Massimo Cacciari e Roberto Balzani il 4 aprile a Faenza per parlare d’Europa
Di Europa e del suo futuro parleranno giovedì 4 aprile 2019 il filosofo Massimo Cacciari, spesso ospite a Faenza per i Confronti d’Autunno, e lo storico Roberto Balzani, presidente dell’Ibc dell’Emilia-Romagna. Introduce l’incontro Luisa Trumellini, segretaria nazionale del Mfe. L’iniziativa, che si terrà al cinema-teatro Sarti in via Scaletta 10 alle ore 20,45, è promossa dal Centro Regionale del Movimento Federalista Europeo, dalla Gioventù Federalista Europea e dalle sezioni locali di Faenza, Ravenna e Forlì.
L’incontro a Faenza promosso dal Movimento Federalista Europeo
«L’Europa è minacciata sia dall’acuirsi delle disuguaglianze economiche – scrivono gli organizzatori – sia dall’insidia di un ritorno ai nazionalismi che, se prevalessero, consegnerebbero alle nuove generazioni un futuro molto incerto e opaco. A questo proposito è estremamente istruttiva la penosa vicenda della Brexit. Oggi, purtroppo, è il cuore stesso dell’idea di Europa a essere messo in discussione a causa del formarsi di blocchi di stati sempre più diffidenti gli uni degli altri. È inoltre motivo di grande apprensione il diffondersi, anche in nazioni di antica tradizione cristiana, di ideologie caratterizzate da forti venature illiberali e ostili a ogni idea di integrazione e accoglienza. Le crisi economico-finanziarie e i mutati equilibri politici di questi ultimi anni rischiano di disarticolare definitivamente il difficile processo di unificazione europea».
Ue: tra federalismi e nazionalismi
«Forse l’Europa – proseguono i promotori dell’evento – si salverà soltanto se sarà capace di trovare nel federalismo il giusto equilibrio fra sovranità europea e sovranità nazionale. Da diversi anni assistiamo a continue crisi che scuotono anche il nostro continente, mettendo a rischio le sue conquiste di civiltà. Le sorti del processo di integrazione europea coincidono con il nostro destino. Il mondo ha bisogno di un’Europa diversa rispetto a quella che abbiamo conosciuto fin qui, di un’Europa forte, unita, democratica e solidale».