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Musica nelle Aie 2018: tra gli Interpreti in concorso, anche una band ungherese

Torna puntuale nel secondo fine settimana di maggio, l’appuntamento con Musica nelle Aie. Castel Raniero si prepara ad accogliere l’evento più folk della stagione, kermesse musicale immersa nel verde appena fuori Faenza che dal 10 al 13 maggio diventerà il punto di ritrovo per gli amanti del genere e per chi vuole riconnettersi con la natura e passeggiare tra le aie a suon di musica e buon vino. Come ogni anno, la manifestazione prevede un duplice concorso dedicato ad Interpreti ed Autori d’ispirazione folk, che si esibiranno domenica 13 sul percorso della “Passeggiata Faentina”. Quest’anno saranno dieci le formazioni della sezione Interpreti provenienti da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Ma non solo, a suonare nelle aie ci sarà anche un gruppo proveniente dall’Ungheria. Conosciamoli più nel dettaglio.

Gli Interpreti di Musica nelle Aie 2018

BalBrulé, dal Veneto

Una piccola orchestra acustica di balfolk con violini, chitarra e fisarmonica. Un repertorio vario, che spazia da brani della tradizione principalmente italiana e francese, fino a musiche balcaniche, israeliane, svedesi ed irlandesi.

Cidnewsky Kapelye, dalla Lombardia

Un viaggio alla scoperta della musica klezmer, la musica tradizionale delle comunità ebraiche askenazite dell’Europa centro-orientale, seguendo le rotte dell’emigrazione dagli shtetl dell’Europa centro-orientale verso gli Stati Uniti d’America.

(immagine di copertina) 

Kissene Folk, dall’Emilia-Romagna

Un viaggio tra il mondo del balfolk e la musica popolare europea. Mazurke francesi, valzer, polke, scottish, circoli circasso, chapelloise e tante altre danze.

La Leggera, dall’Emilia-Romagna

Un gruppo che nasce con la passione per le tarantelle e la musica del sud Italia e che muove in seguito il progetto musicale verso i canti di lotta e di impegno sociale. Canti partigiani e contro la guerra, testi anarchici da tutto il mondo e varie epoche.

 

La Luna e il Falò, dal Veneto

Musicafolk rock italiana che trae ispirazione dalla tradizione made in Italy, con i suoi suoni, ritmi e dialetti a cui si uniscono sonorità che strizzano l’occhio ai festosi ritmi irlandesi.

                                          

Mandula Zenekar, dall’UNGHERIA a Castel Raniero

Letterlamente, “la banda delle mandorle”. Portano avanti un progetto musicale rivolto a tenere in vita le tradizioni musicali ungheresi. I brani sono eseguiti con strumenti musicali come il tekeno, la citerà, l’utogardon e il dob.

 

Nashville & Backbones, dall’Emilia-Romagna

Ritmi che spaziano tra west coast made in USA, affondando le radici tra country tradizionale, pop/rock, fino al folk irlandese.

 

Noto, dall’Emilia-Romagna

Un viaggio dallo swing manouche alle composizioni folk più tradizionali.   

                             

Tartakut, dall’Emilia-Romagna

Canti e ballate dell’Europa sudorientale. Si ispirano a storie di viaggi, sogni e confini, su base di ritmi incalzanti e danze girovaghe.

               

The Famous Python’s Foot, dal Veneto

Un nome che nella sua libera traduzione in italiano nasconde il palindromico concetto zen:«i noti piedi dei pitoni». Un repertorio che spazia tra i brani della tradizione irlandese, bretone, galiziana e bulgara, con accenni a sonorità forrò brasiliane.

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