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Il circolo Borsi di Brisighella festeggia 100 anni, intervista al presidente Valmori

Un secolo di storia passata all’ombra dei tre colli tra gare sportive, programmi radiofonici e passeggiate conviviali: domenica 4 agosto 2019 Brisighella festeggerà i 100 anni del circolo Anspi G.Borsi. Si tratta di un primo evento per celebrare questa ricorrenza che prevede la messa alle ore 10.30 alla collegiata di San Michele presieduta dal vescovo, mons. Mario Toso, a cui seguirà un brindisi nei locali del circolo. Ma i festeggiamenti non finiscono qui: venerdì 30 agosto, alle ore 20.30, al teatro Giardino di via Fossa sarà inaugurata una mostra – con foto e documenti d’epoca – dedicata proprio all’anniversario del circolo con la presentazione anche del volume “I 100 anni del G.Borsi”, realizzato grazie al fondamentale aiuto di Olga Cicognani. La mostra rimarrà poi aperta fino all’8 settembre, il sabato e la domenica, con orario 10-12 e 16-19; mentre il 6 settembre, con la Sagra del Monticino, il circolo farà festa invitando le altre associazioni del territorio e la musica della band Onde Radio.

Il circolo Borsi nacque nel 1919: tante attività dallo sport al teatro

Il circolo nacque il 3 agosto 1919 per volontà dell’arciprete don Stefano Cavina, ed è ancora testimoniato nel bollettino parrocchiale di allora come l’intento fosse creare uno spazio per promuovere il movimento cattolico giovanile. Solo successivamente, dopo essere stato legato all’Azione cattolica, il circolo si è affiliato all’Anspi. «In questi anni è stato sempre un punto di riferimento per Brisighella – afferma l’attuale presidente del circolo Widmer Valmori – e coniugava tante attività diverse. Negli anni ‘60 e ’70 lo sport era protagonista, con tante squadre di basket, pallavolo e tennis. Ma non mancavano anche altri tipi di attività come il teatro, che ancora oggi portiamo avanti con la rassegna dialettale».

Widmer ha conosciuto questa realtà giovanissimo, da bambino, e da allora ha vissuto da protagonista gli eventi del circolo. «Ci trovavamo con don Vittorio, il prete che ora è a Pieve Cesato, ed è stato lui uno degli artefici di tanti eventi che ancora oggi animano la nostra città. La corsa del I maggio è stata inventata da lui, così come lui ha promosso il Presepe vivente. Organizzava Cre estivi, portava i giovani in montagna. Con don Elvio, allora cappellano, ci siamo appassionati al cinema, che univa moltissimo all’epoca – prosegue Valmori – era sempre pieno, e allestivamo anche un’arena estiva».

Venerdì 30 agosto 2019 la presentazione della mostra sui 100 anni

Nel corso degli anni, infatti, il circolo ha accompagnato le passioni dei giovani nel tempo: dalla pubblicazione dei giornalini parrocchiali fino alla nascita, negli anni ’80, di una radio, chiamata Rbg (Radio Brisighella giovani). «All’epoca il circolo si rivolgeva soprattutto ai giovani, mentre oggi è molto più difficile coinvolgerli. Noi comunque proseguiamo con la nostra attività cercando di fare il meglio possibile per la nostra comunità. Festeggiare da presidente questi 100 anni di circolo è un onore, ho tanti bellissimi ricordi, è una realtà che richiede impegno ma che dà soddisfazione, come quando recentemente abbiamo rimesso a nuovo il teatro». Attualmente il circolo ha il sostegno di circa 300 soci e ha ben chiaro i prossimi obiettivi. «Nell’immediato futuro – spiega il presidente – vorremmo proseguire nella riqualifica degli spazi: rifaremo la cucina nuova, i servizi igienici del teatro e vorremmo valorizzare il campo sportivo polivalente per i giovani».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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