Riprendono in Unione i laboratori civici di Fermenti
Con una serie di otto incontri a livello locale continua fra marzo e aprile il percorso “Fermenti – attiviamo la partecipazione”, voluto dall’Unione Romagna Faentina e cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Oltre 120 cittadini, in più di 20 tavoli di lavoro, hanno già deciso di mettersi in gioco durante gli incontri nelle proprie realtà locali. Il primo appuntamento in calendario è previsto a Faenza per martedì 13 alle ore 18.30 presso il centro sociale Borgo, per poi spostarsi alle 20.45 a Granarolo; seguiranno altri incontri serali: il 14 marzo sempre a Faenza (scuola don Milani), il 19 a Riolo Terme, il 20 a Castel Bolognese, il 27 a Casola Valsenio, il 4 aprile a Brisighella, mentre il 5 aprile si chiuderà a Solarolo. Un terzo Tavolo di Negoziazione farà sintesi di quanto emerso e proporrà alla giunta dell’Unione un documento di linee guida per un Regolamento della partecipazione, contenenti quanto emerso dal confronto con i cittadini.
Fermenti: parte il focus su beni comuni e decisioni collettive
Il progetto “Fermenti” è partito a inizio 2018 con l’obiettivo di promuovere la partecipazione e stimolare la cittadinanza attiva dei sei Comuni dell’Unione: dopo il primo round di laboratori civici il percorso andrà ad incentrarsi su alcune tematiche emerse durante il confronto con i cittadini. «A metà febbraio il Tavolo di Negoziazione, l’organo che monitora lo sviluppo del percorso aperto all’adesione di cittadini e associazioni, ha deciso di proseguire “Fermenti” con un focus sui beni comuni e sulle decisioni collettive – dichiara Fabio Anconelli, sindaco di Solarolo con delega alla partecipazione nella giunta dell’Unione – Di questo ci si occuperà in altri otto incontri a livello comunale, che andranno a definire una mappa delle necessità di ciascun territorio, raccogliendo stimoli che saranno molto importanti per tutta l’Unione».
Andrea Luccaroni “L’obiettivo è anche definire un ruolo strategico per i Quartieri”
Ma cosa intendiamo parlando di cura dei beni comuni? I beni comuni sono quei beni la cui presenza garantisce beneficio per la collettività. Non sono beni privati, ma patrimonio di tutti, e dunque funzionali al libero sviluppo della persona. Possono essere beni materiali, come aree di verde pubblico, piazze e luoghi di incontro, beni e monumenti culturali, oppure beni immateriali, come il patrimonio di relazioni che si instaura in una comunità locale (reti di vicinato, volontariato sociale, banca del tempo). «Come Comuni dell’Unione siamo impegnati a metterci in discussione per innovare il nostro rapporto col cittadino, garantendo un maggiore coinvolgimento e la possibilità di attivarsi più facilmente per mettere a disposizione della collettività tempo e capacità – aggiunge Andrea Luccaroni, assessore di Faenza alla partecipazione – l’obiettivo sarà anche quello di definire un ruolo strategico per i Quartieri, sulla scorta di quanto sta avvenendo in altre realtà avanzate dell’Emilia-Romagna, come Bologna e Reggio Emilia».
Informazioni più dettagliate sugli appuntamenti in programma sono presenti sul sito web dedicato al progetto sulla pagina Facebook.