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Paolo de Castro inaugura Momevi 2017: “Made in Italy agricolo al top nel mondo”

Taglio del nastro di MoMeVi e della Mostra Agricoltura in Fiera a Faenza da parte di Paolo de Castro della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo. Insieme a lui il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi, Fausto Bianchini di Blu Nautilus (società che organizza la Fiera), e numerose autorità. «Non è un momento facile per l’agricoltura alle prese con le continue oscillazioni dei prezzi – ha affermato De Castro – La politica agricola europea investe ogni anno 50 miliardi di euro per questo settore. Tre sono le sfide che ha davanti il sistema agricolo: innovazione, sostenibilità e dimensione organizzativa. Rispondere ad esse significa guardare al futuro».

Gli ha fatto eco il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi: «La Mostra Agricoltura, dopo la festa del patrono, è l’evento più antico della nostra città. Il nostro è un territorio vocato all’agricoltura, in particolare alla meccanizzazione. Lo sviluppo del settore si misura sull’innovazione e l’aggregazione: sono contento che l’evento di Faenza abbia messo entrambe al centro». Infine Fausto Bianchini di Blu Nautilus: «La Mostra Agricoltura e MoMevi hanno una lunga storia alle spalle, nel contempo guardano al futuro. Il punto di forza di questo evento sta tutto qui».

In mattinata Paolo de Castro in visita alla Caviro

L’inaugurazione di Momevi 2017 è stata anticipata dalla visita del parlamentare europeo alla Cooperativa Agricola Caviro, punto di riferimento per 13mila viticoltori. «In un contesto internazionale difficile ma che chiede sempre più Made in Italy, le imprese come Caviro riescono a fare la differenza perché coniugano tutto ciò che serve per affrontare i mercati esteri: qualità, giusto prezzo, gioco di squadra. Questa cooperativa rappresenta una delle migliori filiere integrate del nostro Paese e ha dimostrato come investire in innovazione, in termine di prodotto e processo, sia la giusta strada per il successo». Il Gruppo Caviro con i suoi 37mila ettari rappresenta il più grande vigneto al mondo e la più grande filiera vitivinicola italiana, per poi recarsi a Faenza per l’inaugurazione della Fiera dell’Agricoltura MO.ME.VI., dove Caviro è presente insieme alla partecipata Enomondo.

Caviro: obiettivo export 40%

De Castro durante l’incontro con i dirigenti del Gruppo ha fatto riferimento alle sfide che attendono l’export agroalimentare nel 2017: «Il 2016 è stato un anno da record per l’industria vitivinicola italiana, che si è aggiudicata il primo posto nella classifica dei produttori di vino mondiali. E’ fondamentale continuare a crescere ed è fondamentale che in un quadro internazionale come quello attuale, con le criticità russe e con gli Usa sempre più chiusi in sé stessi, l’Italia e l’Europa diventino sempre più protagoniste».

Export per il Gruppo Caviro significa 30% delle vendite principalmente nei mercati di Germania, Gran Bretagna, Usa e Cina: «L’obiettivo che ci siamo dati per i prossimi tre anni è di portare le vendite all’estero al 40% – sottolinea il presidente del Gruppo Carlo Dalmonte -. Già nel 2016 abbiamo avuto un incremento importante e attualmente stiamo lavorando per aumentare la nostra presenza soprattutto nei mercati asiatici che richiedono uno sforzo maggiore vista la non ancora sviluppata cultura del vino».

Nonostante Tavernello sia da diversi anni il vino italiano più bevuto al mondo la politica del Gruppo si è focalizzata molto sui vini di fascia premium e super premium: «Le scelte affrontate negli ultimi anni, con l’acquisizione di importanti Cantine e la costituzione di un portafoglio di marchi di fascia alta, sono state prese per essere in linea con le mode e le richieste dei mercati esteri attuali – continua il presidente -. Dal Veneto alla Toscana abbiamo oggi prodotti considerati tra i migliori ambasciatori del vino italiano oltre i confini nazionali, con percentuali di ricavi export che toccano il 70% del totale».

 

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