Riapre il Teatro Masini: dal 17 maggio riprendono gli spettacoli comici e contemporanei

Dopo un lungo tempo di chiusura riprende l’attività dei teatri e anche il Masini riapre il sipario. A partire dal 17 maggio andranno in scena i recuperi degli spettacoli di comico e contemporaneo del progetto APeRTure di Accademia Perduta-Romagna Teatri sospesi nello scorso autunno. Il teatro sarà accessibile nel rispetto di tutti i protocolli di legge per la sicurezza sanitaria. Rispetto a quanto inizialmente presentato, alcune piccole variazioni si sono rese inevitabili dal momento che alcuni dei progetti previsti non sono oggi più disponibili. Il Comune di Faenza e Accademia Perduta – Romagna Teatri hanno però lavorato per offrire al pubblico faentino alternative ugualmente interessanti.

Rispetto delle norme per riaprire in sicurezza

Grande attenzione ai protocolli ministeriali: il personale di sala avrà cura di fare rispettare le norme previste dai decreti in vigore. Oltre al distanziamento garantito dai posti contingentati, sarà necessario indossare la mascherina dal momento dell’ingresso, durante lo svolgimento delle rappresentazioni e fino all’uscita dal Teatro. In considerazione del coprifuoco tutt’ora in vigore inoltre gli spettacoli inizieranno alle 20.15, in modo da permettere agli spettatori di rientrare a casa in orario. Tuttavia se durante lo svolgimento della rassegna un prossimo decreto dovesse allentare le misure e le limitazioni negli orari gli spettacoli torneranno a iniziare al consueto orario delle 21.

Recuperi delle APeRTure comiche

Max Giusti in “Va tutto bene”

Il recupero degli spettacoli comici inizierà lunedì 17 e martedì 18 maggio alle 20,15 con lo spettacolo “Va tutto bene” che vede protagonista Max Giusti. Uno show in cui l’attore comico, accompagnato da musicisti, si confronta costantemente con il pubblico che diventa parte integrante della performance regalando risate e buonumore in un anno in cui il “va tutto bene” porta con sè un’ironia congenita.

Lella Costa in “La vedova di Socrate”

Sul palco del Masini salirà anche Lella Costa venerdì 4 e sabato 5 giugno alle 20,15 con “La vedova Socrate”, spettacolo scritto dall’attrice comica Franca Valeri scomparsa lo scorso agosto e lasciato in eredità a Lella Costa che interpreterà quindi il ruolo della protagonista Santippe. Un concentrato di ironia corrosiva e analisi sociale, rivendicazione disincantata e narrazione caustica, liberamente ispirato a La morte di Socrate di Friedrich Dürrenmatt. Santippe, moglie del filosofo, si sfoga per tutto quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate come Aristofane e Alcibiade, una masnada di buoni a nulla a cominciare da Platone, il principale bersaglio polemico dello spettacolo. Lei non sopporta che abbia usurpato le idee del consorte anche se fu molto fedele nel riportarle e così lo degrada a un semplice copista e si mette in testa di chiedergli anche i diritti d’autore fino a pensare infine di poter scrivere lei un dialogo. Dialogo in cui però le protagoniste sarebbero le donne, vere destinatarie di questo spettacolo: neanche la vedovanza le toglie il diritto di emanare un giudizio onesto sul comportamento dei mariti, degli uomini in generale e anche di quelle donne che ingannano l’altro sesso.

Paolo Cevoli in “La sagra famiglia”

Chiude il calendario comico Paolo Cevoli  nelle serate di sabato 12 e domenica 13 giugno 20,15 con lo spettacolo “La sagra famiglia”. Il comico romagnolo riflette con ironia sulle dinamiche tra genitori e figli ipotizzando che la vita familiare fosse difficile già al tempo dei cavernicoli. Cevoli racconta la sua storia personale di padre e di figlio paragonata con ironia e leggerezza ai grandi classici, da Edipo a Ulisse, da Achille a Enea, fino ad arrivare a Dio, Mosè e il popolo ebraico. Così l’episodio evangelico del figliol prodigo diventa un modo per parlare di cose serie senza prendersi sul serio, raccontando la storia della “Sagra famiglia”, che come ogni sagra di paese romagnola finisce sempre con una risata.

Recuperi delle APeRTure contemporanee

Francesco Tesei in “Telepathy”

Le aperture contemporanee iniziano invece venerdì 21 maggio alle 20,15 con Telepathy, uno spettacolo interpretato dal mentalista Francesco Tesei.  Leggere il pensiero delle persone, una capacità spesso descritta con la parola “telepatia” che diventa protagonista del nuovo spettacolo di Tesei nel tentativo di accorciare le distanze tornando a giocare con interazioni fondate sulle parole ma anche su gesti, azioni, respiri e sorrisi. Nessun potere sovrannaturale o paranormale, dunque, ma solo il desiderio e il bisogno di ricominciare a condividere esperienze tipicamente umane, come la meraviglia e lo stupore, in maniera empatica, a partire dal contatto con il pubblico.

