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Donne in politica, l’Anci fornisce i numeri dei Comuni italiani

Sempre più donne decidono di impegnarsi in politica a livello locale, portando ad un aumento delle prime cittadine nei Comuni della penisola. I dati raccolti dall’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) parlano chiaro: negli ultimi trent’anni il numero di donne sindaco è cresciuto più di sette volte, passando dai soli 145 comuni amministrati nel 1986 ai 1.097 di fine 2016 (+31 comuni rispetto al 2015). Quindi non solo Roma, Napoli, Milano e Torino, per citare quattro grandi città che hanno visto sindaci donne, ma aumenta su scala nazionale sia la presenza femminile fra i candidati, sia la disponibilità da parte degli elettori di premiare col voto. A livello complessivo, i municipi che hanno visto nell’ultimo trentennio almeno una donna a dirigere la macchina comunale sono stati ben 2.752, il 34,4%. La Romagna Faentina però risulta decisamente sotto la media, con un solo ente su sei che ha visto una presenza femminile al vertice: Riolo Terme con Emma Ponzi (2002-2012).

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Molte sindache in Emilia-Romagna, poche in Campania

I dati emersi dalla ricerca ‘Le donne amministratrici La rappresentanza di genere nelle amministrazioni comunali’, diffusa in occasione degli Stati generali delle amministratrici che si sono svolti lunedì 6 marzo 2017 a Roma, vedono l’Emilia-Romagna come la Regione con più ‘sindaci in rosa’: la percentuale di enti amministrati da una donna supera la metà del campione, molto di più della media nazionale (175 comuni, pari al 52,4%). In seconda posizione si trova la Toscana (44,8%), mentre la medaglia di bronzo spetta alla Lombardia (42,5%). All’estremo opposto della graduatoria troviamo invece la regione Campania nella quale solamente il 15,5% dei Comuni ha avuto sindaci donna.

Per valutare il peso delle donne nelle amministrazioni locali, la ricerca Anci ha preso in considerazione anche le cariche di vicesindaco, presidente del Consiglio comunale e consigliere. Nel caso del vicesindaco la regione emiliana perde il primato, assestandosi al quinto posto con il 34,3 % sul totale, rispetto alla leader che risulta essere la Toscana con il 41,5%. Invece, riguardo al ruolo di presidente dell’assemblea comunale, l’Emilia-Romagna si piazza al settimo posto con il 30,9% delle donne sul totale. Da ultimo, se prendiamo in considerazione la carica di consigliere (che è assoggettata a quote obbligatorie nella presentazione delle candidature e alla possibilità della preferenza di genere per le elezioni comunali), la presenza femminile nell’Emilia Romagna torna al secondo con il 35,4% del totale.

I numeri delle amministratrici nella Romagna Faentina: parità ancora lontana

Bilancio in chiaroscuro per il territorio della Romagna Faentina, che vede sì una sempre più nutrita presenza femminile in politica, ma dove si è ancora lontani dalla parità. A fronte dell’assenza di sindaci donna (se estendiamo a tutta la provincia solo la prima cittadina di Conselice Paola Pula e di Bagnacavallo Eleonora Proni guidano un Comune, su 18 enti totali), in nessuna giunta le donne sono in maggioranza: vi sono tre assessori donne su otto a Faenza (Claudia Gatta, Simona Sangiorgi e Claudia Zivieri), due assessori donna su cinque membri della giunta a Castel Bolognese (Ester Ricci Maccarini e Licia Tabanelli) , Riolo Terme (Francesca Merlini e Federica Malavolti) e Solarolo (Nailya Tukaeva e Martina Tarlazzi), mentre vi è un solo assessore donna a Brisighella (la vicesindaco Angela Esposito) e nessuna donna a Casola Valsenio.

A.A.A. assessore donna cercansi a Brisighella

Proprio il caso di Brisighella è tornato recentemente alla ribalta per il bando portato avanti dal Comune per raccogliere candidature alla carica di assessore, dal momento in cui il sindaco Missiroli non ha ricevuto disponibilità negli scorsi anni di persone con un idoneo profilo (malgrado la legge nazionale imponga una quota rosa di almeno due donne in una giunta da cinque). In compenso però il Consiglio comunale della città dei tre colli è composto in maggioranza da signore, cosa che non avviene negli altri comuni del comprensorio (a Faenza le donne sono 8 su 24). Aldilà delle quote imposte per legge, resta una rappresentazione ancora minoritaria in politica. La speranza è che sempre più Comuni possano vedere ribaltarsi le proporzioni uomini-donne, per arrivare ad un riequilibrio sempre più marcato. Insomma, donne impegnate cercasi.

Andrea Piazza

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