Coronavirus Faenza: 14 casi, 1 guarito e 1° deceduto
Salgono a 14 i residenti faentini colpiti dal Coronavirus. Nella giornata di domenica 15 marzo 2020 sono stati riscontrati infatti tre nuovi casi, una ragazza di 36 anni e due uomini settantenni. Tutti e tre sono ricoverati a Ravenna, non in terapia intensiva. Si segnala anche il primo deceduto, un uomo di 74 anni, in precedenza ricoverato in quell’ospedale di Forlì per altre patologie (e dunque non conteggiato nel computo della provincia di Ravenna). «Il virus non gli ha lasciato scampo – ha commentato il sindaco Malpezzi – Ai famigliari le mie sentite condoglianze, anche a nome della comunità faentina. Spero di terminare presto con questi bollettini di guerra giornalieri. Tutto questo è veramente triste».
L’ennesimo appello del sindaco Giovanni Malpezzi: “Sono giorni decisivi”
«Oggi, nonostante gli appelli, ho visto ancora troppe persone in giro – commenta il sindaco Giovanni Malpezzi sulla propria pagina Facebook – E’ vero, il Ministero dell’Interno ha scritto che le passeggiate si possono fare, basta rispettare il metro di distanza. Però ci vuole il buon senso. A questo proposito, faccio mie le parole del Commissario ad acta nominato dalla nostra Regione, il dott. Sergio Venturi: “Questi sono giorni decisivi: da qui a tutta la prossima settimana dobbiamo aspettare l’effetto delle misure attivate tre giorni fa dal Governo e che hanno bisogno almeno di dieci giorni ancora per dispiegare i propri effetti. Devo però rinnovare l’appello ai cittadini a restare in casa, perché c’è ancora troppa gente nelle strade. Anche se il tempo primaverile sembra da scampagnata, questa è una situazione seria e difficile, che richiede il massimo rispetto delle regole da parte di tutti. Ricordo il divieto tassativo di assembramento. Dobbiamo rispettarlo e stare distanti perché non abbiamo altro mezzo per ridurre la diffusione del virus. Stiamo a casa, per la nostra salute e per quella dei nostri affetti più cari”».
Provincia di Ravenna: 100 casi di contagio al Coronavirus
In provincia di Ravenna si è toccata quota cento casi complessivi, 22 in più di ieri (quando però aumentarono di 23 unità). Complessivamente sono al momento 3.093 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 449 in più rispetto al sabato 14 marzo. I numeri – oltre a Ravenna – sono così distribuiti: Piacenza 1.012 (159 in più rispetto a ieri), Parma 662 (92 in più), Rimini 425 (28 in più), Modena 367 (60 in più), Reggio Emilia 185 (32 in più), Bologna 230, di cui 72 del circondario imolese (complessivamente 35 in più, di cui 9 a Imola e 26 a Bologna), Forlì-Cesena 78 (di cui 44 a Forlì, 6 in più rispetto a ieri, e 34 a Cesena, 10 in più rispetto a ieri), Ferrara 34 (5 in più rispetto a ieri).
Bonaccini: “Il comportamento dei cittadini può fare la differenza”
In mattinata era arrivato anche l’appello del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. «Abbiamo davanti i giorni più complicati – ha scritto sul proprio profilo Facebook – da un lato i numeri dei contagiati e dei ricoveri continua ad aumentare, in Emilia-Romagna come nel Paese. Dall’altro la rete ospedaliera e sanitaria è sotto forte stress. Nella nostra regione ci siamo attrezzati per accrescere considerevolmente la nostra capacità di risposta e accoglienza negli ospedali. Le misure restrittive introdotte dal Governo e il comportamento responsabile dei cittadini sono la cosa che può fare la differenza: se ridurremo drasticamente i contatti e i contagi, potremmo avere nelle prossime settimane un calo e l’onda di piena potrà scendere. Viceversa, il sistema non reggerà. Possiamo farcela, dipende da ogni cittadino. Ai medici, agli infermieri e al personale tecnico non possiamo chiedere più di così. Dobbiamo ascoltare le loro indicazioni e comportarci di conseguenza. Al Governo chiediamo risposte rapide, a partire dalle forniture: ancora oggi i Dispositivi di protezione individuale sono un enorme problema. Bisogna accelerare nella produzione interna e aprire subito i canali internazionali perché le forniture già disponibili arrivino immediatamente. Bene le prime risposte sul piano economico del decreto in arrivo. Ma la priorità è bloccare il contagio e non far saltare la rete sanitaria. E la politica metta da parte divisioni e polemiche. Mai come ora è indispensabile lavorare assieme per vincere questa sfida drammatica».