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Vena del Gesso, una miniera di scoperte: trovati luoghi di sepoltura dell’età del Bronzo

Una Vena del Gesso che continua a essere una miniera inesauribile di informazioni sul passato, in particolare sul rapporto dell’uomo con l’ambiente. È di questi mesi la scoperta di nuovi siti che rivelerebbero tracce di insediamento di epoca romana e protostorica all’interno del Parco regionale. Inoltre, a livello geologico, nuovi importanti studi permettono di reintepretare l’evoluzione del clima nel nostro pianeta lungo un periodo che va da 600mila a 30mila anni fa. «In particolare – afferma Marco Ercolani, presidente della Federazione speleologica dell’Emilia-Romagna – sono state fatte scoperte sull’origine delle grotte. Prima si faceva risalire la datazione a 200mila anni fa mentre oggi possiamo ipotizzare periodizzazioni molto più antiche, fino a 600mila anni fa».

Scoperte che avvalorano la candidatura Unesco

Una Vena del Gesso che si dimostra sempre più un territorio unico nel suo genere per conoscere l’evoluzione del pianeta, e che avvalora con queste recenti scoperte la sua candidatura a patrimonio Unesco. Nel salone delle bandiere del Comune di Faenza è stata allestita una mostra dedicata al Parco e alle motivazioni che hanno portato alla richiesta all’Unesco. La mostra rimarrà allestita fino al 21 dicembre, per poi fare tappa nei diversi Comuni che fanno parte del Parco.

La più antica cava della Vena del Gesso risale a 2.200 anni fa

Per quanto riguarda periodi più recenti, è emersa anche una cava a Monte Mauro, presso Ca’ Castellina, dalle quale emerge che fin dall’antichità venivano estratti blocchi di gesso per realizzare edifici. «Questa cava è la più vecchia della Vena del Gesso e risale a 2.200 anni fa – afferma Marco Ercolani – I primi romani che hanno iniziato a colonizzare il territorio ne hanno subito capito le potenzialità estraendo il gesso e lo facevano già con una efficace struttura organizzativa». Rinvenuti in altre aree del Parco, come Monte Incisa nei pressi di Riolo Terme, anche reperti protostorici dell’età del bronzo che testimoniano la presenza antichissima di un insediamento umano con spazi dedicati a luoghi di sepoltura, le cui indagini sono solo all’inizio.

Ente Parchi di Romagna: ecco il nuovo sito web

«Grazie all’istituzione del Parco della Vena del Gesso – spiega Ercolani – è stato possibile avviare delle ricerche finalmente sistematiche e non sporadiche: da qui le numerose scoperte fatte in questi anni che hanno permesso di dare una chiave di lettura diversa del nostro passato, dando anche la giusta divulgazione alla cittadinanza». Presentato anche il nuovo sito web ufficiale di Enti Parchi di Romagna un portale non solo per specialisti ma utile a tutti coloro che vogliono sconoscere meglio itinerari, eventi e storia di un territorio che ha solo iniziato a raccontare il suo passato.

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