Rom: anche la Romagna Faentina tra i 7 progetti finanziati dalla Regione
Un milione di euro per finanziare sette dei nove progetti presentati dai Comuni e loro Unioni nell’ambito del bando regionale per la chiusura dei campi nomadi di grandi dimensioni, e tra questi c’è anche il progetto presentato dall’Unione della Romagna Faentina. L’obiettivo è quello di superare i campi nomadi di grandi dimensioni. L’alternativa, proposta dalla regione Emilia-Romagna, è quella di creare micro-aree pubbliche e private, queste ultime autofinanziate dai nuclei che si insediano, o agevolare la scelta di abitazioni tradizionali (alloggi sul mercato o quelli popolari in presenza dei requisiti). Dei nove progetti che vanno nella direzione indicata dalla Regione Emilia-Romagna, sette sono stati finanziati dalla Regione stessa nell’ambito del bando, rispettivamente presentati dai Comuni di: Modena, Carpi (Mo), Camposanto (Mo), Bologna, Casalecchio di Reno (Bo), Rimini e dall’Unione di Comuni della Romagna Faentina (Ra). Il bando approvato dalla Giunta (per un investimento di un milione di euro), attua la legge regionale sull’inclusione sociale di Rom e Sinti.
Micro-aree e abitazioni: investimenti da 1 milione di euro
I progetti presentati dai Comuni e dalle Unioni riguardano la realizzazione di micro-aree familiari pubbliche, anche attraverso l’acquisto di terreni nell’ambito del territorio comunale, o interventi volti all’adeguamento delle micro-aree già esistenti: per queste azioni la Regione ha messo a disposizione 700mila euro in conto capitale. Altri 300mila euro sono invece previsti per gli interventi in spesa corrente quali il supporto economico per l’accesso o la gestione delle nuove soluzioni abitative, la mediazione sociale e dei conflitti, forme di sostegno sociale ed educativo dei nuclei familiari Rom e Sinti interessati dalle transizioni (ad esempio la scolarizzazione, la formazione professionale, l’inserimento lavorativo). Ogni progetto ammesso a contributo viene finanziato per l’80% del costo complessivo, con un limite di 250mila euro per gli interventi in conto capitale e di 70 mila euro per gli interventi di spesa corrente. «Auspichiamo davvero di diminuire le tensioni e il degrado – afferma la vicepresidente e assessore al welfare, Elisabetta Gualmini – che spesso si accompagnano ai grandi campi e di favorire situazioni di abitazione gestibili, in cui i costi e i doveri di manutenzione sono interamente nelle mani degli abitanti».
Rom e Sinti: in Emilia-Romagna sono 3mila, 1 su 3 a Reggio Emilia
In Emilia-Romagna, secondo i dati ufficiali aggiornati a novembre 2015, sono residenti 3.077 persone di etnia Rom e Sinti (lo 0,067% della popolazione regionale, di cui 1.081 minori ovvero il 35,13%). La quasi totalità ha la cittadinanza italiana (95,9%). Vivono in campi e aree pubblici e 100 privati. I campi considerati di grandi dimensioni (ospitanti da 71 a 130 persone) sono 6, 8 quelli che ospitano da 41 a 70 persone. Quelli più piccoli (massimo 40 persone), perlopiù privati, sono 160. Le province con il maggior numero di campi e aree sono Reggio Emilia (76 insediamenti per 1295 persone), Bologna (29 insediamenti per 509 persone), Modena (35 insediamenti, 585 persone), Piacenza (9 insediamenti, 180 persone) e Rimini (14 insediamenti, 197 persone). Dal 2003 al 2012, le persone inserite dai Comuni negli alloggi hanno raggiunto una quota considerevole: 568 in 123 appartamenti.