Raggisolaris: il bilancio stagionale del manager Andrea Baccarini

A salvezza conquistata è tempo di bilanci in casa Raggisolaris a pochi giorni dalla conclusione della stagione 2015/16. La dirigenza è già da tempo al lavoro per gettare solide basi in vista della prossima annata sportiva che vedrà la squadra partecipare per la seconda stagione consecutiva al campionato di serie B, con l’obiettivo di dare continuità al buon campionato terminato lo scorso 23 aprile a Piombino con la salvezza diretta. Nel frattempo oggi, giovedì 26 maggio, Marco Regazzi è stato confermato allenatore dei Raggisolaris.

Raggisolaris: Intervista ad Andrea Baccarini

«Siamo chiaramente soddisfatti – afferma il general manager Andrea Baccarini -. In questa stagione abbiamo pagato più degli anni scorsi lo scotto di essere una matricola, perchè la serie B è un campionato difficile ed è già professionistico a tutti gli effetti dal lato organizzativo e gestionale. Abbiamo avuto momenti difficili, ma con il lavoro in palestra siamo cresciuti molto nel corso dei mesi ed infatti nel girone di ritorno abbiamo tenuto testa a tutte le squadre, prime della classe comprese».

“Eravamo con un piede nei playout e ce l’abbiamo fatta”

Dopo tante stagioni da record avete vissuto periodi difficili: quale è stato il periodo più duro dell’anno?
“A fine marzo dopo la sconfitta casalinga contro Bottegone, perchè dopo quel ko avevamo soltanto due punti di vantaggio sui toscani e lo scontro diretto a sfavore a tre giornate dalla fine: eravamo con più di un piede nei play out. In quel momento sono nati dubbi ed è mancata l’autostima considerando anche che era il quinto ko consecutivo. La situazione poteva precipitare e il gruppo avrebbe potuto mollare e anche noi dirigenti non avevamo mai dovuto affrontare simili situazioni nelle ultime annate”.

E invece cosa è accaduto?
“Non era facile restare uniti, ma la dirigenza ha parlato alla squadra per caricarla e motivarla e anche i giocatori si sono confrontati tra di loro. Questa strategia ha portato ognuno a prendersi le proprie responsabilità ed infatti dalla partita successiva c’è stato il riscatto. Abbiamo vinto con ampio scarto lo scontro diretto a Livorno, poi in rimonta con Oleggio ed infine sbancato Piombino, che si giocava il terzo posto. Con la forza del gruppo siamo ancora una volta usciti dai momenti duri”.

Il rush finale con tre vittorie incredibili è stato il vostro fiore all’occhiello.
“La rimonta che abbiamo compiuto in poche giornate su Oleggio resterà a lungo nella nostra memoria. Credo che questa salvezza rappresenti davvero un campionato vinto per una società giovane come la nostra e a Piombino abbiamo vissuto le stesse sensazioni di una promozione. Abbiamo vinto dentro e fuori dal campo, perchè la scorsa estate ci siamo dovuti strutturare a livello societario in poco tempo, curando degli aspetti delicati dal lato organizzativo ed economico non semplici, ma alla fine siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo senza disputare i play out”.

Cosa devono aspettarsi i tifosi per il futuro?
“Sicuramente si divertiranno molto. Ora dobbiamo consolidarci e compiere un altro passo avanti facendo un salto di qualità. Abbiamo costruito una base importante che deve essere fortificata, puntando a crescere e a migliorarci, grazie anche all’esperienza maturata in questi mesi. Abbiamo avuto difficoltà e le abbiamo superate, facendo anche autocratica in certi momenti e con questo spirito ci prepariamo a pianificare la nuova stagione”.

“Soddisfatto dai giovani del gruppo, Pini e Benedetti su tutti”

I Raggisolaris sono davvero una favola sportiva: non capita spesso di vedere il gruppo di una promozione brillare anche in un campionato difficile come la serie B.
“In estate abbiamo scelto di non cambiare il nucleo che aveva vinto la C Gold e durante l’anno non ci siamo mai ricreduti, perchè ci siamo sempre fidati di questi giocatori. Alcuni movimenti di mercato ci sono stati, ma la nostra filosofia non è mai cambiata. Merito anche dei nuovi arrivati che si sono integrati a meraviglia”.

C’è un giocatore che l’ha colpito maggiormente per il rendimento avuto?
“Premesso che tutti i ragazzi sono da applaudire, perchè non si sono mai risparmiati, vorrei menzionare i due giovani del gruppo Emanuele Pini e Lorenzo Benedetti. Pini è una scommessa vinta, perchè abbiamo puntato su di lui vedendo un grande potenziale e sul campo è stato spesso protagonista nonostante venisse da una retrocessione in C Silver e fosse al debutto in questo torneo. Anche Benedetti non ha sofferto la serie B, sopperendo molto bene alla lunga assenza per infortunio di Dal Fiume facendosi trovare pronto. Il fatto che sia un faentino doc cresciuto nel vivaio del Basket ’95 ci riempie maggiormente d’orgoglio”.

I Raggisolaris e Faenza

La scorsa estate è cambiata la geografia della pallacanestro faentina (a tal proposito si rimanda al nostro articolo di inizio anno sul basket giovanile in città, ndr): come si collocano i Raggisolaris in questo scenario?
“Credo che rappresentiamo una eccellenza cittadina, perchè sono i numeri a supportarci e l’entusiasmo della piazza. Abbiamo creato un percorso che parte dal minibasket e arriva fino ad un campionato nazionale come la serie B, uno scenario che mancava da anni in città e che ci ha fatti diventare un punto fermo nel panorama cittadino da tempo. Il nostro modo di lavorare ha permesso alla città di identificarsi nella società e il riscontro c’è stato durante le partite da parte dei bambini più piccoli che cercavano giocatori per fotografie o autografi e da parte delle famiglie, entusiaste del nostro progetto. Queste sono le grandi soddisfazioni che ci danno gli stimoli per andare avanti e continuare su questa strada”.

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