Paolo Cavina replica alla Gfe: “Nessuna disdetta, da sempre ho detto di avere un impegno famigliare”
Arriva la replica alla Gioventù Federalista Europea di Faenza da parte del candidato sindaco Paolo Cavina, che non parteciperà al dibattito pubblico tra i quattro candidati sindaco organizzato dall’associazione il 10 settembre e presenta la sua versione dei fatti. «Il comunicato contiene sostanziali inesattezze – spiega Paolo Cavina – spero frutto di dimenticanze e non create ad arte per mettermi in cattiva luce, il che farebbe supporre che questa associazione non risponde alle direttive dei propri associati ma a una regia esterna».
“Non ho disdetto nulla, ho un impegno di famiglia”
Questa la versione riportata da Paolo Cavina. «Il 25 agosto assieme a due miei collaboratori, mi sono recato nell’ufficio del vice sindaco Massimo Isola in Comune appunto per concordare le occasioni di confronto pubblico: durante quell’incontro Isola ci comunicò che aveva un impegno inderogabile il 9 settembre, io un impegno programmato per il 10. Personalmente non ho disdetto nulla, ho semplicemente comunicato che non potevo andare. Ho un impegno di famiglia, lo ammetto, avrei potuto nascondermi dietro ad altre motivazioni ma la mia morale mi rende complicato mentire. E’ l’unico impegno familiare non annullato in questi mesi, da quando mi sono candidato e per quello si che avevo già dato la mia parola. Credo sia un aspetto importante per ogni uomo e non condivido il tono denigratorio con il quale si legge “una cena di famiglia”».
“Parteciperò ad altri dibattiti in questi giorni”
«Credo superfluo commentare – prosegue il candidato sindaco – le altre insinuazioni contenute nel comunicato: ho partecipato e parteciperò ad altri dibattiti elettorali, accettando le regole del gioco e non temo di confrontarmi con nessuno. Mi sembra giusto ricordare che questo non è l’unico dibattito elettorale che è stato proposto e che non si è potuto organizzare causa impegni di uno o più candidati. Mi dispiace che non si sia trovata una data alternativa a questo e agli altri che mettesse d’accordo tutti, ma credo sia facile intuire che far collimare le agende di quattro candidati a sindaco a 20 giorni dalle elezioni non sia cosa facile».