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Start Cup Emilia-Romagna: vince l’ingegneria genetica di Hype Biotechnologies

Dalla tesi di laurea all’idea imprenditoriale capace di rivoluzionare un intero settore, con farmaci biotecnologici prodotti attraverso un innovativo processo di ingegnerizzazione genetica della cellula che abbatte i costi del 20-30%: è questa l’idea di Hyde Biotechnologies, la startup capace di aggiudicarsi la Start Cup Emilia-Romagna 2018.  Quando è stato annunciato il loro nome Francesco Alabiso, Luca Dall’Olio e Francesco Neri hanno avuto un attimo di incertezza prima di salire sul palco. I tre giovani biotecnologi (età media 23 anni), founder di Hype Biotechnologies, non si aspettavano di aggiudicarsi la vittoria della 18^ edizione della Start Cup Emilia-Romagna. La startup che intende sviluppare e commercializzare un modello per produrre farmaci biotech meno costoso con un innovativo processo di ingegnerizzazione genetica della cellula, è l’idea che ha maggiormente convinto la giuria riunita all’Opificio Golinelli per la finale della business plan competition che si è svolta martedì 9 ottobre 2018.

Hype Biotechnologies: costi dei farmaci abbattuti fino al 30%

Il metodo è frutto degli studi di Francesco Alabiso per la tesi della triennale: una volta uscito da quel laboratorio ha messo insieme tutti tasselli del puzzle sulla possibilità quantomeno teorica di realizzare il sistema. «I passi da fare adesso sono ottenere la proof of concept– spiega Alabiso – la validazione a livello sperimentale che si fa in laboratorio, necessaria per verificarne il funzionamento e la sostenibilità. Dati alla mano potremo procedere con la domanda di brevetto. Il bello di questo modello – conclude – è che è replicabile per qualsiasi prodotto biotecnologico, che sia farmaco oppure no. Il nostro obiettivo sarebbe brevettarlo e venderlo alle aziende che, utilizzandolo, risparmierebbero».

Start Cup Emilia-Romagna 2018: le 3 startup vincitrici

Altrettanto felici per l’inaspettata vittoria i founder delle startup TomaPaint e A.G.MA, classificatesi rispettivamente al secondo e al terzo posto. TomaPaint di Angela Montanari, Marco Bertolini e Stefano Chiesa produce una bioresina estratta dalle bucce di pomodoro per realizzare vernici per il rivestimento delle scatole metalliche degli alimenti mentre con A.G.MA Alfredo Notarmaso, Lorenzo Sambo e Luca Barckhausen hanno formulato una nuova “ricetta” per produrre il geopolimero, un cemento non cemento ignifugo e isolante, in modo sostenibile dal punto di vista economico e ambientale. Al primo classificato sono andati 7mila euro, messi a disposizione da Cofiter S.C, al secondo 5mila euro messi a disposizione da Iren e al terzo 4mila euro messi a disposizione Emilbanca.

Ora il prossimo appuntamento che gli startupper dovranno segnarsi in agenda è il 30 novembre per il Pni – Premio Nazionale dell’Innovazione 2018 che si terrà a Verona. TomaPaint e A.G.MA inoltre hanno già in calendario una data fissata da tempo: sono infatti due delle tre startup che voleranno a Edimburgo per il Grand Final del Climate Launchpad, la business plan competition internazionale per idee green che mirano a ridurre l’impatto ambientale. Non sono saliti sul podio ma sono stati scelti da manager Italia Emilia-Romagna promotori del miglior progetto Costanza Gagliano, Nicole Traini e Mauro Fizzoni founder di MammaBlock. A loro un assegno di 5mila euro e sei mesi di consulenza offerta per mettere a punto la startup.

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