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Palazzo del Podestà: 1° stralcio di lavori concluso, entro fine 2019 sarà recuperato

Il centro storico di Faenza riporta finalmente alla luce una delle sue sale più rappresentativa, con oltre novecento anni di storia. L’infinito cantiere per il recupero del palazzo del Podestà arriva a un punto di svolta: dopo i lavori di questa estate, è terminato nei giorni scorsi il primo stralcio di lavori che ha permesso di mettere in sicurezza i 650 metri quadri della sala dell’Arengo consolidando il tetto e le murature, permettendo così – grazie anche a un’attenta opera di restauro – di visitare quegli spazi ricchi di storia che entro la fine del 2019 potranno tornare a essere un punto focale della città.

Palazzo del Podestà: un recupero da quasi 1,5 mln di euro

Una prima tappa di un progetto ambizioso: i lavori, dal costo complessivo di un milione e 480mila euro, sono stati possibili grazie ai finanziamenti regionali tramite i bandi Por-Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020) per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. In tutto la Regione ha messo a disposizione il 50% delle risorse necessarie, 740mila euro, per il restauro della sala dell’Arengo nello storico palazzo del Podestà che, al termine dei lavori, verrà utilizzato per l’accoglienza turistica e per promozione commerciale. «Con la conclusione dei lavori di questo primo stralcio – ha affermato il sindaco, Giovanni Malpezzi, nel corso della presentazione alla stampa – questo spazio ha riacquistato gran parte della sua antica bellezza. La sfida più importante sarà però quella di una futura gestione capace di farlo diventare un luogo centrale per la vita della nostra comunità».

La gestione sarà affidata tramite bando per la valorizzazione turistica e commerciale del territorio

I futuri stralci – a cura degli architetti Claudio Coveri e Raffaella Grillandi – dovranno terminare entro il 2019. In programma il recupero delle sale adiacenti, la nuova pavimentazione, la realizzazione delle scale di sicurezza, di un ascensore da corso Saffi, opere di rifinitura e acquisto di arredi. Se sul recupero del palazzo del Podestà il progetto c’è, proseguirà ed è tangibile passo dopo passo, per quanto riguarda la sua gestione al momento non è possibile fare ipotesi. «Oltre all’edificio in sé – ribadisce l’assessore ai Lavori pubblici, Claudia Zivieri – è importante che Palazzo del Podestà riviva per i contenuti che saprà proporre alla comunità. Per questo faremo uscire prossimamente come amministrazione un bando per l’affidamento della sua gestione».

Por-Fesr 2014-2020: dalla Regione il 50% dei finanziamenti necessari

E proprio su questo punto i bandi europei Por-Fesr per la riqualificazione di edifici abbandonati hanno un ruolo chiave: non prevedono solo il recupero dell’immobile ma anche il suo rinnovamento in funzione turistica e di commercio, in un’ottica di innovazione territoriale. «La Regione Emilia-Romagna ha puntato molto su questo aspetto – precisa la consigliera regionale Manuela Rontini – ritenendo che la competitività di un territorio passi anche da come sa valorizzarsi in chiave turistica e commerciale. Il Comune di Faenza ha accettato questa sfida e attraverso un percorso partecipato si stanno facendo varie proposte sul futuro di palazzo del Podestà». I finanziamenti regionali, in tal senso, non si fermano qui: sul piatto ci sono ulteriori 50mila euro per la promo-commercializzazione delle attività che si svolgeranno a palazzo del Podestà una volta recuperato.

Una sala immensa, versatile e dalle grandi potenzialità, che potrà offrire numerose opportunità ad associazioni e aziende del territorio. L’arengo in epoca comunale rappresentava l’assemblea di tutti i cittadini, nobili e borghesi, chiamati a decidere sulle questioni di maggior rilievo come eleggere i magistrati o approvare leggi e statuti. Non solo luogo di democrazia, tra i tanti usi della sala nel Cinquecento e Seicento fu adibita al gioco del pallone. Una storia piena di sorpresa dunque che lascia spazio alla fantasia per immaginarsi cosa sarà la sala dell’arengo una volta terminato l’“infinito cantiere”.

Sala dell’Arengo: il video di presentazione

Foto e video: Stefania Federico

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