Emilia-Romagna: il tasso di disoccupazione scende ai livelli del 2011
Al termine del secondo trimestre 2019, gli occupati dell’Emilia-Romagna hanno raggiunto i 2.056.629, in aumento dell’1,3% sullo stesso periodo dello scorso anno. Nella media degli ultimi dodici mesi la disoccupazione è scesa al 5,5%, un valore non raggiunto dal quarto trimestre 2011. Unioncamere Emilia-Romagna ha elaborato i dati Istat relativi al mercato del lavoro e, secondo Istat, dopo un forte recupero tra la fine del 2015 e la prima metà del 2017, si è avuto un leggero arretramento dell’occupazione, ma dal secondo trimestre del 2018 il numero degli occupati risulta in sensibile crescita.
I dati del secondo trimestre 2019
Al termine del secondo trimestre 2019 gli occupati hanno superato quota 2 milioni e 56mila con un aumento dell’1,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente. I disoccupati sono risultati in flessione a quota 103.796, con una riduzione del tasso di disoccupazione dal 6,1 al 4,8%. Al di là delle ampie oscillazioni stagionali, da luglio 2018 a giugno 2019, rispetto allo stesso periodo precedente, l’occupazione è aumentata, salendo verso 2milioni 24mila unità, con un incremento del 2,1%.
In calo solo gli occupati in agricoltura (-8,5%)
L’occupazione è salita nell’industria a quota 543.981 (+4,2 per cento), nelle costruzioni del 10,8% a quota 109.844 e nel complesso dei servizi dove ha raggiunto 1.301.199 unità, con un aumento dell’1,1%. Questo è però effetto della compensazione tra una riduzione dell’1,8% nei settori del commercio e dell’alberghiero e ristorazione, che occupano 392.817 addetti, più che controbilanciata da un aumento del 2,4% negli altri settori dei servizi, dove operano 908.382 persone. L’unico settore che ha registrato una riduzione degli occupati è l’agricoltura, che nella media degli ultimi dodici mesi registra 68.478 occupati, in calo dell’8,5% sullo stesso periodo precedente. Sempre considerando gli ultimi dodici mesi, il tasso di disoccupazione prosegue la discesa riavviata dal primo trimestre 2018 e si è ridotto al 5,5% a fine giugno 2019, un dato prossimo a quello del quarto trimestre del 2011.