LA GUERRA DEI NOSTRI NONNI 1915-1918: storie di uomini, donne, famiglie.
LA GUERRA DEI NOSTRI NONNI
1915-1918: storie di uomini, donne, famiglie.
“a mio nonno soldato[…]
e ai 650.000 soldati
che non sono diventati nonni.”
La Prima Guerra Mondiale è stato forse il conflitto armato più terrificante della storia moderna, non tanto per la durata o per il numero di nazioni e imperi coinvolti, quanto per la disumanità delle sue vicende quotidiane e lo spreco dell’enorme numero di vite in gioco.
La storia è un fatto noto: chiunque conosce il casus belli, l’andamento della guerra, le conseguenze; ognuno di noi ha studiato a scuola le grandi figure che fecero da sfondo alla terribile vicenda di quegli anni. Aldo Cazzullo, editorialista del “Corriere della Sera”, partendo da questo presupposto riesce a presentare questi drammatici eventi in una visione del tutto nuova: raccogliendo e analizzando testimonianze scritte (diari, lettere, poesie) ci racconta la guerra che egli stesso definisce “dei nostri nonni”, quasi a volerne evidenziare la vicinanza in termini temporali e, soprattutto, di ricordi.
Attraverso le sofferenze degli uomini e delle donne al fronte, impiegati in prima linea, nei rifornimenti, come ufficiali medici, volontari, infermiere, spie, alpini, puttane, comandanti, l’autore delinea in maniera chiara la drammaticità esasperata delle loro vite durante la Grande Guerra, ma al tempo stesso la loro incrollabile forza morale e la profonda umanità.
Durante la lettura si incontrano persone vere, tangibili, ragazzi e ragazze con speranze e sogni che solo in alcuni casi si sono potuti realizzare: si tocca con mano la violenza e la disumanità della trincea,il coraggio e l’inettitudine degli ufficiali, il contatto giornaliero con la morte, la scoperta di territori ostili e sconosciuti, il grande amore per la patria e il sentimento di fratellanza verso chi, a pochi metri di distanza, subisce un identico destino con una divisa di colore diverso.
Quella che ci viene presentata è la storia delle nostre famiglie, la storia di chi, a pochi anni da coloro che hanno fatto l’Italia, ha dovuto e voluto difenderla, quale prima grande sfida di quella nazione da poco unita; ci denuncia le responsabilità e l’inutilità delle lodi dannunziane, dei politici e di coloro che trascinarono il paese al massacro, ma allo stesso tempo ci aiuta a capire quale patrimonio portiamo dentro di noi.
Chiunque, durante la propria infanzia, ha ascoltato con stupore e ammirazione i racconti dei nostri nonni; ormai la generazione del ‘99, i protagonisti di quella che verrà in seguito definita “un’inutile strage”, sopravvive solo nei ricordi dei loro nipoti e nelle memorie che ci hanno lasciato, ma il romanzo ci trasporta là dove si è consumata la follia, ai piedi del Carso, freddo e inanimato, bagnato dal sangue di chi ha voluto, anche solo con poche parole, lasciare un grande monito alle generazioni future: dimenticare è come morire.
Federico Faggella.
IL LIBRO: Cazzullo, La guerra dei nostri nonni, Ed. Mondadori, 2015.