Palio: niente fondazione per il 2017, ma continua il dialogo coi rioni
Poco tempo a disposizione, rioni non ancora pronti al “grande salto” e normativa attuale che – al momento – non permetterebbe al comune di Faenza di entrare a far parte dell’ipotizzata “Fondazione del Palio” che andrebbe a gestire la giostra faentina. Il Palio del Niballo di Faenza resterà, almeno nel 2017, con la formula delle edizioni che l’hanno preceduto, sotto la responsabilità organizzativa dell’ufficio Palio del Comune (dove nel frattempo è andato in pensione Aldo Ghetti). L’obiettivo per il 2018 rimane però quello di trovare una differente gestione del Niballo: fondamentale diverrà allora proseguire il dialogo cominciato negli scorsi mesi tra l’amministrazione e il mondo rionale valutando quale possa essere la formula giusta per migliorare la giostra e tutti gli eventi che ruotano attorno al “mondo rionale”.
Cooperativa dei Manfredi: “Aperti alle possibilità, ma il Palio rimanga emanazione del Comune”
Mancano solo due mesi al primo appuntamento della stagione rionale: la Nott de Bisò, che cade tradizionalmente nella serata del 5 gennaio. Troppo poco per trovare una soluzione soddisfacente che garantisca la buona riuscita degli eventi Niballo: al momento infatti l’amministrazione non ha valutato i cinque rioni faentini pronti a farsi carico della macchina organizzativa del Palio, fermo restando che la partecipazione del Comune al Niballo vuole essere garantita da entrambe le parti. Situazione di stallo dunque? Non proprio. L’obiettivo è infatti quello di proseguire il dialogo tra l’amministrazione e i cinque rioni della città (rappresentati dalla cooperativa dei Manfredi) per cercare una formula che permetta di dare loro più spazio. La scadenza diventa – a questo punto – l’edizione 2018. “Siamo d’accordo con questa decisione – precisa Giordano Gonnesi della cooperativa dei Manfredi – sulla ipotetica fondazione, vorremmo si approfondisse di più il possibile ingresso al suo interno del Comune, valutando se le difficoltà normative sono in un qualche modo superabili. Noi siamo aperti a tutte le possibilità anche se vogliamo salvaguardare due punti in particolare: il Palio come emanazione del Comune e il volontariato come base fondamentale per questa manifestazione”.