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I tesori della Biblioteca: Xavier Espluga presenta il libro sulla “Silloge di Faenza”

Un incontro per conoscere meglio uno dei gioielli custoditi nei fondi antichi della biblioteca Manfrediana di Faenza: un codice manoscritto del ‘400 che rappresenta un documento unico nel suo genere nel raccordare mondo antico e rinascimentale. Appuntamento di rilievo mercoledì 29 novembre alle 17.30 alla sala Dante della Biblioteca Comunale Manfrediana. L’epigrafista catalano Xavier Espluga, dell’Università di Barcellona, presenta La silloge di Faenza e la tradizione epigrafica di Verona, pubblicato dai Fratelli Lega Editori nella collana “Epigrafia e Antichità”, avviata da Giancarlo Susini e giunta oggi alla trentanovesima uscita sotto la direzione di Angela Donati, già docente di epigrafia romana all’Università di Bologna, che mercoledì a Faenza dialogherà con l’autore e l’editore.

Alle 17.30 la presentazione del volume “La silloge di Faenza” di Xavier Espluga

Protagonista dell’evento sarà il codice manoscritto quattrocentesco Sylloge inscriptionum latinarum veterum, uno dei gioielli custoditi nei fondi antichi, insieme alla raccolta musicale del Codex Faenza o Codice Bonadies. La silloge è una raccolta antologica (spesso di iscrizioni epigrafiche) di scritti letterari, storici o giuridici, di uno o più autori. Xavier Espluga ha condotto lo studio più approfondito sul codice faentino, già esaminato nel secolo scorso da Augusto Campana, che vi aveva correttamente individuato la mano di Felice Feliciano, umanista veronese capace, sull’esempio di Ciriaco di Ancona, di raccogliere epigrafi per tutta l’Italia settentrionale, raccolte in due sillogi dedicate ad Andrea Mantegna. Si tratta di personaggi che hanno contribuito all’immensa impresa di riallacciare il filo interrotto con l’antichità classica, battendo il territorio alla ricerca di iscrizioni lapidee perdute di una romanità che riemergeva proprio allora dalle rovine. Un lavoro non meno prezioso di quello svolto, in biblioteche ed archivi, dai più noti Coluccio Salutati, Lorenzo Valla, Poggio Bracciolini, e che vide impegnato a Faenza, a Rinascimento ormai maturo, anche il Commendatario della Chiesa della Magione in Borgo Durbecco, Fra’ Sabba da Castiglione.

L’umanesimo: un’avventura umana alla scoperta del passato

Il fervore di questa ricerca materiale e intellettuale traspare evidente nella trattazione di Espluga, che impiega gli strumenti più aggiornati della critica testuale in uno studio di grande specializzazione (i titoli della collana “Epigrafia e Antichità” sono presenti nelle biblioteche delle maggiori università e condivisi dalla comunità degli epigrafisti in tutto il mondo), ma che lascia spazio al fascino dell’avventura umana dei diversi redattori avvicendatisi nella compilazione e poi nella tradizione della silloge. Vi si descrive infatti in dettaglio la vicenda che, con passaggi nell’ambiente veronese e bolognese, l’ha portata a Faenza; grazie a questo destino finale si parla oggi di un “filone faentino” nella complessa tradizione epigrafica quattrocentesca, accanto al filone veronese e a quello, più antico, veneto-ciriacano. La presentazione, a ingresso libero, sarà seguita da una visita alla Sala del Settecento, dove sarà esposto il Codice che vi è custodito.

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