La settimana del Donacibo torna a Faenza: 1.500 studenti coinvolti
Attraverso un gesto semplice, come il portare dei generi alimentari non deperibili, frutto di qualche loro rinuncia, al punto di raccolta nella loro scuola, gli studenti diventeranno protagonisti di un gesto concreto di solidarietà. Anche nel 2019 torna a Faenza la settimana del Donacibo, che coinvolge oltre 1.500 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado dal 25 al 30 marzo. L’iniziativa si svolgerà in tutte le scuole medie di Faenza, Brisighella, Granarolo, Reda e Fusignano e all’Istituto Oriani di Faenza. La settimana del Donacibo è organizzata dall’associazione Onlus Banco di Solidarietà della città di Faenza con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna e il sostegno della Federazione Nazionale Banchi di Solidarietà. È il terzo anno che a Faenza e dintorni viene promossa questa iniziativa: l’anno scorso furono coinvolti oltre mille studenti che donarono oltre una tonnellata di alimenti. Quest’anno oltre 1.500 studenti sono stati invitati a sperimentare che interessandosi degli altri, compiono il supremo, anzi unico, dovere della vita, che è realizzare se stessi, compiere se stessi.
Settimana del Donacibo: come partecipare
Che cosa si deve fare per partecipare? Basta poco, si chiede di donare del cibo non deperibile alle persone che sono in difficoltà, portandolo a scuola durante la settimana del Donacibo. I volontari dell’onlus Banco di Solidarietà di Faenza, penseranno a consegnarli alle persone che ne hanno bisogno. Il Donacibo si propone come ideale prosecuzione della Colletta Alimentare, un’iniziativa che nella nostra città coinvolge oltre 250 volontari e che trova risposta nella solidarietà di buona parte della cittadinanza.
Anche le scuole di Faenza partecipano dal 25 al 30 marzo 2019
«Basta davvero poco per tendere una mano a chi si trova in un momento di difficoltà – scrivono gli organizzatori – e purtroppo, anche nella nostra zona le persone in difficoltà sono tante. Gli alimenti consigliati sono: biscotti e merendine, tonno, pelati, riso, olio, farina, zucchero. Non mancare!». «Non è un atto di delega ciò di cui i poveri hanno bisogno – scrive papa Francesco nel messaggio per la II giornata mondiale dei poveri – ma il coinvolgimento personale di quanti ascoltano il loro grido. La sollecitudine dei credenti non può limitarsi a una forma di assistenza – pur necessaria e provvidenziale in un primo momento –, ma richiede quella ‘attenzione d’amore’ che onora l’altro in quanto persona e cerca il suo bene». Per informazioni: bds.faenza@gmail.com