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“Made in Romagna” al Masini: un pianobar di canzoni e storie. Intervista a Cristiano Cavina

Raccontare la Romagna e le storie che la popolano usando le passioni di una vita, la musica e le parole. Sarà un recital particolare e inedito quello che, sabato 27 gennaio alle ore 21, vedrà protagonisti sul palcoscenico del Teatro Masini di Faenza lo scrittore Cristiano Cavina e il musicista Vittorio Bonetti nello spettacolo Made in Romagna, ovvero Fatti memorabili di un pianista della Bassa e di un narratore di montagna! Una serata conviviale nella quale sarà possibile per il pubblico ascoltare storie e canzoni memorabili attraverso la partecipazione di due grandi narratori che provengono da due mondi diversissimi. Vittorio Bonetti è di Alfonsine, in pianura, alfiere del pianobar, quello suonato e cantato per davvero. Cristiano Cavina, di Casola Velsenio, in mezzo agli Appennini, racconta storie per iscritto. Visto che da giovane Cavina non poteva andare ad ascoltarlo alla Festa dell’Unità, perché la nonna, fervente cattolica, gli proibiva di frequentare tutto ciò che era in odore di comunismo, recuperano ora il tempo perduto.

Una serata divertente con Cristiano Cavina e Vittorio Bonetti

Un pianobar di canzoni e di storie: questa l’immagine che, meglio di tutte, descrive lo spettacolo. «Metteremo in scena dei racconti e delle storie legate alla Romagna, storie sia cantate che raccontate – spiega Cristiano Cavina – sarà una serata divertente, di sicuro noi due sul palco ci divertiremo. Se dovessi trovare un filo conduttore, direi che è uno spettacolo molto legato alle dichiarazioni d’amore tardive. Noi romagnoli abbiamo questa incapacità di staccarci dal passato, anche se il mondo sembra sempre proiettato sul presente. Siamo un po’ come i gamberi, in questo senso, con un occhio guardiamo sempre indietro di noi».

“Non so recitare, se lo faccio risulto impacciato. Sono più bravo a raccontare a braccio, come farò al Masini”

teatro masiniQuello che attende gli spettatori del Masini il prossimo sabato sarà una performance unica nel suo genere, anche perché si sviluppa ogni volta in maniera originale. D’altronde l’idea di questo spettacolo è nata quasi per gioco, dopo un evento realizzato alla bottega Matteotti di Bagnacavallo, dove Bonetti accompagnò la presentazione di un libro di Cavina. L’evento, praticamente improvvisato, raccolse grandi apprezzamenti dal pubblico e porterà sabato 27 i due autori sul prestigioso palco del Masini. «Di questo spettacolo non c’è un testo, viene reinventato ogni volta in maniera diversa – commenta Cavina – Io infatti non sono un attore, non so recitare, e se ci provo risulto molto impacciato. Sono più bravo a raccontare a braccio. Magari nel corso di una serata mi vengono in mente degli episodi, in altre serate me ne vengono in mente altri». Cristiano Cavina è molto noto come romanziere e autore di racconti. Come si è trovato invece a passare dallo scritto all’orale? «Per me è uguale – risponde – e questo spettacolo lo vivo allo stesso modo di quando vado nelle scuole a parlare coi ragazzi. Pur in forma diversa, per me è sempre raccontare qualcosa».

“Bonetti è una leggenda del pianobar. Vogliamo che anche il pubblico canti con noi”

Uno spettacolo nel quale anche il pubblico è vero e proprio protagonista di questo racconto. «Non vogliamo che ci sia una parete tra noi e il pubblico – conferma lo scrittore – durante la serata io dialogherò con gli spettatori e si potrà fare richiesta specifiche di storie da raccontare. Allo stesso modo la serata prevede che il pubblico possa fare richieste sulle canzoni da suonare (tanto Vittorio le sa tutte). Bonetti è una leggenda vivente del pianobar, quello vero, capace di animare una serata semplicemente con il proprio strumento. Ovviamente, anche il pubblico potrà cantare con noi». Sul palco saranno presenti anche delle ‘bocce’ di vino, proprio per presentare la serata nella maniera più conviviale e ‘romagnola’ possibile.

Made in Romagna: l’archetipo del romagnolo

Ma qual è l’aspetto della Romagna che a Cristiano Cavina piace di più raccontare? «In generale – risponde lo scrittore – la cosa che veramente caratterizza la Romagna sono le persone. Ci sono caratteristiche quasi archetipiche del romagnolo… un misto di “gradassitudine” e permalosità, e anche questo fatto di ingigantire tutto, nel bene o nel male. Poi c’è quella lingua un po’ perduta, con quella cadenza particolare e le sue parole strane che è sempre affascinante… Sia chiaro, è un discorso che si può fare per qualsiasi altra regione, ma proprio per questo penso sia importante partire da lì per raccontare la Romagna».

Cristiano Cavina: “Io sono fiero di essere provinciale”

cristiano-cavinaStorie di Romagna raccontate da un romagnolo, fiero di esserlo. «A me piacciono i luoghi lontano dai grandi centri, luoghi in cui la storia e il tempo – pur passando – passano diversamente. Oggi, nella mentalità comune, viene utilizzato quasi come un insulto quello di definire qualcuno ‘provinciale’. Io invece sono fiero di esserlo, e anzi, di essere addirittura oltre. D’altronde, come ci spiega la civiltà contadina, ci sono vitigni che puoi piantare solo in certe terre».

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