Elezioni Regionali 2024: intervista a Massimo Zoli (Rete Civica)
Le elezioni regionali incombono e nelle giornate di domenica 17 e lunedì 18 novembre saremo chiamati a votare. La conoscenza dei candidati è essenziale in quanto è previsto il voto disgiunto, ovvero la possibilità di esprimere due voti, uno per la scelta del partito e l’altro per la scelta del candidato.
Intervista a Massimo Zoli (Rete Civica)
Da dove nasce l’idea della sua candidatura?
La Candidatura mi è stata proposta da Elena Ugolini in persona. Inizialmente non avevo assolutamente preso in considerazione l’idea di accettare, in primis per le date nelle quali si svolgono le elezioni, periodo professionalmente molto intenso per me. Poi perché arrivata in una fase della mia prima esperienza civico/politica in consiglio comunale a Faenza, di totale delusione verso le attività del consiglio stesso, quando stavo realizzando, dopo due anni e mezzo di forte impegno ed entusiasmo, che nulla di utile per la nostra città era nato per le attività del Consiglio
stesso, stavo perdendo tempo in maniera totalmente improduttiva, per questo stavo valutando l’idea di dimettermi da consigliere comunale. Le due cose che mi hanno fatto cambiare idea, oltre al mio desiderio verso l’impegno civico, quello non si era affievolito, sono state gli Amici e specialmente la mia famiglia, che mi hanno trasmesso sin da subito un grande entusiasmo. Conoscere meglio Elena Ugolini, e scoprire che rappresenta il profilo del mio candidato civico ideale, persona con le idee chiarissime, pragmatica e senza fronzoli, lontana dalle dinamiche di partito, che io detesto, oltre che condividere la maggior parte delle sue idee.
Quali sono le tematiche su cui la Regione dovrebbe lavorare maggiormente?
Da Romagnolo, ovviamente il tema alluvioni dovrà essere prioritario, occorrerà realizzare urgentemente quelle opere necessarie affinché le persone non debbano sentirsi insicuri all’interno delle loro case, ogni volta che piove. Occorre un piano di manutenzione dei corsi d’acqua preciso e puntuale, andranno realizzate quelle vasche di laminazione tanto discusse quanto indispensabili, in collina occorrerà un piano di dighe e briglie per rallentare la velocità dell’acqua in discesa verso la pianura. Ma non essendo un tecnico, più che trovare le soluzioni, la politica dovrà adoperarsi per accorciare i tempi di realizzazione di tutto ciò che serve realmente al nostro territorio. Il tema giovani mi sta molto a cuore, tra poco erediteranno questo nostro mondo, e spero che lo faranno più preparati di noi per gestirlo, il tema dell’istruzione è molto importante, e il mondo della scuola va decisamente migliorato. Si parla molto di Sanità da migliorare, di Welfare, di progetti assistenziali, tutti concetti molto importanti, ma per poter operare in maniera importante in questi settori servono fondi, e i fondi non possono che arrivare dal mondo dell’impresa. Occorre quindi lavorare a fondo per agevolare lo sviluppo industriale ed imprenditoriale, specie nel settore della piccola e media impresa, molto presente nel nostro territorio. Comunque, se avessi la bacchetta magica e potessi scegliere un risultato certo da raggiungere, sarebbe senza dubbio la semplificazione delle procedure e l’eliminazione dei tempi burocratici, vera spina nel fianco del nostro paese.
Quali idee per il futuro?
Mi piacerebbe poter inserire degli ulteriori bonus economici per le famiglie under 30 che vogliono avere figli, siamo in una regione a crescita zero, e uno dei motivi per cui questo accade, è sicuramente la paura di un impegno economico inaffrontabile nell’avere un figlio, mentre credo che mettere al mondo una creatura dovrebbe accendere uno stato d’animo di gioia anzichè di paura nei giovani. Un altro obiettivo che la regione dovrebbe porsi è quello di attirare investimenti e imprese nel nostro territorio e, di conseguenza, creare posti di lavoro. Per fare questo occorre essere maggiormente competitivi con il resto del mondo, serve abbassare il Gap esistente con altri paesi, su costo del lavoro e costo di produzione delle nostre aziende per invertire il trend che oggi costringe molte aziende a delocalizzare in altre mete.
Come si sta svolgendo la campagna elettorale?
Personalmente faccio quello che posso, considerando i miei impegni di lavoro che, in questo periodo, mi portano in giro per l’Italia più che a Faenza. Cerco di incontrare più persone possibili, perché credo che solo con il confronto si possa raccontare qualcosa di sé. I social, oggigiorno, aiutano molto a raccontare le proprie visioni. Io per indole cerco di parlare il più possibile di me e poco degli altri, preferisco raccontare chi sono e parlare di ciò che farei piuttosto che di ciò che fanno male o hanno fatto male gli altri, anche se continuo a constatare che è ancora più in voga la strategia di attaccare gli altri più che parlare dei propri progetti, sicuramente per cercare spazi sui media, questa modalità è maggiormente efficace.
Quali sono le sue sensazioni/previsioni in vista del voto?
Non sono bravo a fare previsioni, spesso in riunioni politiche ha sentito fare dei numeri e mi sono sentito fare la domanda “quante preferenze pensi di ottenere?”; o “quanti voti prenderemo?”. Ho sempre avuto difficoltà a rispondere a questa domanda, e ho sempre riscontrato molte differenze tra il risultato finale e le previsioni di molti politici. Ultimamente credevo avrebbe vinto il centrodestra in Sardegna e invece ha vinto il centrosinistra, pensavo che in Liguria avrebbe vinto il centrosinistra e invece ha trionfato il centrodestra, in America pensavo vincesse la Harris e invece ha stravinto Trump. Quindi a questa domanda rispondo che in Emilia Romagna vincerà il centrosinistra e io non sarò eletto.
In che modo una Regione deve lavorare e programmare per i propri cittadini?
Direi che tutte le risposte precedenti rispondono a questa domanda, ma credo fermamente che Regione, Governo, Provincia, Comune, tutte le istituzioni politiche debbano fortemente impegnarsi per riconquistare la fiducia della popolazione, rimettere le persone al centro della propria attenzione, ricreare quel senso di fiducia per le istituzioni che negli anni si è perso e ha portato l’astensionismo al voto ai massimi livelli mai raggiunti. Questa è una grande sconfitta per la democrazia. Per fare questo occorre ascoltare le persone, capire i problemi reali del nostro paese, dimostrare un reale interesse per il bene comune anziché privilegiare interessi propri, di poltrone e di partito.