Divina Rumâgna! Dante tra musica e dialetto
Faenza continua a raccontare il legame tra Dante e la Romagna grazie alle numerose iniziative per il 700esimo anniversario dalla morte del sommo poeta. Venerdì 9 luglio 2021 alle ore 21 la Bottega Bertaccini – spazio dedicato all’arte e alla letteratura nostrana – ospiterà la prima di uno spettacolo che ha l’ambizione di girare nei teatri, nelle scuole, nelle librerie e nelle biblioteche: Divina Rumâgna! propone la lettura di alcuni estratti della Divina Commedia recitati in lingua originale e in dialetto romagnolo, con un accompagnamento musicale jazz.
I romagnoli nella Divina Commedia
Spesso Dante rappresenta le anime e i Regni dell’Aldilà utilizzando i volti e le parole dei romagnoli che hanno fatto parte del suo vissuto: dal celebre canto di Paolo e Francesca (rispettivamente di Rimini e Ravenna, Canto V Inferno) a Guido da Montefeltro, a Alberigo dei Manfredi di Faenza… Solo per citarne alcuni. Ai personaggi e alle loro storie si aggiungono i riferimenti a vari luoghi in Romagna: si pensi alla celeberrima descrizione della Pineta di Classe, che ispira a Dante l’immagine stessa del Paradiso Terrestre, oppure alle cascate dell’Acquacheta. «L’idea è nata confrontandomi con Alberto Giovannini (contrabbassista che parteciperà allo spettacolo, n.d.r.). Abbiamo pensato di unire le nostre passioni, letteratura e musica, aggiungendo un po’ di sano amore per la nostra terra, la Romagna» afferma Francesco Chiari, ideatore e una delle due voci che si alterneranno nel racconto di personaggi e luoghi romagnoli decantando le terzine dantesche.
Musica jazz e dialetto: due linguaggi poetici
Dopo una breve contestualizzazione in italiano per avviare la vicenda, Chiari leggerà in volgare fiorentino, seguito dal dialetto di Cristina Vespignani, attrice che ha partecipato a diversi episodi caricati sul canale Youtube Romagna slang, che divulga la lingua e alla cultura romagnola attraverso videoclip divertenti. Le traduzioni scelte sono quelle di Francesco Talanti e di Gianfranco Bendi, un professore di matematica e un ingegnere nati a settant’anni di distanza l’uno dall’altro ma con in comune la passione e l’approfondita conoscenza nei confronti di Dante e della lingua romagnola. Come sostenuto dagli autori stessi, le peculiarità del romagnolo contribuiscono a creare un effetto parodizzante e ironico, richiamando concetti e modi di dire tipici del dialetto e aggiungendo nuovi colori alla già vasta gamma offerta dal testo dantesco. Il fluire poetico sarà amplificato dalla musica: i musicisti Cosimo Roselli (batteria), Leonardo Rivola (tastiere) e Alberto Giovannini – gli ultimi due sono anche insegnanti di musica – improvviseranno su standard jazz, brani medievali e composizioni scritte da Chiari, secondo cui «l’improvvisazione e il jazz, con le sue ampie dinamiche, permettono di amplificare l’emozione e l’intensità date dalle parole».
Per partecipare all’evento è obbligatoria la prenotazione al numero prenotazione 0546 681712.
Maria Rivola