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Luciano Caroli: “Alla prossima amministrazione faentina chiedo coraggio nelle scelte”

“Totonomi” per le elezioni comunali sì, ma attenzione anche ai contenuti e all’analisi dei bisogni della città. Per cercare di capire quali sono le priorità del nostro territorio a livello imprenditoriale, abbiamo intervistato Luciano Caroli, presidente della Caroli Giovanni, società di distribuzione di prodotti petroliferi all’inizio degli anni ’60, fra i primi in Italia a iniziare lo stoccaggio di biodiesel, gasolio vegetale per riscaldamento e autotrasporto. Fa anche parte dell’Ucid Ravenna-Imola, Unione Cattolica Imprenditori e Dirigenti d’azienda.

Intervista a Luciano Caroli: cosa chiedono gli imprenditori alla futura giunta di Faenza?

Luciano Caroli, come si presenta attualmente Faenza a livello imprenditoriale? Cosa dovrà mettere in campo la nuova Amministrazione, di qualunque colore essa sia?

Vista la nostra realtà territoriale, se dovessi mettermi nei panni di un’amministrazione, in un contesto come quello del nostro territorio – tutto sommato positivo per la creazione e sviluppo di imprese, ma dove emergono diverse complessità e criticità – serve tanto coraggio, in particolare il coraggio di mettere in campo delle opportunità, anche forti, a favore di chi decide di intraprendere un percorso imprenditoriale e professionale. Bisognerebbe innanzitutto conoscere bene questo territorio incentivando gli aspetti positivi già presenti. Propongo un esempio preso da un altro contesto: uno degli eventi più rappresentativi e di valore di Faenza è Argillà, che è riuscita a mettere in rete tanti attori del settore ceramico, un settore unico della nostra città che ha sempre fatto parte della nostra tradizione e che ha bisogno con ancora più forza di essere valorizzato, facendo rete fra le sue varie realtà. Partendo da quanto fatto, si deve continuare su questa strada assumendo però scelte coraggiose: lungo viale Baccarini, nei negozi attualmente sfitti, si potrebbero per esempio insediare attività ed esposizioni stimolanti che caratterizzino questo viale rendendolo unico al mondo nel rappresentare i tanti aspetti della filiera ceramica, sia artigianale che industriale. Sicuramente per fare questo a un’amministrazione è richiesto fare scelte forti e uno sforzo, ma neanche eccessivo, capace però di rendere identitaria e unica a livello nazionale un’area della città. La stessa mentalità si dovrebbe avere in tutti gli altri settori. Per quanto riguarda la creazione di nuove imprese, a Faenza abbiamo la fortuna di avere un incubatore (Romagna Tech, ndr) che deve essere valorizzato. Attualmente ci sono già forme positive di affiancamento e stimolo per la creazione di nuove attività, su questi aspetti, come dicevo, ci vorrebbe il coraggio di prendere iniziative anche importanti per favorire l’imprenditoria locale, ma anche per attrarre imprese che potrebbe prendere sede a Faenza. Per fare questo ci vogliono ovviamente risorse e bisogna che la macchina amministrativa sia gestita in maniera efficiente, non sprecando risorse e investendo invece dove ha senso farlo.

Per quanto riguarda il lavoro, diverse aziende specializzate del faentino lamentano la difficoltà di trovare personale.

Sicuramente certe aziende molto specializzate hanno un’atavica difficoltà nel trovare figure professionali di un certo tipo, ed è chiaro che questo presuppone costi e investimenti nella formazione dei giovani. Nello specifico, nel mio tipo di attività, dedichiamo tante risorse all’innovazione dei servizi per avere la massima attenzione all’ambiente, in particolare ci stiamo occupando di bioregolazione in modo che la nostra attività sia sempre meno impattante del possibile, ed è un settore dove noi in questo momento stiamo assumendo senza grande difficoltà nel trovare personale, così come nei settori più tradizionali della nostra azienda.

“L’Amministrazione può fare tanto, se riesce a dare risposte veloci ed efficienti al settore imprenditoriale”

Entrando ancor più nello specifico, cosa può fare concretamente un’amministrazione per supportare le imprese?

Le amministrazioni devono creare le condizioni positive affinché l’azienda possa trovare un contesto che sia favorevole alla permanenza sul mercato e all’innovazione. L’amministrazione non ha certo la bacchetta magica, ma deve creare condizioni positive per le aziende del territorio: semplificare la burocrazia è fondamentale, così come dare risposte veloci rispetto alle mille domande che provengono dal settore produttivo. In questa prospettiva il Comune deve giocare una partita efficiente e andare incontro alle esigenze di aziende che non possono aspettare tempi lunghi in un mondo globalizzato che invece ha tempi velocissimi. Un’amministrazione veloce e dinamica può fare tanto. Al di là dei singoli settori, abbiamo un’agricoltura straordinaria da specializzare, così come i settori dei materiali avanzati e della metallurgica, abbiamo poi la fortuna di avere mondo cooperativo importante; se si creassero sinergie con l’amministrazione si potrebbe davvero fare molto per il nostro territorio.

Cosa dovrebbe fare nei primi cento giorni la nuova amministrazione?

Riassumendo un po’ quello che ho detto prima, nei primi cento giorni mi piacerebbe che l’amministrazione mettesse subito in campo misure coraggiose e di stimolo per imprenditori e per chi ha voglia di avviare un’attività. Deve dimostrare di avere le idee chiare e dare risposte veloci, con affiancamento e contributi che possono, in un momento come questo, aiutare a creare nuove imprese. Ricordo che la creazione di nuove imprese è un segnale positivo non solo per l’imprenditoria ma per tutto il tessuto sociale: persone, famiglie e territori.

a cura di Samuele Marchi

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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