La Ghilana: non ci sono ricci. “Alcuni cittadini hanno installato tane nella proprietà vicina.”

“Il complesso La Ghilana non assume, sotto il profilo faunistico, un particolare valore”. intervengono nel dibattito faentino sulla presenza di ricci nel territorio  Co.Abi e La Tua Casa,  le due società coinvolte nel progetto di ristrutturazione dell’area, e che hanno chiesto una perizia al medico veterinario Fabio Dall’Osso. “Poiché le specie residenti e il numero di esemplari presenti per ciascuna di esse è paragonabile ad ogni altro edificio da tempo abbandonato e posto al confine fra la periferia di una città di medie dimensioni e le aree rurali circostanti

La nota di Co.Abi e La Tua Casa sulla questione ricci alla Ghilana

“In relazione al dibattito che si è sviluppato attorno alla presenza di animali selvatici nel complesso dell’area privata di via Firenze, denominata “Ghilana”, la scrivente, sin dalle prime segnalazioni di presenza di presunte “colonie di ricci”, ha chiesto una perizia al Dott. Fabio Dall’Osso medico veterinario, stimato professionista del territorio, esperto di fauna selvatica impegnato nel seguire oasi naturali e la salvaguardia di specie selvatiche in aree verdi pubbliche e private della città, nella quale ben si evidenzia che per quanto concerne la presenza di anfibi e rettili, non è stata rilevata la presenza di esemplari, né sono stati rinvenuti segni di “presenze”. Relativamente a presunte presenze di mammiferi, nella cantina sotterranea di uno degli edifici è stato individuato un singolo esemplare di chirottero, nello specifico di ‘rinolofo maggiore’ (Rhinolophus ferrumequinum) mentre, sotto una tettoia, è stata individuata una tana di riccio europeo (Erinaceus europaeus) non occupata. Sono poi stati trovati segni di “presenza” (avanzi di pasti e deiezioni) di alcune specie di uccelli ma non sono state rilevate attività di nidificazione né in atto né passate. Sono inoltre state rivenute, all’interno degli edifici, feci riconducibili al passaggio occasionale di esemplari di faina (Martes foina) e di ratto nero (Rattus rattus). ”

La sintesi della relazione del Dott. Fabio Dall’Osso, medico veterinario.

“Alla luce di questo risulta evidente che il complesso ‘la Ghilana’ non assume, sotto il profilo faunistico, un particolare valore poiché le specie residenti e il numero di esemplari presenti per ciascuna di esse è paragonabile ad ogni altro edificio da tempo abbandonato e posto al confine fra la periferia di una città di medie dimensioni e le aree rurali circostanti; per quanto concerne il singolo esemplare di ‘rinolofo maggiore’, la sua presenza non deve destare alcuna preoccupazione poiché non appena verranno avviate le varie e rumorose attività tipiche di un cantiere edile, l’esemplare si allontanerà spontaneamente; riguardo la presunta presenza di una ‘numerosa colonia’ di riccio europeo, premesso che la specie in questione non tiene dei comportamenti sociali e che quindi il termine colonia risulta essere inesatta, dal sopralluogo effettuato risulta chiaro che gli edifici non vengano minimamente sfruttati quale riparo dai ricci europei mentre questi frequentano l’area verde esterna principalmente per raggiungere la confinante proprietà dove alcuni cittadini hanno installato tre punti di alimentazione a loro destinati.”

“Nessun riccio nel territorio, ma massima attenzione nelle demolizione agli insediamenti di anfibi, rettili, uccelli”

Continua la nota del perito: “Si raccomanda comunque di procedere nelle attività di demolizione, ristrutturazione ed edificazione nonché di abbattimento di alberi con la massima attenzione considerando che la stragrande maggioranza delle specie di anfibi, rettili, uccelli e mammiferi rientranti nella fauna italiana sono attualmente protette da convenzioni internazionali, norme dell’Unione Europea, norme statali e norme regionali ed allo stesso modo sono tutelate le loro attività riproduttive.

Alcune tane di ricci installate nella proprietà vicina. “La Fondazione Bertoni ha autorizzato i cittadini ad accedere alla proprietà e impiantarvi tre punti di alimentazione?”

Conclude la nota: “Dal sopralluogo effettuato risulta chiaro che gli edifici non vengano minimamente sfruttati come riparo dai ricci europei mentre questi frequentino l’area verde esterna principalmente per raggiungere la confinante proprietà appartenente alla Fondazione Bertoni dove alcuni cittadini hanno installato tre punti di alimentazione a loro destinati. Viene da chiedersi se la Fondazione Bertoni abbia autorizzato i cittadini ad accedere alla sua proprietà e ad impiantarvi tre punti di alimentazione destinati ai ricci europei, viene anche da chiedersi se i cittadini in questione siano autorizzati a svolgere attività di centro recupero animali selvatici (cras) ed a detenere esemplari appartenenti alla fauna italiana omeoterma, al riguardo si rimanda al personale del Gruppo Carabinieri Forestale per lo svolgimento degli eventuali accertamenti del caso.

E’ possibile consultare tutta la sintesi cliccando su questo link

 

 

Francesco Ghini

Mi occupo di comunicazione, marketing sanitario e formazione. Nel 2014 ho fondato il blog online Buonsenso@Faenza. Con un passato da ricercatore e un dottorato in Medicina Molecolare, oggi collaboro con diverse aziende come consulente per la comunicazione, sviluppo di business, sviluppo della identità del brand e quale organizzatore di eventi formativi e divulgativi nazionali e internazionali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.