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Addio al ceramista faentino Gino Geminiani, “lascia un grande vuoto”

Un risveglio triste per Faenza e per l’imminente evento nazionale Buongiorno Ceramica: è infatti scomparso Gino Geminiani, noto ceramista faentino che aveva la propria bottega in via Nuova; l’annuncio è stato dato nella mattinata di venerdì 15 maggio 2020 dal vice sindaco di Faenza, Massimo Isola. Gino Geminiani aveva iniziato a operare nei primi anni Settanta, in collaborazione con diverse botteghe, dopo aver seguito un corso sperimentale presso l’Istituto Statale d’arte per la Ceramica di Faenza.  Nel 1973, aveva aperto un laboratorio di foggiatura in proprio e dopo alcuni anni aveva lasciato Faenza trasferendo il laboratorio a Granarolo Faentino dove aveva incrementato la produzione alzandone anche il livello, ma la produzione in terraglia bianca a colaggio non è ben vista in ambito faentino e nel 1979 è costretto a spegnere i forni. La sua successiva attività in proprio è nata nel 1986 con la produzione di sole terrecotte, per poi passare anche alle realizzazione di ceramiche di varie tipologie, diventando un punto di riferimento per la ceramica di Faenza e per le successive generazioni di artisti. Malato da tempo, lascia una grande eredità in termini artistici.

«La mia passione per la ceramica – raccontava Gino Geminiani – ha avuto una svolta quando mia sorella, che era ceramista, aspettava il secondo figlio e aveva bisogno di qualcuno che la aiutasse in bottega. All’epoca io facevo il tappezziere ma durante quell’estate l’ho aiutata e mi sono appassionato a questo mestiere. Da lì è partito tutto: subito dopo ho fatto il corso di foggiatura».

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Artisti bielorussi in visita alla bottega di Gino Geminiani, al centro.

Massimo Isola: “La sua bottega era un punto di riferimento importante”

«Purtroppo Gino ci ha lasciato – commenta il vice sindaco di Faenza, Massimo Isola, che è anche presidente dell’associazione italiana Città della Ceramica – Le sue tracce sono profonde. Le sue idee ancora vivaci. La sua bottega rimane un punto di riferimento importante. Una vita dedicata alla ceramica. Tanta gratitudine per un vero maestro. Ha aperto le sue porte ad artisti provenienti da ogni angolo di mondo. Ha prodotto migliaia di pezzi che sono nelle nostre case. Ha insegnato a lavorare al tornio a centinaia di persone. Ha costruito insieme a noi l’Ente Ceramica. Ha guidato il Mondial tornianti. E molto altro ancora. Un vuoto grande».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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