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Formazione e responsabilità: 8 studenti delle medie e la sfida di “La scuola in bottega”

Trascorrere diverse ore di scuola a imparare l’arte della pasticceria, le tecniche di falegnameria o come si lavora in un chiosco della ristorazione, mettendo in gioco le proprie capacità e conoscendo l’arte di antichi mestieri. Sarà rinnovato anche quest’anno il progetto “La scuola in bottega” dedicato ai ragazzi delle scuole medie che rischiano di abbandonare il percorso scolastico ancora prima del termine dell’obbligo formativo. Verrà così offerto a otto ragazzi – quattro di Faenza e quattro di Fusignano, novità di quest’anno – un percorso alternativo all’orario scolastico da trascorrere in bottega e dedicato all’orientamento professionale.

L’iniziativa promossa dalla coop. Sacra Famiglia

Esperienza nata nel 2015 con il coordinamento dalla cooperativa Sacra Famiglia, tra gli aspetti più innovativi del progetto ci sono l’attivazione di laboratori in orario scolastico al di fuori dalle mura della scuola; l’equiparazione dell’attività svolta con gli artigiani a una qualsiasi altra materia; lo svolgimento direttamente in bottega della formazione professionale. In questo modo, l’impegno messo in campo dai ragazzi in bottega sarà fondamentale anche per evitare possibili bocciature. «Attraverso queste attività – spiega Maria Grazia Giulianini, presidente della cooperativa Sacra Famiglia – i ragazzi possono sperimentarsi e mettere in campo il proprio talento. Vogliamo far fare loro esperienza dentro dei luoghi di lavoro veri. Questo vuol dire non solo impegnarsi, ma avere anche una grande responsabilità da gestire. In passato molti ragazzi hanno iniziato il percorso con tanti dubbi ma poi si sono e ci hanno piacevolmente stupiti».

Otto ragazzi faranno esperienza in bottega durante l’orario scolastico

I ragazzi partecipanti quest’anno sono stati selezionati dagli istituti sant’Umiltà, Matteucci e Carchidio-Strocchi per Faenza; per Fusignano invece il Battaglia. Un progetto che non si conclude all’interno delle ore trascorse in bottega ma che aiuta questi ragazzi a trovare la strada giusta in prospettiva futura. «La scuola in bottega valorizza l’autostima di studenti che magari non sono a proprio agio con lo studio sui libri – spiega l’assessore alle Politiche giovanili, Simona Sangiorgi – e permette di riscoprire dei mestieri che a scuola non è possibile approfondire».

“Un’opportunità per valorizzare i propri talenti”

Per un periodo che va da metà gennaio fino a inizio maggio, una mattina a settimana sarà dunque dedicata a imparare vecchi e nuovi mestieri di bottega. A offrire quest’opportunità, per quanto riguarda gli istituti faentini, sono quest’anno la falegnameria Totem e tabù, pasticceria Cenni, Molino Morini e la piadineria La Sociale; mentre per Fusignano le aziende partecipanti sono ancora in fase di selezione. «Si tratta di un progetto particolarmente meritevole – aggiunge la consigliera regionale Manuela Rontini – che investe per tirare fuori da ciascun ragazzo le migliori attitudini. Come Regione stiamo continuando a puntare in particolare sul settore dell’adolescenza, età critica ma che può e deve essere protagonista».

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