Innovazione e sostenibilità delle imprese: a Blitz il caso del SuMM Lab
Un range di indicatori capace di valutare la sostenibilità di 400 imprese in Emilia-Romagna: è questa la grande innovazione del SuMM Lab (Sustainability Measurement and Management Laboratory), una banca dati strutturata relativa alle pratiche di sostenibilità delle imprese attraverso lo sviluppo di un set di indicatori. Il progetto nasce e si sviluppa inizialmente con focus sulle imprese dell’Emilia-Romagna, ma è scalabile a livello nazionale e internazionale anche attraverso collaborazioni specifiche con università, organizzazioni e istituzioni a livello europeo. Sarà proprio uno dei co-founder di SuMM Lab, il dottor Matteo Mura dell’università di Bologna, uno dei relatori chiamati a discutere di innovazione sabato 17 giugno ai Poderi del Monte di Faenza in occasione dell’evento Blitz, promosso dalla Fondazione Banca del Monte e Cassa di risparmio di Faenza.
Blitz: sabato 17 giugno i Dialoghi sull’innovazione
Alle 18.30 prenderanno infatti il via i Dialoghi sull’innovazione: talks che saranno l’occasione per interrogarsi su come dare nuova vita a spazi urbani e rurali abbandonati o sottoutilizzati, e come investire in capitale umano per ricreare valore territoriale e offrire nuovi servizi e attività, coniugando innovazione sociale, economia creativa e sostenibilità ambientale. Verranno condotti da quattro docenti dell’università di Bologna, provenienti da settori disciplinari diversi: Valentina Gianfrate (Dip. Architettura), Giorgio Gianquinto (Dip. Scienze Agrarie), Marco Solaroli (Dip. Filosofia e Comunicazione) e Matteo Mura (Dip. Scienze Aziendali). Proprio quest’ultimo sarà chiamato a discutere di “Nuovi modelli di sviluppo economico che hanno sostenibilità, innovazione ed economia circolare come pilastri fondamentali”, un tema molto legato al progetto SuMM Lab.
SuMM Lab: 67 indicatori per capire la sostenibilità delle imprese
Il progetto nasce e si sviluppa all’interno della Scuola di Ingegneria e Architettura dell’università di Bologna e si avvale, nel suo processo di data collection e nella fase qualitativa di analisi di casi studio aziendali, dell’attività di numerosi studenti del Corso di Laurea di Ingegneria Gestionale che, presso il SuMM Lab svolgono la loro attività di tesi di Laurea.
Il processo di raccolta dei dati delle aziende si articola sulla base di 67 indicatori afferenti a 11 processi di “sostenibilità” (certificazioni ambientali, certificazioni sociali, energia, acqua, gestione rifiuti, impatto ambientale, csr, supply chain, product innovation, business model). L’individuazione degli indicatori è stata effettuata dal gruppo di ricerca guidato da Mariolina Longo e Matteo Mura, docenti del dipartimento di Scienze Aziendali dell’università di Bologna, sulla base di un approfondito studio della letteratura accademica e degli esistenti framework internazionali (es: Global Reporting Initiative, Asset 4, Carbon Disclosure Project) riguardanti la misurazione della sostenibilità a livello aziendale. Ad oggi, sulla base di un progetto pilota, sono state mappate 400 imprese tutte residenti in Emilia-Romagna, che operano su quattro settori: industria alimentare; fabbricazione di prodotti minerali non metalliferi; fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature; fabbricazione di macchinari ed attrezzature nca.
Una banca dati per capire il giusto modello dell’impresa
Il SuMM Lab può costituire uno strumento utile alle imprese sia come benchmark sia nella definizione di percorsi di crescita verso la sostenibilità, rivestendo anche il ruolo di advocacy a livello istituzionale. Attraverso lo studio degli indicatori sarà possibile sviluppare analisi di benchmark per capire cosa fanno le imprese leader e quali sono le imprese più all’avanguardia nei diversi settori.
Inoltre sarà possibile uno sviluppo di un “modello di maturità” per capire che cosa deve fare un’impresa per «crescere» da una logica di compliance rispetto alla sostenibilità verso una integrazione della sostenibilità nel core business aziendale.
Il processo di raccolta dati avviene attraverso dati secondari (siti web aziedali, documenti ufficiali pubblicati online dalle aziende stesse o da altre fonti attendibili). Gli indicatori vengono popolati qualora la pratiche di sostenibilità analizzate siano presenti in azienda. Attraverso metodologie quantitative di base statistico-econometrica gli indicatori sono opportunamente aggregati in indici che misurano il livello di “performance di sostenibilità” raggiunto dalle singole aziende nei diversi processi analizzati.