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L’Altra Faenza: “La futura viabilità dell’area ex-Cisa non convince”

«L’incontro pubblico promosso dal Quartiere Centro Sud, presenti gli assessori Antonio Bandini e Andrea Luccaroni,per discutere della riqualificazione dell’area ex-Cisa ha fornito chiarimenti, ma soprattutto ha evidenziato problematiche che giustamente preoccupano i residenti nella zona»: è con queste parole che inizia la nota a stampa divulgata da l’Altra Faenza domenica 26 novembre 2017. Non convince la futura viabilità della zona, dove si insedieranno nuove strutture commerciali. «Se il livello di inquinamento delle falde acquifere non sarebbe causa di allarme – prosegue il comunicato – ben diversa è la questione della viabilità. Dov’era la fabbrica si insedieranno due grandi strutture commerciali. Ciò comporterà il prevedibile e considerevole incremento del transito di mezzi di ogni genere, compresi quelli pesanti per i rifornimenti. Per quante modifiche possano essere studiate al sistema della viabilità, resta il problema di fondo: quell’area è assolutamente inadatta ad ospitare attività che richiamano grandi volumi di traffico».

L’Altra Faenza: “Nell’area ex-Cisa ci saranno difficoltà di sosta e parcheggio”

«In difficoltà – sottolinea l’Altra Faenza – si troveranno soprattutto le famiglie residenti in via Zara, ma anche in quelle adiacenti come via Volpaccino e viale Vittorio Veneto. Nel corso dell’incontro sono state poste domande ed espressi rilievi ai quali si sarebbe dovuto dare ascolto da tempo, prima di presentare progetti già definiti. E’ facile prevedere che si determineranno maggiori difficoltà di sosta e di parcheggio, che aumenteranno i pericoli, che peggiorerà la qualità dell’aria».

Secondo l’Altra Faenza ciò è la conseguenza del passaggio di tutte le sue attribuzioni all’Unione della Romagna Faentina, «un ente di secondo grado non eletto, non rappresentativo e del quale pressoché nessuno conosce l’esistenza. Stiamo parlando di democrazia, non di noccioline». «L’Altra Faenza chiede – conclude la nota – che si riapra un percorso realmente partecipativo tale da consentire ai cittadini di esprimere le loro opinioni e di incidere sulle decisioni che li riguardano, chiede che vengano ascoltate le associazioni ambientaliste, chiede che sia il Consiglio comunale la sede in cui si confrontano alla luce del sole le diverse posizioni su questioni di tale rilevanza».

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