Turismo: nel 2016 record di presenze in Emilia-Romagna

Anno record il 2016 per il turismo in Emilia-Romagna. Tra una vacanza in riviera e una visita alle imprese della “Motor Valley” sono state 48,2 milioni le presenze turistiche fra Piacenza e Rimini nell’ultimo anno, un milione in più rispetto al già buon risultato del 2015: i numeri sorridono agli operatori emiliano-romagnoli che vedono confermati i buoni dati emersi fin dalle prime rilevazioni dell’anno passato. Sono 10,2 milioni le persone che hanno deciso di trascorrere almeno una notte nelle strutture ricettive della nostra regione, un dato che sale a 11,7 milioni di arrivi se vengono inclusi anche i nuovi comparti che non rientrano nei prodotti turistici tradizionali (Riviera, Città d’arte, Appennino e Terme). Crescono sia la clientela nazionale (+2,4% gli arrivi e +1,9% le presenze) sia quella internazionale (+1,3% gli arrivi e +2,7% le presenze). I numeri Unioncamere aggiornati al 31 dicembre 2016 sono stati presentati martedì 31 gennaio in Regione, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini e l’assessore regionale al Turismo, il cervese Andrea Corsini.

Fonte: Unioncamere per Regione Emilia-Romagna.
Fonte: Unioncamere per Regione Emilia-Romagna.

Bonaccini: “Il turismo può valere il 10% del Pil regionale”

Grande soddisfazione da parte del presidente della Regione Stefano Bonaccini, che vede nei dati una conferma sulla direzione intrapresa dall’Emilia-Romagna con la nuova legge sul turismo approvata nel 2016. «È un risultato straordinario – dichiara il governatore – che mette a frutto il lavoro di squadra tra istituzioni e imprenditori che abbiamo avviato e via via consolidato, il tutto in un ambito non di competizione ma di collaborazione tra i territori. Avevamo detto che il turismo può valere il 10 per cento del Pil regionale e può creare buona occupazione, per questo abbiamo continuato a investire anche nel corso del 2016, avvicinandoci all’obiettivo. Penso ai 3 milioni per la rete degli Uffici di informazione e promozione turistica, ai circa 15 milioni per la riqualificazione di alberghi, negozi, cinema e teatri, ai 6 milioni per l’Appennino bianco e gli impianti sciistici, cui si aggiungono i 10 stanziati dal Governo, oltre a puntare, con la nuova legge sul turismo, su brand che caratterizzano ormai la nostra regione anche a livello internazionale: Motor Valley, Food Valley e Wellness Valley». Il riferimento qui va ai nuovi distretti turistici che si vogliono affermare a livello internazionale, come quello della motorizzazione e degli autoveicoli (Modena e Maranello), dell’enogastronomia di qualità (con i 44 marchi Dop e Igp dal grana padano allo squacquerone romagnolo) e al polo del benessere che vede nella Technogym il suo rappresentante internazionale più autorevole.

Fonte: Assessorato all’Agricoltura, regione Emilia-Romagna.
Fonte: Assessorato all’Agricoltura, regione Emilia-Romagna.

Andrea Corsini: “Premiata la diversificazione dell’offerta turistica”

Della stessa idea l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini. «Se il 2015 era stato un anno da incorniciare – ha affermato l’ex assessore del Comune di Ravenna – l’anno appena trascorso non solo conferma ma migliora ancora di più il quadro. Questi dati premiano gli sforzi che abbiamo fatto per incentivare la quota di incoming dai Paesi esteri e premiano anche l’aver diversificato l’offerta turistica puntando su destinazioni non tradizionali e su alcuni eventi di richiamo». Gli amministratori regionali vedono quindi come possibile il traguardo dei 50 milioni entro la fine del mandato nel 2019, come da obbiettivo del loro programma politico. «In barba a chi ironizzava o non ci credeva quando dicevamo di voler raggiungere i 50 milioni di presenze entro la legislatura, partendo da 45 – ironizza il governatore Bonaccini – siamo già a più tre milioni in due anni e investiremo ancora».

Boom delle città d’arte in Emilia-Romagna: +8,2%

Turismo in Emilia-Romagna significa sopratutto riviera (rappresenta circa il 75% del totale), ma non solo. Tra le mete scelte dai turisti continua ad aumentare la richiesta nelle città d’arte, fiore all’occhiello del turismo nazionale. Le due torri di Bologna, i mosaici di Ravenna, il castello estense di Ferrara: sono queste alcuni dei pezzi pregiati dell’Emilia-Romagna, che ha visto aumentare del 4% gli arrivi e dell’8,2% le presenze di turisti nelle città d’arte, grazie anche a una sensibile crescita della permanenza media, attestata ora al di sopra dei due giorni. Molto rilevante l’incremento dei turisti nazionali, superiore a quello degli stranieri in tutti i periodi dell’anno ad esclusione del mese di settembre: gli italiani rappresentano il 61,1% dei turisti in cerca di bellezza, e su questa forte presenza di connazionali può aver inciso il forte calo del turismo degli italiani verso l’estero (depresso dalle tensioni in Medio Oriente). E su questo versante si segnala anche un “effetto Ryanair”, con i passeggeri complessivi all’aeroporto Marconi di Bologna che nel 2016 superano la quota di 7,6 milioni, con una crescita del +11,5% rispetto all’anno precedente. L’incremento è stato sostenuto sia dai passeggeri sui voli nazionali (1.917.501, in crescita del +12,1%) che dai passeggeri sui voli internazionali (5.765.046, +11,3%) che rappresentano il 75% del movimento complessivo.

Buoni numeri anche per le vacanze sulla neve e il trekking nel verde

Un ultimo dato da sottolineare è quello sull’offerta turistica dell’Appennino: i dati 2016 registrano un aumento sia per l’Appennino bianco (che aggrega i distretti sciistici del Monte Cimone, del Ventasso, di Campigna e delle altre località emiliano-romagnole) che per l’Appennino verde (forte dell’offerta regionale che vede 2 parchi nazionali, 14 parchi regionali e 11 riserve naturali). Anche qui è buono l’aumento delle presenze estere, con un +7,4% di notti passate sulla neve emiliano-romagnola ed un +4,4% per le mete turistiche immerse nella natura.

L’unico neo in questo scenario positivo è rappresentato dalla crisi ormai strutturale del termalismo. Permangono forti difficoltà per le destinazioni storiche di questo segmento di turismo, che in regione è rappresentato da Salsomaggiore, Castrocaro, Porretta e Riolo: nell’area termale si registra un calo degli arrivi dell’8% ed un calo delle presenze del 6,6%. Unico Comune a presentare dati in aumento rispetto al 2015 è Bagno di Romagna (FC), che a novembre vedeva un aumento degli arrivi del 13,9%.

Andrea Piazza

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