Prosegue lo scontro Cericola-Amministrazione sulla Sarti: il 25 giugno si va in consiglio comunale
Continua il botta e risposta tra il capogruppo in consiglio comunale Tiziano Cericola e l‘Amministrazione comunale in merito ai contratti di lavoro stipulati dalla scuola di musica Sarti di Faenza. Dopo la risposta dell’Amministrazione, arriva una nuova replica di Cericola, che ha presentato un’interrogazione al sindaco su questo tema che dovrà rispondere nella seduta del Consiglio Comunale di giovedì 25 giugno 2020. Secondo Cericola, infatti, «Il gestore della Sarti (la Scuola Arti e Mestieri Pescarini, ndr) ha violato le norme previste dalla convenzione in materia di lavoro dei docenti, in quanto non ha applicato i contratti collettivi nazionali, ma contratti di tipo “precario”, per giunta rinnovati anno per anno (ottobre/giugno). Il gestore ha quindi percepito il contributo comunale annuale di 288mila euro (oltre alle gratuità e alle rette degli allievi) in modo illecito, in quanto esso era stato quantificato sulla base degli oneri previsti dal bando e in seguito dalla convenzione, tra cui il principale era sicuramente il costo del personale sulla base dell’applicazione dei Ccnl e non certo dei contratti di lavoro “precario”. In sostanza il gestore da un lato ha risparmiato sul costo del lavoro, dall’altro lato ha incassato il contributo comunale “pieno”».
Le responsabilità del Comune secondo Tiziano Cericola
Secondo Cericola le responsabilità sono anche dell’Amministrazione: «Il Comune non ha fatto i controlli o li ha fatti in modo irregolare – prosegue il capogruppo di Rinnovare Faenza – per cui ha pagato il contributo che in realtà non era dovuto (per via dell’inadempimento alla convenzione): in questo modo il sindaco, l’assessore alla Cultura e il dirigente del Settore Cultura (salvo altri) si sono resi responsabili di “danno erariale” nei confronti del Comune, in quanto non dovevano versare alcunché. Il gestore non ha comunicato al Comune la variazione del tipo di contratto di lavoro applicato ai docenti in violazione della convenzione, per cui si tratta di un’ipotesi di truffa ai danni del Comune. I docenti sono stati a loro volta truffati dal gestore, per un illegittimo inquadramento contrattuale».
Della scuola Sarti se ne parlerà in consiglio comunale il 25 giugno 2020
Per Cericola i soggetti danneggiati sono due: «il Comune, che ci ha rimesso i soldi dei contributi versati al gestore e non dovuti, e l’insieme dei docenti, che hanno percepito retribuzioni inferiori a quelle previste dai Ccnl e a loro spettanti per convenzione. A tutela di questi due soggetti ho presentato l’esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti e all’Ispettorato del Lavoro, che faranno gli accertamenti di competenza e valuteranno le responsabilità dei vari soggetti coinvolti». «Sono il primo a voler tutelare il buon nome e il prestigio della nostra scuola comunale di musica Sarti – conclude Cericola – ma credo che sia giusto tutelare i diritti del Comune e, soprattuto, dei lavoratori affinché possano lavorare con serenità a tutto vantaggio degli allievi».