Scout di Faenza e servizio: “Non facciamo gesti eclatanti, ma è importante aiutare chi ha bisogno”
Continua il supporto del mondo del volontariato alla Protezione civile e alle Amministrazioni per affrontare l’emergenza Coronavirus. Anche gli scout dei quattro gruppi faentini (Faenza 1, con sede a Sant’Ippolito; Faenza 2 con sede a San Giuseppe; Faenza 3 con sede a San Marco; Faenza 4 con sede a San Savino) stanno facendo la loro parte in queste settimane per aiutare la popolazione. «Siamo scout e anche in questa situazione siamo stati scout – afferma Cristiano Miserocchi, capo del Faenza 4 – Siamo stati pronti a fare del nostro meglio per servire. Non con gesti eclatanti o chi sa quale dispendio di energia. Infatti abbiamo risposto in così tanti che per ora i servizi sono ‘pochi’ e ci tocca giusto fare due uscite a settimana a testa mediamente se non meno».
Tra le attività, l’aiuto negli uffici postali, consegna pasti e spesa per anziani
Sono diverse le attività in cui vengono impiegati gli scout nel Comune di Faenza. «Il primo compito che c’è stato affidato – spiega Cristiano – è stato un aiuto agli uffici postali nel periodo della consegna delle pensioni. Inoltre collaboriamo con Croce Rossa e Caritas per la consegna dei pasti rispettivamente a chi non può uscire o a chi non se lo può permettere. Inoltre collaboriamo con il supermercato Crai di via Naviglio sempre per un servizio di consegna della spesa».
«Una buona parte delle persone che richiede la consegna della spesa a casa sono anziani o persone con difficoltà, ma anche persone senza particolari esigenze – scrive Matteo Rava, del Faenza 1 – ci siamo sentiti in dovere di poter dare una mano ed essere utili. Un mattino, mentre ero in fila al supermercato, ascoltando la cassiera, ho sentito che il servizio di consegna a domicilio messo a disposizione da loro, era messo a dura prova dalle tante richieste di quei giorni e che avevano accumulato ritardi fino a 4-5 giorni dalle ordinazioni. Questa catena di supermercati ha sempre avuto il servizio a domicilio gratuito e la situazione attuale non ha fatto altro che aumentare enormemente la domanda ingolfando il sistema. Dalle parole della cassiera si evinceva chiaramente la difficoltà a fornire questo tipo di servizio e la difficoltà a reperire personale disposto a fare questo lavoro. Così, lì per lì, ho detto: “Possiamo farlo noi scout!“».
“E’ importante contribuire come scout, anche se non possiamo fare molto”
Aiutare gli altri, senza dimenticare di prestare attenzione anche alla propria sicurezza e a quella del prossimo. «Il servizio è fatto in totale sicurezza – prosegue Cristiano – subordinato quindi al rispetto delle norme, per poter garantire la nostra incolumità quanto quella degli assistiti; e in questo le informazioni sono arrivate sia dagli enti territoriali che dalla Protezione civile puntualmente. Il nostro come detto è uno sforzo minimo e a causa delle attuali condizioni il contatto interpersonale anche questo è ridotto. Tuttavia non è raro che qualcuno faccia capolino dalla porta socchiusa anche solo per un ringraziamento o per scambiare giusto due battute. Per me vuol dire molto, non tanto come riconoscimento del lavoro fatto, quanto perché mi fa capire ancora una volta il bisogno continuo di relazione e la solitudine o le difficoltà della gente in questa situazione così nuova per tutti. Sicuramente non è molto quello che facciamo, in termini quantitativi, ma sono contento di poter contribuire con un poco del mio tempo».