fare le tradizionali caldarroste, ma anche per realizzare dolci tipici».

L’invito di Coldiretti Emilia-Romagna: “Attenzione alla qualità”

«Con la ripresa del prodotto locale, calano le importazioni, ma resta alto il rischio – afferma Coldiretti Emilia-Romagna – di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere. Se non si vuole correre il rischio di acquistare, spesso a caro prezzo, caldarroste estere in vendita nel centro delle città, l’invito è a prestare attenzione alla qualità e ricorrere a un più genuino fai da te casalingo per garantirsi un prodotto fresco, sicuro e a costi accessibili. Meglio allora frequentare i mercati degli agricoltori di Campagna Amica o le sagre in programma in tutta la regione dove è possibile fare buoni acquisti di alta qualità oppure rivolgersi direttamente alle imprese agricole e riscoprire il gusto di partecipare nei boschi alla raccolta delle castagne».

«Il castagno – evidenzia Coldiretti Emilia-Romagna – riveste un ruolo importante in molte aree collinari e montane della nostra regione in particolare e del Paese in generale, non solo per la produzione di frutti e legno, ma anche per il presidio del territorio e per la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico. La bellezza dei boschi, con castagni spesso centenari, rende fruibili tali luoghi anche per scopi turistici e di svago. L’habitat risulta inoltre fondamentale per la selvaggina, per la produzione del caratteristico miele e per la raccolta dei funghi e dei piccoli frutti”.

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