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Studio delle cellule in 3d,il ricercatore Irst Filippo Piccinini pubblica su ‘Nature’

Una nuova frontiera per la sperimentazione in vitro: prestigiosa pubblicazione scientifica messa a segno da parte di un giovane ricercatore faentino Irst, il dottor Filippo Piccinini, dirigente Area Ricerca dell’Istituto Tumori della Romagna Irst Irccs, e dalla dr.ssa Anna Tesei, responsabile Radiobiologia e Farmacologia Preclinica del Laboratorio di Bioscienze Irst Ircss. L’articolo intitolato Concerns, challenges and promises of high-content analysis of 3D cellular models (Approfondimenti, sfide e promesse dell’analisi ad alto contenuto di modelli cellulari 3D), è frutto di un lavoro di ricerca internazionale che ha visto coinvolti ricercatori di prestigio di vari centri esteri ed è stato pubblicato sull’importantissima rivista Nature Reviews Drug Discovery, tra le più autorevoli nel campo della ricerca biomedica.

Lo studio di Filippo Piccinini sulle colture cellulari 3d

Il dottor Filippo Piccinini, grazie ad un finanziamento vinto a seguito della presentazione di un promettente progetto di studio alla società Europea Neubias (Network of European BioImage Analysts), ha potuto trascorrere tre mesi a Szeged in Ungheria collaborando con uno dei team di ricerca più importanti al mondo nel campo della microscopia, fenomica e intelligenza artificiale, quello diretto dal professor Peter Horvath.

Una nuova frontiera per la sperimentazione in vitro

L’importante collaborazione ha portato alla pubblicazione di un articolo in cui viene inquadrato lo stato dell’arte rispetto alle strumentazioni disponibili per l’analisi di colture cellulari tridimensionali (3d). Le colture cellulari permettono di riprodurre in laboratorio, quanto più fedelmente possibile, il microambiente del tessuto o dell’organo da cui derivano le cellule e di studiare il loro comportamento al di fuori dell’organismo vivente. L’utilizzo delle colture 3D è ritenuta oggi la nuova frontiera che andrà a potenziare e a rendere più aderente alla realtà le sperimentazioni in vitro. Il motivo risiede nel fatto che le colture cellulari sviluppate in tre dimensioni hanno caratteristiche molto simili a quelle dei tessuti umani e rendono così i dati di qualsiasi esperimento compiuto su di esse decisamente più fedeli alla realtà. La pubblicazione dell’articolo su una prestigiosa rivista come Nature Reviews Drug Discovery rende di fatto il lavoro del dottor Piccinini e della dottoressa Tesei un punto di riferimento per i ricercatori di tutto il mondo interessati all’ambiente 3D. A conferma dell’ottimo rapporto stabilito tra il gruppo di ricerca Irst e quello del prof. Horvath, il prossimo 15 ottobre lo studioso visiterà l’Istituto tenendo una lectio magistralis dedicata a tutti i ricercatori.

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