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Emilia-Romagna pronta a Vinitaly: il Lambrusco è il vino più venduto

Lambrusco batte Sangiovese, almeno per quanto riguarda il numero di calici riempiti. A decretare questa vittoria un giudice imparziale: la classifica dei vini più venduti in Emilia-Romagna stilata da un’indagine Iri, che ha decretato anche per il 2016 il Lambrusco come il vino più venduto della regione. Ma al di là delle rivalità campanilistiche, l’Emilia-Romagna si presenterà compatta alla nuova edizione di Vinitaly per valorizzare il meglio dei suoi prodotti.

Duecento tra singole cantine e consorzi, una ventina di sommelier pronti a offrire 500 vini e un ristorante con i migliori piatti dell’enogastronomia regionale: sono questi i numeri con cui l’Emilia-Romagna si presenta sul palcoscenico della 51esima edizione di Vinitaly, la rassegna in programma a Verona dal 9 al 12 aprile 2017. Su un’area di circa 4mila metri quadri, tra un bicchiere di Lambrusco, Sangiovese e Pignoletto, sarà un viaggio all’insegna dei profumi e dei sapori del “vigneto Emilia-Romagna”, arricchito da un fitto calendario di eventi che avranno due fili conduttori principali: la valorizzazione dell’asse “via Emilia” e la “sostenibilità”.

Vini Emilia-Romagna: export +5%

Bene l’enogastronomia emiliano-romagnola nel mondo, ancora meglio il vino. In un anno, il 2016, che ha registrato una crescita del 2,4% dell’export agroalimentare, le vendite all’estero dei vini dell’Emilia-Romagna ha registrato un aumento del 5%, per un totale di 290 milioni (dati: Osservatorio Wine Monitor di Nomisma). Di particolare rilievo la performance sui mercati extra-Ue, Usa in testa, che per la prima volta hanno sorpassato per valore quelli del Vecchio Continente.

«È la dimostrazione- ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli – dei notevoli passi in avanti compiuti dalla vitivinicoltura emiliano-romagnola sotto il profilo della qualità e dell’innovazione in cantina. Tuttavia vogliamo fare ancora meglio; per questo continueremo a sostenere le nostre imprese per affrontare al meglio la sfida della competitività, coinvolgendole nelle iniziative promozionali più rilevanti in Italia e all’estero, a partire dalla “Settimana della cucina italiana nel mondo”. Nell’ultimo triennio 2014-2016 – continua l’assessore Caselli – abbiamo investito quasi 80 milioni nel settore e anche quest’anno destineremo circa 25 milioni per supportare i progetti di sviluppo delle aziende con contributi per investimenti, promozione, ristrutturazione e riconversione vigneti e vendemmia verde».

Venduti nel mondo oltre 13 milioni di ettolitri di Lambrusco

Come detto, a primeggiare nel mercato del vino è il Lambrusco che in base ad un’indagine Iri ha confermato anche nel 2016 il primato di vendite sugli scaffali della Gdo italiana (oltre 13 milioni di ettolitri in bottiglie, +2,5% in volume e +3,1% in valore). Altra etichetta in ascesa il Pignoletto che, nella scia del boom dei vini frizzanti, scala posizioni ed entra nella top five dei vini italiani con il più alto tasso di crescita dei consumi (+14,2 in volume e +13,2% in valore). Infine, tra le new entry pure il rosso Gutturnio, che un po’ a sorpresa guadagna il 14° posto nella classifica delle etichette più richieste, mettendo a segno la migliore performance in assoluto sia in volume (+7%), che in valore (+5,5%) tra le 14 Dop italiane più blasonate. Sono ben 30 le certificazioni di qualità fra Piacenza e Rimini, 21 vini Dop e 9 vini Igt: dai grandi classici come la Cagnina, il Trebbiano e le tre varietà di Lambrusco, alle etichette meno note come l’Ortrugo dei Colli Piacentini (vino bianco, di tonalità paglierina, presente in varietà sia secca che frizzante) e il Bosco Eliceto (che raggruppa quattro vini: Fortana, Merlot, Sauvignon e Bianco del Bosco).

Fonte: Enoteca regionale Emilia-Romagna

La provincia di Ravenna è quella con più vigneti

Nel 2016 in Emilia-Romagna – secondo stime dell’Assessorato regionale all’agricoltura – sono stati prodotti oltre 7,16 milioni di ettolitri di vino (+6,1%), su una superficie di circa 51.500 ettari (in calo del 6%). La Plv (Produzione lorda vendibile) del settore si è attestata sui 315 milioni. Nella classifica per province, la quota più alta di vigneti si trova nel ravennate (29,7%); seguono Modena e Reggio Emilia, appaiate intorno al 15%, Forlì-Cesena (11,8%) e Bologna (11,7%).

Il vino emiliano-romagnolo scorre sempre di più nei calici Usa

Dopo un biennio 2014-2015 in flessione, in forte ripresa l’anno scorso l’export regionale di vino (+5%, pari a circa 290 milioni); una performance – segnala ancora il centro studi di Nomisma – migliore dell’analogo trend nazionale (+4,2%) e che per la prima volta ha visto i mercati extra UE sopravanzare per giro d’affari quelli comunitari (51% rispetto al 35% di dieci anni fa). Negli ultimi anni è molto cresciuta anche l’incidenza del vino in bottiglia, che ormai pesa per oltre la metà sull’export complessivo. Tra i Paesi più ricettivi per i vini emiliano-romagnoli svettano gli Usa, secondo mercato per importanza dopo la Germania (20,2% contro il 25,6%); al terzo posto il Canada (6,3%), seguita da Gran Bretagna (4,8%) e Francia (4,2%). Tra mercati extracomunitari in forte sviluppo Giappone, Russia e, soprattutto, la Cina.

Fonte: Regione Emilia-Romagna

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