Davide Enia in Prima riallestimento, maggio ’43

Mercoledì 26 maggio sempre alle 20,15 andrà in scena “Prima riallestimento, maggio ’43” di Davide Enia. Uno spettacolo prodotto da Accademia Perduta e Fondazione Sipario Toscana, maggio ’43 è uno spettacolo che trae linfa da una serie di interviste a persone che subirono i terribili bombardamenti palermitani del maggio 1943, e ne uscirono miracolosamente illese. Dalla loro narrazione e dai frammenti di memoria raccolti principia l’elaborazione drammaturgica, che scompone e intreccia e rielabora queste testimonianze, per poi incastonarle in un’unica storia. Erano tempi cupi, in cui necessario era ingegnarsi per riuscire a sopravvivere. Erano tempi atroci, in cui la morte cadeva inattesa dall’alto o dal basso dei mercati neri, che stritolavano con prezzi schizzati alle stelle. Erano tempi malati e
bugiardi, tempi cinici e bari. Assomigliano ad oggi.

Ascanio Celestini in “I 20 anni di Radio Clandestina”

Ascanio Celestini in “I 20 anni di Radio Clandestina: Roma, le Fosse ardeatine, la Memoria” andrà in scena invece giovedì 3 giugno alle 20,15. Il 23 marzo 1944 i Gruppi d’Azione Patriottica attaccano una colonna tedesca in via Rasella. Il 24 marzo, per rappresaglia, i nazisti uccidono 335 persone in una cava sulla via Ardeatina, dieci italiani per ogni tedesco morto. Ascanio Celestini porta in scena uno spettacolo che riflette sulla storia e sulla memoria a partire da uno degli episodi più tragici dell’occupazione nazista in Italia. “Il racconto della lotta partigiana e dell’occupazione di Roma viene spesso riferito in maniera confusa – scrive Celestini -. Soprattutto l’eccidio delle Fosse Ardeatine e l’azione di via Rasella che lo precedette sono parte di una storia raccontata al contrario. Partendo dai materiali pubblicati nel libro di Alessandro Portelli, “L’ordine è già stato eseguito”, in Radio Clandestina do voce a quella parte orale della storia che ancora racconta quei giorni in maniera viva, diretta e non rovesciata”. Il libro, dunque lo spettacolo, si fondano su circa duecento interviste a testimoniare che questa non è la storia di pochi giorni, ma qualcosa di vivo e ancora riconoscibile nella memoria di un’intera città: è la storia delle donne che vanno a cercare i loro uomini, delle mogli che lavorano negli anni ’50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano.

Marco Paolini in “Teatro fra parentesi – Le mie storie per questo tempo”

Giovedì 17 giugno alle 20,15 salirà sul palco Marco Paolini con “Teatro fra parentesi – Le mie storie per questo tempo”. Uno testo che nasce dalla necessità di ripensare il ruolo dello spettacolo dal vivo con il fine di andare oltre alle categorie di arte e cultura. Circostanze straordinarie esigono sforzi straordinari: questa la premessa dello spettacolo del drammaturgo bellunese fondato su un canovaccio autobiografico che cuce insieme storie vecchie e nuove, canzoni e musiche. Insieme a Saba Anglana e Lorenzo Monguzzi, Paolini crea un concerto dedicato ai mestieri del “fare teatro”. Organizzatori, artisti, tecnici, amministratori e spettatori: una narrazione intima e personale fatta di preoccupazioni, speranze e progetti possibili per lo spettacolo dal vivo di questi tempi.

Vincenzo Pirrotta in “Storia di un oblio”

Chiude il calendario contemporaneo martedì 22 giugno alle 20,15  Vincenzo Pirrotta con “Storia di un oblio”. Lo spettacolo co-prodotto da Accademia Perduta- Romagna Teatri e Società per Attori, racconta di uomo che entra in un supermercato all’interno di un grande centro commerciale di una città francese, ruba una lattina di birra e viene bloccato da quattro addetti alla sicurezza che lo trascinano nel magazzino e lo ammazzano di botte. Questo scarno fatto di cronaca è raccontato da Laurent Mauvignier in un lungo racconto. Teso quasi allo spasimo nel resoconto minuzioso di una morte assurda, il flusso di parole raduna impercettibilmente tutti i temi cari a Mauvignier; torna il suo sguardo puro su un universo di “umili” che una scrittura rigorosa accoglie senza una briciola di retorica, senza un’ombra di furbizia.

Prenotazioni e info

Le prevendite di tutti gli spettacoli saranno disponibili da sabato 15 maggio dalle ore 10 alle ore 13. Per altri dettagli in merito a prezzi e prenotazioni si può consultare il sito www.accademiaperduta.it Per informazioni: tel. +39 0546 21306 – teatromasini@accademiaperduta.it – www.accademiaperduta.it

Letizia Di Deco

Classe 1998, vivo a Faenza. Mi sono laureata in Lettere Moderne e poi in Italianistica e Scienze linguistiche all’Università di Bologna. Scrivo per il settimanale Il Piccolo di Faenza. In attesa di tornare definitivamente in classe da prof, mi piace fare domande a chi ha qualcosa di bello da raccontare su ciò che accade dentro e fuori le pareti della scuola. Ho sempre bisogno di un buon libro da leggere, di dire la mia opinione sulle cose, di un po' di tempo per una corsetta…e di un caffè

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