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Tiziano Cericola: “Il candidato di centrodestra deve essere un civico”

Dopo l’esito delle Regionali del 26 gennaio 2020, Tiziano Cericola, capogruppo di Rinnovare Faenza, propone la sua analisi in vista delle prossime Comunali di maggio. «I dati delle regionali di Faenza dicono che il centrosinistra è in vantaggio – afferma Cericola – ma le comunali hanno sempre un altro richiamo verso gli elettori: il candidato sindaco deve essere una persona conosciuta in città per la sua storia e le sue capacità, deve riassumere i bisogni e i desideri della comunità, promuovendo progetti di crescita economica e sociale svincolati dagli interessi di singole forze economiche che spesso hanno condizionato la nostra vita comunitaria. I prossimi anni saranno cruciali per la nostra città, al bivio tra una stagnazione tranquilla ma, alla lunga, foriera di più profonde tensioni sociali, o una nuova prospettiva di crescita, che crei lavoro e reddito per tutti noi».

Per Cericola i partiti devono fare un passo indietro

«Per le prossime elezioni comunali i partiti del centrodestra, in primo luogo la Lega, devono fare un passo indietro (o di lato se si preferisce): il candidato sindaco deve essere un esponente “civico” non di partito, conosciuto in città per la sua levatura culturale e lavorativa, deve essere espressione di una lista “civica”, aperta al contributo dei cittadini e delle realtà associative locali, e deve soprattutto curare il rapporto con gli elettori moderati, cioè con il famoso “centro”. Persona “giusta” di centro, progetti concreti, dialogo con gli elettori moderati: sono questi gli elementi portanti per una gara vincente».

Il programma di Rinnovare Faenza

«Faenza ha bisogno di un ambizioso progetto di sviluppo sostenibile – prosegue Cericola – di una svolta verde concreta (e non solo a parole e con divieti assurdi), di nuovi servizi alle famiglie, di infrastrutture moderne: tutti progetti che richiedono ingenti investimenti pubblici e privati, perché con le chiacchiere e gli slogan non faremo passi avanti. Come anticipato nel nostro programma elettorale (divulgato a novembre 2019) a Faenza occorre molta innovazione e altrettanta manutenzione, per entrare nel futuro senza però disperdere quello di buono che ci hanno lasciato i nostri predecessori (specie quelli degli anni ’70 e ’80 perché dopo abbiamo perso qualche colpo, come ad esempio con la mancata attivazione di sedi universitarie importanti)».

Tiziano Cericola: “Uscire dalle partecipate per ottenere fondi per investimenti”

«Personalmente credo che le strategie di sviluppo sostenibile debbano considerare prioritari gli investimenti nei settori dello sport, della cultura, dell’università, dei servizi alle famiglie e delle infrastrutture, limitando il consumo di suolo allo stretto indispensabile; investimenti che possono dare ritorni importanti in termini di lavoro, reddito e di benessere diffuso. Si tratta di investimenti sicuramente ingenti che possono essere affrontati dal Comune smobilizzando una quota delle partecipazioni societarie (hanno un valore di circa 50 milioni di euro) e attingendo ai fondi pubblici e privati disponibili: l’esperienza insegna che se esiste la volontà politica di “fare” i soldi si troveranno sempre». Tutto questo deve però tenere conto della complessa architettura istituzionale del Comune di Faenza, oggi ingabbiato nell’Unione della Romagna Faentina, che ne limita pesantemente l’operatività e le possibilità di sviluppo senza dare reali vantaggi in termini di efficacia ed efficenza.

L’analisi su Insieme per Cambiare

«La scelta di passare all’opposizione in Comune – continua l’esponente di Rinnovare Faenza – e la non brillante esperienza alle elezioni regionali dell’avv. Piroddi, leader di “Insieme per Cambiare”, porterà se non lui gli altri esponenti di questa lista a porsi domande cruciali: essere (di nuovo) irrilevanti nel centrosinistra o portare un contributo di idee e di progetti alla loro vera posizione politica (cioè nel centrodestra moderato)? Dovranno dare una risposta in tempi rapidi: non sarà facile, visto che ne va anche della carriera politica del loro leader storico, ormai compromesso».

L’analisi sulla Lega

«L’eventuale candidatura a sindaco del leader locale della Lega, Gabriele Padovani – conclude Cericola – porterebbe allo stesso effetto di Salvini alle regionali: compatterebbe il voto dei leghisti convinti e allontanerebbe il voto dei moderati, portando il centrodestra a una sicura sconfitta. Padovani deve inoltre prendere atto che nel 2015 ha perso contro Malpezzi per 800 voti in una situazione oggi irripetibile: aveva di fronte un candidato del Pd indebolito, che aveva perso il contatto con la gente e che era al suo minimo storico di gradimento, mentre oggi il csx metterà in campo forze nuove spinte dal “vento” regionale».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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