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“Il Rione Rosso? Una passione sin da bambino”. Ce ne parla Gianluca Maiardi, nuovo capo rione

Cambi di vertice, nuovi direttivi, idee e progetti. Il mondo del Niballo – Palio di Faenza è sempre attivo non solo sul territorio ma anche al suo esterno. Basti pensare alla Tenzone Aurea di Ascoli Piceno e alle trasferte di musici e sbandieratori fuori dal Paese. L’obiettivo è sempre uno: creare uno spazio condiviso per i rionali e porre le basi per regalare momenti di intrattenimento e unione  alla comunità. In tutto questo, giocano un ruolo cruciale i direttivi rionali, che operano affinché i rioni possano sempre crescere e portare avanti questa grande tradizione della città manfreda. Ma cosa significa essere capo rione e quali sono gli strumenti per mantenere attiva la vita rionale? Lo abbiamo chiesto a Gianluca Maiardi, nuovo capo rione rosso.

Intervista a Gianluca Maiardi

Gianluca, qual è il tuo legame col Rione Rosso?

Nel rione ci sono fin da bambino. L’ho frequentato per diversi anni e poi mi sono allontanato per motivi di sport e lavoro, perché purtroppo in quel periodo gli impegni non mi permettevano di frequentarlo con la stessa intensità di ora. Da circa 5-6 anni a questa parte sono tornato invece a vivere il rione in tutto e per tutto: è una passione che mi è stata trasmessa da amici di famiglia – grazie a cui è iniziata la mia frequentazione – e che ora sto trasmettendo a mio figlio di 13 anni. Non ho mai intrapreso l’attività agonistica ma ho sempre fatto il figurante: ho iniziato come rotellino per ricoprire poi diverse figure all’interno del corteo storico.

Come nasce l’idea di candidarti a capo rione?

E’ un’idea che nasce tra una chiacchiera e l’altra con gli amici del rione. Non ho mai nascosto la voglia di candidarmi a consigliere per dedicarmi ancora più attivamente al rione, e da lì poi è arrivata la proposta di candidarmi a capo rione. Me lo hanno chiesto e ho valutato a lungo se accettare perché per lavoro spesso sono in trasferta e sono consapevole che il rione ha bisogno di grande impegno. Sono sicuro però che con una buona squadra e il consiglio alle spalle, sia possibile fare grandi cose. Ci ho pensato molto, la voglia era tanta. Ho ricevuto un riscontro importante dai soci rionali e sono entusiasta di intraprendere questa avventura, consapevole che sono molti gli impegni e le responsabilità ma ne sono felice.

Cosa significa per te essere capo rione?

Esser capo rione mi riempie di orgoglio, è un ruolo a cui tengo tantissimo. E’ la figura più importante all’interno del rione e non avendo mai ricoperto in passato altri ruoli nel direttivo, per me è tutto nuovo. Mi avvicino a questo ruolo senza stravolgere ciò che è stato il passato e con la volontà di portare avanti tutto ciò di buono che è stato fatto. Ho un ottimo rapporto col vecchio direttivo e con i vecchi capi rione: con la loro esperienza e i loro preziosi consigli, spero di affrontare al meglio questo incarico.

Quali sono i prossimi progetti e iniziative che intendi promuovere al Rione Rosso?

Il Rione Rosso si è rivelato quello più vincente negli ultimi anni e vogliamo continuare in questo senso. La scuderia è nelle ottime mani di Gianni Vignoli e i responsabili non cambieranno. Con questa squadra nell’ultima edizione del Palio abbiamo vinto la Bigorda d’Oro con Matteo Gianelli, che è con noi da 2 anni. L’obiettivo a livello agonistico è di mantenere alta la competitività del rione nel prossimo Niballo e ottenere vittorie che ci permettano di entrare a far parte della storia rionale. Stiamo crescendo molto con il gruppo dei musici e degli sbandieratori e ho massima fiducia in tutti i gruppi e nella scuderia. L’impegno del rione sarà quello di cercare idee che possano portare i giovani al rione e farli avvicinare anche all’attività agonistica. Sono felice dell’organizzazione attuale e con il capitano Gianluca Mainetti e il nuovo direttivo (Gianfranco Mainetti, Barbara Ravagli, Nadia Menichetti, Raffaella Bandini, Francesco Bertoni, Enrico Regnoli, Sara Fantinelli) continueremo a lavorare per cercare di fare sempre meglio.

Quale credi possa essere una buona ricetta per mantenere viva e attiva la vita rionale?

Creare sempre nuove idee e obiettivi. Vogliamo organizzare attività che possano incentivare i giovani a frequentare e partecipare attivamente alla vita rionale. Stiamo puntando molto sulle scuole, portando i bambini/ragazzi a conoscere il Palio attraverso visite guidate al rione: dalla sala del corteo storico al museo, passando anche dal racconto delle nostre attività. Oppure con dimostrazioni nelle scuole con musici e sbandieratori, per far provare gli studenti. L’obiettivo è quello di passare delle belle giornate con questi bambini e avvicinarli a quello che è il mondo del rione. Siamo certi che frequentando e conoscendo più da vicino questo ambiente i ragazzi possano innamorarsene e capire che il rione è un luogo dove ci si può divertire e star bene sempre. In via Campidori non ci si ferma mai durante tutto l’anno e siamo molto contenti che il Baiocco sia sempre vivo grazie a cene ed eventi. Alcune feste sono organizzate per esterni al rione ma non mancano mai le serate fra noi rionali. Il rione è attivo, lavora senza sosta e noi siamo molto contenti di questo.

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