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Siccità: autorizzati prelievi d’acqua straordinari in Romagna per salvare i raccolti

Via libera a prelievi d’acqua controllati in alcuni tratti di corsi d’acqua dell’Appennino romagnolo. Obiettivo, il contrasto della crisi idrica estiva che sta mettendo in difficoltà l’agricoltura di diverse aree di quelle zone, come frutteti, kiwi e vigneti. Lo ha deciso martedì 21 agosto 2018 la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, per consentire, in via straordinaria, di effettuare prelievi di acqua per affrontare i problemi generati dalla siccità per diverse colture. «Si tratta di un provvedimento straordinario – spiegano Paola Gazzolo, assessore regionale all’Ambiente e Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura – che abbiamo ritenuto necessario assumere dopo che l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del distretto idrografico del fiume Po, che si è riunito nei giorni scorsi, ha certificato l’esistenza di criticità in alcuni territori non serviti da una irrigazione strutturata».

La soddisfazione di Coldiretti Emilia-Romagna

La possibilità di tornare ad attingere acqua dai fiumi della Romagna salva le produzioni agricole di questa area. È quanto afferma Coldiretti Emilia-Romagna esprimendo soddisfazione per la decisione dell’amministrazione regionale di concedere, in deroga al deflusso minimo vitale (Dmv), la possibilità di attingere acqua dai fiumi romagnoli per irrigare le colture di qualità della zona, dai frutteti ai vigneti, fino ai foraggi per l’alimentazione del bestiame. «La decisione della Regione – informa Coldiretti-Emilia Romagna – risponde all’appello fatto proprio da Coldiretti per salvaguardare i raccolti dell’area romagnola, sotto scacco per il caldo del periodo e per la mancanza di un adeguato apporto idrico, fondamentale per una produzione di qualità. In particolare Coldiretti sottolinea l’impegno del governatore Stefano Bonaccini che, riconoscendo la situazione di emergenza, ha anticipato ad oggi, martedì 21 agosto 2018, la riunione della Giunta regionale in precedenza già fissata per il 27 agosto».

Il provvedimento della Regione valido fino al 30 settembre 2018

«Pur non trovandoci di fronte ad una situazione di siccità come quella del 2017 – spiega Coldiretti Emilia-Romagna – l’andamento di questa estate ha messo in evidenza ancora una volta che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore agroalimentare. Di fronte alla tropicalizzazione del clima – sostiene Coldiretti regionale – se vogliamo continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, dobbiamo organizzarci per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi con adeguati interventi strutturali di risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, come bacini aziendali, utilizzo di ex cave e casse di espansione dei fiumi». Il provvedimento della Giunta, che comunque potrà essere ritirato se le condizioni climatiche e idrologiche cambieranno rispetto alla situazione con cui oggi si deve fare i conti, resterà in vigore fino al 30 settembre 2018.

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