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Iniziati i lavori per la scala di sicurezza del Palazzo del Podestà, Italia Nostra: “Opera incompatibile”

«Una scelta in palese contrasto con le prescrizioni conservative dettate dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. L’opera viene pertanto ritenuta incompatibile con il contesto di piazza Martiri della Libertà e con il Palazzo del Podestà sia riguardo alla disciplina di tutela dei beni culturali che di quella urbanistica»: questa la netta presa di posizione dell’associazione Italia Nostra in merito ai lavori che vedranno realizzare una scala di sicurezza per il rinnovato Palazzo del Podestà di Faenza.

L’opera di riqualificazione di Palazzo del Podestà vedrà realizzata una scala di sicurezza

«Casualmente solo dopo le elezioni è stato dato il via agli imbarazzanti lavori per l’installazione della “torre nuova”, – si legge nella nota – contenente scala di sicurezza e impianti, compresa nel secondo stralcio di interventi del progetto Palazzo del Podestà, una torre qualificata dal Comune di Faenza come elemento tecnico accessorio che non costituirebbe volume e come tale compatibile con la normativa di tutela del centro storico. Il consiglio regionale di Italia Nostra Emilia-Romagna ha osservato nelle opportune sedi l’incompatibilità di tale opera con il contesto di piazza Martiri della Libertà e con il Palazzo del Podestà sia in riguardo alla disciplina di tutela dei beni culturali che di quella urbanistica».

Questo elemento contemporaneo, secondo l’associazione, non solo risulta essere talmente impattante sul piano volumetrico da essere percepito come un corpo estraneo rispetto all’assetto della Piazza Martiri della Libertà e del Centro Storico di Faenza, ma altresì altera a tal punto e così gravemente il prospetto del Palazzo del Podestà e la sua percezione da lederne la dignità e l’integrità del bene culturale, danneggiandone la prospettiva e alterandone le condizioni di ambiente e di decoro.

Italia Nostra: “L’unico parere della Soprintendenza è del 2015”

«E’ stato inoltre osservato – prosegue Italia Nostra – che l’unico parere della Soprintendenza pare sia quello del 2015 quando la destinazione d’uso prevista era espositivo/museale e non di promozione turistica (il cosiddetto “Padiglione Faenza”); il successivo cambiamento ha comportato invece un aggravio del carico di presenze rendendo non più idoneo il parere del 2015, considerata anche la necessità di prevedere una scala antincendio più grande e proporzionata al numero ben superiore di utenti».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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