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Alluvione Faenza: la cronaca dell’emergenza

Un evento calamitoso oltre ogni previsione. Una nottata di lavoro per tutta Faenza, nel tentativo di fronteggiare un’emergenza – tutt’ora in corso – che cambierà per sempre il volto della città. Dalla mattina di martedì 16 fino al pomeriggio di mercoledì 17, una pioggia incessante si sta abbattendo su tutto il territorio romagnolo, riversandosi quasi completamente sui corsi d’acqua. Una situazione gravissima che sta coinvolgendo circa 14 fiumi e che, nel corso della giornata di ieri e della nottata, ha portato tutti i corsi d’acqua a rompere argini ed esondare.

Faenza allagata: un episodio inedito nella storia della città

Non bastava l’alluvione del 2 maggio, Faenza è nuovamente colpita dall’acqua, non solo nelle zone già interessate, ma mezza città è stata allagata. L’acqua è infatti arrivata fino alla Piazza del Popolo, lungo il Corso Saffi, arrivando fino in Corso Garibaldi e bagnando anche Corso Matteotti.

Evidenziato in rosso una stima della zona alluvionata con le vie che hanno subito forti allagamenti

La cronaca della giornata di ieri ricalca quella dello scorso 2 maggio, ma con una gravità maggiore. Ora dopo ora, prima il Marzeno e poi il Lamone hanno oltrepassato le soglie di sicurezza. Il Lamone ha raggiunto un livello record di 9,74 metri, ben 1,5 metri in più rispetto quando successo la scorsa settimana. Fin dal giorno precedente sono stati emanati avvisi di cautela alla popolazione, divenuti poi avvisi di evacuazione per le vie limitrofe al fiume, fino a che nella serata è giunto un allarma generale per tutta la città, dove il sindaco ha richiesto ad ogni cittadino di salire ai piani alti.

L’esondazione del Marzeno e del Lamone. Poi la rottura degli argini:l’acqua in Piazza del Popolo

Il livello dell’acqua è iniziato a crescere da subito, interessando non solo la zona del Borgo già duramente colpita dalla scorsa alluvione, ma anche l’argine sinistro, verso il centro della città. La situazione è precipitata quando il fiume ha iniziato a esondare e si è rotto l’argine in Via Renaccio- Via Calamelli, riversando l’acqua verso la zona e tutto il centro storico. Increduli, gli abitanti del centro hanno visto crescere il livello nei corsi centrali, così come in Piazza delle Erbe e Piazza del Popolo, raggiungendo la piazza centrale, rimasta al buoi per il guasto elettrico causato dall’alluvione. L’allarme ha portato i cittadini a rifugiarsi nel Palazzo del Podestà, come punto di emergenza, salvo poi essere collocato presso le strutture ricettive per gli evacuati: il Palabubani e il Palacattani. ANSA riporta circa 5000 persone evacuate fino ad ora.

Via Lapi alle 9.00 di mattina

 

“Aiuto! Venitemi a salvare”. Gli appelli sui social e le difficoltà nei soccorsi.

La nottata è stata particolarmente difficile per i soccorsi dovuti alla pioggia incessante, al buio, alla mancanza di elettricità quindi a telefoni con batteria esaurita . Il livello dell’acqua è salito velocemente, soprattutto nella zona di Via Lapi, dove i cittadini sono stati salvati e “raccolti” dalle mura con delle corde. Molti si sono rifugiati nei solai e nei tetti in attesa dei soccorsi anche tramite elicottero. Mentre ogni sforzo è stato profuso nel salvataggio delle persone segnalate, si sono moltiplicati gli annunci sui social di cittadini intrappolati: “Aiuto, venitemi a salvare” –  “Siamo 5 persone con 1 neonata” – ” I miei genitori sono intrappolati, non riescono a contattare nessuno, aiutateli”.  E’ stato riportato di diverse chiamate di persone già immerse nell’acqua che chiedevano aiuto. I salvataggi sono ancora in corso e si procederà quindi alla drammatica, speriamo non necessaria, conta dei dispersi. 

Situazione critica nelle vallate e nella bassa: difficoltà a comunicare e isolamento

L’emergenza è continuata al risveglio, ancora sotto la pioggia. Il Lamone ha rotto l’argine nuovamente nella frazione di Reda e, infine, in via Fratelli Bandiera, riversandosi in una zona già pesantemente allagata. Marzeno, Reda e Santa Lucia anche loro pesantemente colpite dall’invasione dell’acqua. Rimane poco chiara la situazione nelle vallate. Modigliana è rimasta isolata fin da subito, con grandissimi difficoltà di comunicazione. In condizioni gravi anche Brisighella e Casola Valsenio, interessate da frane e con strade bloccate. La situazione è ancora in divenire.

Francesco Ghini

Mi occupo di comunicazione, marketing sanitario e formazione. Nel 2014 ho fondato il blog online Buonsenso@Faenza. Con un passato da ricercatore e un dottorato in Medicina Molecolare, oggi collaboro con diverse aziende come consulente per la comunicazione, sviluppo di business, sviluppo della identità del brand e quale organizzatore di eventi formativi e divulgativi nazionali e internazionali.

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